Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
CONTRO L'INNOCENZA

Luxuria e la guerra fra Dio e il male giocata sui bambini

Vladimiro Guadagno (Luxuria) è furente perché la puntata di “Alla Lavagna”, dove ha parlato di “bullismo” ai bambini, è stata spostata in seconda serata, «quando i piccoli dormono», mentre «io voglio influenzare la loro mentalità». Tra gender, porno online e pedofilia i minori vengono colpiti nella loro innocenza, affinché il nemico generi una sua nuova creazione, ribelle a Dio. Forse anche per questo, la Chiesa oggi è salvata da tanti santi bambini.

Educazione 14_12_2018

L’ex deputato Vladimiro Guadagno, che si definisce transessuale facendosi chiamare Luxuria, è furente da giorni. La puntata di “Alla Lavagna”, dove ha parlato di “bullismo” a bambini dai 9 ai 12 anni e che doveva andare in onda su Rai3 il 28 novembre in prima serata, è stata spostata a gennaio in seconda serata (22.30).

Ovviamente la rabbia di Guadagno viene dal fatto che «a quell’ora i bambini sono a letto…Ma io con i bambini voglio parlare mica con gli adulti, perché purtroppo c’è ancora chi pensa che quelle come me non devono parlare con i bambini, altrimenti fanno teoria del gender…che è come credere nel fantasma formaggino», ma poi l’ex deputato si contraddice (ché il mentitore ha le gambe corte) così: «No, io non vado lì per influenzare la loro sessualità, ma per influenzare la loro mentalità». Quindi, ha continuato dopo aver ammesso il suo vero fine, «io farò tanta pubblicità perché voglio che tanti bambini la debbano (letterale, ndr) guardare».

Abbiamo già raccontato l’infanzia dolorosissima e di abusi subiti da Guadagno, che ha dichiarato di aver dato «la mia testimonianza» ai bambini descrivendo gli scherzi e le prese in giro dei suoi compagni di classe e facendo leva sulla naturale bontà del cuore dei piccoli, che avranno sicuramente capito che basta fingere che chi ha problemi con la propria sessualità sia normale per farlo stare meglio. Sappiamo invece degli abusi atroci commessi da adulti contro l'ex deputato quando era bimbo, a dire che non c’è nulla di più falso che sostenere che l’accettazione sociale delle deviazioni sessuali possa rimarginare ferite tanto devastanti, come dimostrato persino dalle stesse associazioni di transessuali (vedi qui).

È chiaro però che un bambino, giustamente incline a fidarsi dei più grandi, non è in grado di cogliere l’inganno che la mente di un adulto può più facilmente intercettare. Perché se è vero che il diavolo è un artista della simulazione, se il suo ragionamento fosse “impeccabile” l’uomo che lo seguisse non avrebbe colpa. Invece, ad ascoltarlo bene, un adulto può capire dove sta l’imbroglio, la contraddizione intrinseca ad ogni suo pensiero.

Prendiamo come altro esempio quello che l’ex deputato ha dichiarato l’11 dicembre in occasione del “Movies, il Festival del Cinema Lgbt” spiegando che questi eventi servono a «parlare della discriminazione…del bullismo, ma soprattutto dell’amore». Un messaggio che a pensarci su c’entra poco con il logo del festival: le gambe aperte e pelose di un uomo sui tacchi e con le mutandine da donna calate sotto i polpacci. Non a caso, il vero fine del festival Guadagno lo ha ammesso ricordando che, siccome si vuole impedire ai giovani di conoscere questi temi, «noi dobbiamo fare contro cultura».

Il chiodo fisso, pertanto, è sempre quello: i più giovani. Ma come mai? Facilmente manipolabili i piccoli sono sempre stati la mira preferita di qualsiasi potere o ideologia che sa che per instillare nell’uomo qualcosa di innaturale ed errato bisogna partire dall’infanzia. Questo però non basta a descrivere l’accanimento odierno sui minori in ogni campo, che non viene solo dall’indottrinamento gender in asili e scuole, ma dai media, da internet e dalla pornografia che li sta rendendo degli abusatori sessuali già in tenera età. E che con il tempo li sessualizzerà facendo il gioco di coloro che parlano di "consenso" del piccolo per legalizzare la pedofilia.

Non si possono poi slegare questi attacchi da quelli subiti dai bambini strappati dai seni materni (utero in affitto), prodotti in laboratorio (fecondazione assistita), dai malati come Charlie, Isaiah o Alfie e tanti altri, a cui lo Stato vuole togliere la vita, o a quelli in grembo massacrati dall’aborto, visto che anche in questi casi c’è un essere innocente, che dipende totalmente dall'adulto di cui si fida incondizionatamente. Cosa che il ribelle per eccellenza, il padre dell’autonomia, non può tollerare, motivo per cui spinge l'adulto a tradire tale fiducia manipolando il piccolo. Quello a cui si assiste oggi è dunque l'agire del demonio che colpisce gli innocenti per generare la menzogna delle menzogne, ossia un anti-creazione contraria a quella di Dio (come sosteneva il cardinal Caffarra), un uomo manipolato dall'uomo fin dalla nascita.

Il bambino nella creazione di Dio è infatti l’immagine e somiglianza di Gesù, che ricorda costantemente agli adulti la loro natura di esseri dipendenti dal Creatore. Tanto che un bimbo rispettato nella sua innocenza ed educato alla fiducia crescerà più certo dell'amore di Dio, la cui immagine nasce innanzitutto da quella paterna. Al contrario un bimbo abusato e ingannato sarà più portato a diffidare e a credere che Dio sia cattivo, facendo raggiungere al nemico il suo più grande obiettivo: convincere l’uomo che la vita con lui sia più bella, libera e semplice, mentre Dio sarebbe un sadico a cui ribellarsi costruendosi una vita del tutto opposta a quella a cui ci ha costretto.

È così che scatenandosi più che mai contro il piccolo disabile, il piccolo indifeso, il piccolo innocente, il piccolo fiducioso, satana mina alla radice la fede naturale dell’uomo, lasciandolo nella disperazione. E quindi rendendo il mondo un regno di bambini cresciuti (di adulti) infernale. Rendendo il mondo il suo regno. Il che fa forse capire di più come mai, all’opposto, Dio scelga tanti piccoli martiri e giovani (vedi qui) che muoiono offrendo le loro sofferenze e dando consapevolmente la vita a Cristo per la salvezza delle anime. Ricostruendo così il suo di Regno, quello eterno che non finisce qui.