Un governo di piccoli navigatori
Il governo Renzi piace, perché è composto (a partire dal premier) da abili comunicatori, che sanno dire la parola giusta al momento giusto per la gioia dei giornalisti. Ma a giudicare dalle azioni, soprattutto in ambito Ue, sia sulla tragedia degli emigranti che sulla politica energetica, è un governo che naviga a vista.
Scosse in vista: democrazia sindacale e scismi leghisti
Matteo Renzi, stanco della vecchia guardia comunista del Pd e dell'opposizione dei sindacati alle riforme, ha deciso di implementare sul serio quella democrazia sindacale e interna ai partiti che era prevista dalla Costituzione. A destra, intanto, la Lega nel Veneto si spacca. Naturale conseguenza della svolta nazionalista impressa da Matteo Salvini.
Il teatrino della riforma costituzionale
Incassato il primo sì della Camera, il cammino della riforma costituzionale sarà ancora molto lungo. Il contenuto cambia radicalmente il nostro assetto istituzionale e sarebbe stata opportuna anche l'elezione di una nuova Assemblea Costituente. Al contrario, del contenuto della riforma non si parla più.
Dove spreca le energie il governo Renzi
Renzi sta giocando tutte le energie sue e del suo governo (e costringe il parlamento a fare altrettanto) esclusivamente sull'approvazione della sua riforma costituzionale. E così trascura le vere emergenze, a partire dalla crisi in Libia. Dove una motovedetta della Guardia Costiera si è fatta sorprendere disarmata da scafisti armati.
Guardar dentro alle riforme di Renzi
Finora il programma riformatore del governo andava bene a tutti. Poi è saltato il patto del Nazareno e Berlusconi (con i suoi media) ha iniziato a guardarci dentro e a mostrarlo al pubblico. Si "scopre", come diciamo da tempo, che sono riforme centraliste e autoritarie. Che peggioreranno i problemi dell'Italia.
La tirannide dell'omofobia, il peggio del '68
Se su qualcosa di fondamentale tu non sei d’accordo con me, allora tu mi odi. Perciò ho diritto di impedirti di esprimerti. Questo equivoco, che è l’inizio di una tirannide, sta alla base della pretesa di bollare come “omofobia” la posizione di chi è convinto che eterosessualità e omosessualità non siano due realtà equivalenti..
Il Patto del Nazareno messo alla prova
Dopo la comparsa e scomparsa del decreto "salva Berlusconi", la settimana entrante si caratterizza per i primi voti della riforma elettorale. I prossimi voti dimostreranno se reggerà o meno l'accordo fra Renzi e Berlusconi, che, ad oggi, è l'unico elemento di stabilità della legislatura.
Messaggi di fine anno
Messaggio del Presidente della Repubblica: questa volta sarà l'ultimo di Napolitano e cade in un momento molto delicato della Repubblica. Darà criteri per la nomina del successore? Conferenza del Presidente del Consiglio: è stata un'occasione per tutti (grazie a Internet) per capire le intenzioni di Renzi.
Se il "cattolico adulto" si candida alla presidenza
C'è un presidente della Repubblica che è ancora in carica, le cui dimissioni non sono state annunciate, ma che è già dato per finito entro il prossimo gennaio. E c'è un candidato, uno su tutti, che si candida quale suo successore. E' Romano Prodi, il "cattolico adulto" che raccoglie consensi fra tutti i nemici del Nazareno.
La grande fuga dalla realtà italiana
Distratti dall'assemblea nazionale del Pd e dalla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, l'Italia viene declassata da Standard & Poor's al rating BBB-, un passo prima della "spazzatura". Lo Stato continua a indebitarsi, mentre le regioni si riformano. Eppure sono solo gli enti locali ad essere condannati.
L'Ue non promuove l'Italia. Siamo rimandati a marzo
La notizia della settimana dovrebbe essere l’accordo raggiunto tra i ministri delle Finanze degli Stati membri sul bilancio preventivo dell’Unione per il 2015. Ma in Italia interessa a pochi, evidentemente. Molto male, perché l'Italia, assieme a Francia e Belgio, è uno dei tre Paesi "rimandati".
Renzi mira al partito unico. Intanto il mondo cambia
La tendenza che caratterizza questa settimana, è sempre la creazione di una nuova forza politica maggioritaria da parte del premier Matteo Renzi. Ma la sua ricetta centralista, non è affatto auspicabile. Intanto, nel resto del mondo, va avanti la vera rivoluzione: quella dello shale gas. Ma nessuno ne parla.