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la storia

«Io, danneggiato da vaccino, ora lo Stato dovrà indennizzarmi»

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30 anni, affetto da pericardite e neuropatia delle piccole fibre dopo una sola dose di Pfizer: «Sono un invalido, non posso fare sport. I medici mi davano del visionario. Ora lo Stato mi ha riconosciuto un indennizzo a causa del vaccino Covid». Ecco il racconto del suo calvario. Per tutti quelli (vedi Burioni) che dicevano che le pericarditi erano benigne.

Attualità 07_03_2025

Ad appena 30 anni ha già la vita irrimediabilmente compromessa da un’invalidità causatagli dal vaccino anti covid. Oggi potrà almeno contare su un indennizzo che lo Stato gli riconosce in quanto danneggiato, affetto da pericardite.

Una storia esemplare per affermare che il vaccino ha provocato danneggiati e per non far cadere la rimozione mentre proseguono i lavori della Commissione Covid. Ieri si è svolta l'audizione del professor Antonello Maruotti della Lumsa, al termine della quale i commissari di Fratelli d'Italia hanno detto che «durante la pandemia di Covid i cittadini italiani sarebbero stati chiusi in casa, privati dei propri diritti costituzionali sulla base di dati non affidabili, in quanto non scientificamente comprovati. Si sarebbe trattato, pertanto, di decisioni prettamente politiche e non scientifiche, anzi peggio: la scienza sarebbe stata usata pretestuosamente per avallare decisioni già prese».

Ma la politica si è servita della scienza anche per affermare come i vaccini non provocassero reazioni avverse gravi. Questa storia che la Bussola vi racconta in esclusiva, però, dimostra quanto quella frase fosse falsa. 

É la storia di un giovane di Torino che dopo un lungo iter medico e giudiziario ha portato a termine il complesso percorso verso l’indennità concessa dalle commissioni mediche militari, le sole in grado di concedere questo tipo di riconoscimento. Un percorso difficile, che porta solo in pochi casi a risultati concreti, ma che va raccontato per quello che è: un calvario fatto di dolore e umiliazioni.

Lo prova il fatto che il giovane non vuole esporsi pubblicamente con nome e cognome perché è ancora alto il rischio nel nostro Paese di essere etichettati o peggio ancora bersagliati dalla contro propaganda vaccinista che dipinge anche i danneggiati da vaccino come “no vax”. Un ossimoro, se ci pensiamo. Ma questo è il quadro.

E così V.Z., ora può annunciarlo: “Il vaccino mi ha rovinato la vita e l’indennizzo che riceverò compenserà solo in parte non solo il dolore e le ingenti spese sostenute in questi cinque anni tra visite, diagnosi e terapie, che ammonta, fatto un calcolo spannometrico a circa 15 mila euro”. Gli 800 euro al mese, infatti, che percepirà dallo Stato sono solo un piccolo indennizzo di fronte a un grande male.

Oggi V.Z., che è membro del Comitato Ascoltami ed è stato seguito nella sua vicenda giudiziaria dall’avvocato Laura Migliorini del foro di Venezia, specialista nelle cause da indennizzo da vaccino, racconta il suo calvario alla Bussola per tenere alta la guardia e per non far perdere la speranza ai tanti danneggiati.

Cominciamo dall’inizio.
Sono un sanitario di Torino, mi divido tra l’ambulatorio e l’ospedale. A marzo 2021 come tutti, mi sono dovuto iniettare il vaccino per poter continuare a lavorare. All’epoca avevo 25 anni.

Quale vaccino?
Pfizer, una sola dose, ma sufficiente per stare male.

Che succede?
Un minuto dopo, ero ancora in sala d’attesa, da subito: bruciore alle tempie, parestesie alle gambe, tachicardia. Dopo mezz’ora mi mandano a casa.

E poi?
Il senso di stordimento aumenta. Così per giorni. Dopo una settimana, mi sveglio con una forte oppressione toracica e dolore al petto e alla schiena. Vado al pronto soccorso e mi dimettono con sufficienza, senza diagnosi anzi con la raccomandazione di cercare un consulto psichiatrico.

Perché?
É un classico di noi danneggiati da vaccino, siamo stati liquidati dai medici come isterici, da curare con ansiolitici e benzodiazepine.

Quando arriva la prima diagnosi?
A luglio 2021, il quarto cardiologo che incontro mi diagnostica una pericardite post vaccino, ma sulle problematiche neurologiche non ricevo nulla. Nel frattempo, avendo fatto un’unica dose, non lavoro per un anno e mezzo, quasi due, alternando mutua a smart working. Continuo a girare tra specialisti, in pochi anni avrò speso circa 15mila euro.

Chi l’ha aiutata?
I miei genitori, da solo non ce l’avrei fatta.

Perché le problematiche neurologiche non vengono affrontate?
É uno dei grandi ostacoli di questa situazione. Io ho ricevuto una diagnosi solo dopo molti mesi, andando al Bellaria di Bologna da professor Donadio: neuropatia delle piccole fibre, è questa la responsabile dei bruciori e della disautonomia del sistema nervoso.

Ma questi sintomi sono ancora presenti?
Sì, ho ottenuto la “104” e ora sono “invalido permanente con ridotta capacità motoria”. La mia vita è cambiata, non faccio più sport, non mi muovo, non posso più fare quello che facevo prima.

E le cure?
Solo nel 2023 riesco ad arrivare a una immunologa che finalmente mi fa una terapia in ospedale in endovena e che dà la possibilità di stare meglio e convivere con la patologia. Non so per quanto tempo dovrò farla. Quattro giorni al mese di ospedale in un’altra regione, devo spostarmi per pagare le spese di viaggio e pernottamento.

Che cosa la fa soffrire di più?
Sono tornato al lavoro, ma ho sintomi invalidanti costanti. Non faccio la vita normale di un trentenne.

E dell’indennizzo?
Ho iniziato la domanda di indennizzo a dicembre 2023, i tempi di attesa per essere ricevuti sono lunghissimi. A settembre 2024 vengo visitato e a febbraio 2025 ricevo l’esito.

Che dice?
Viene riconosciuta la pericardite causata dal vaccino, ma non la neuropatia delle piccole fibre: non sussisterebbero evidenze scientifiche che il Pfizer possa causarle, quindi essendo l’eziopatogenesi sconosciuta, viene negata. Anche se sappiamo che non è così.

Come si sente ora?
Sono contento, ma non tanto per l’indennizzo, ma perché viene certificato dallo Stato che non siamo visionari e che nel nostro caso il vaccino ha provocato un danno organico delle fibre nervose così come nel mio pericardio che porterà una cicatrice per tutta la vita. Sono consapevole che dovrò convivere per sempre con questa patologia. Ricorda che cosa si diceva all’epoca?

Che cosa?
Che gli effetti avversi, anche le pericarditi, erano transitori e innocui.

Lo diceva l’immancabile Burioni...
Ecco il risultato. Ma vorrei lanciare un messaggio di speranza agli amici del Comitato Ascoltami.

Quale?
Non arrendersi e credere nella battaglia che stiamo facendo perché ci venga restituita, se non la salute, almeno la dignità.



reazioni avverse

Il dramma di Ivana smonta la fake delle miocarditi benigne

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Dato che non si possono più negare, è in atto l'ordine di ridimensionare la gravità delle mio-pericarditi post vaccino. Per Burioni sono benigne, per l'Asl di Ravenna innocue. Ma la storia di Ivana Mazzarella, fisioterapista romana e volto noto del fitness, alla quale è stata diagnosticata una pericardite da vaccino, dimostra che il problema c'è: «Il malore al centro vaccinale, mezz'ora dopo la II dose, la mia vita ora è peggiorata e la mia attività ferma; mi sto curando, ma ho sofferto due mesi e non ne sono ancora uscita, c'è rischio recidiva». L'allarme del cardiologo Capucci: «Minimizzare le conseguenze di una miocardite, significa ignorare la clinica medica».
- CROAZIA: OSSESSIONI DA TAMPONE E MEDICI "UNTORI" di Guido Villa

il convegno pandemiopoli

«Ora Governo e Ministero al lavoro per i danneggiati da vaccino»

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«Immuni al pensiero totalitario» di Paolo Bellavite
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appello del comitato

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la sentenza

«Speranza eseguiva gli ordini». Scaricabarile di Stato sui danneggiati

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Nelle motivazioni del Tribunale dei Ministri sull'archiviazione della denuncia contro Speranza e Aifa, non si negano effetti avversi e danneggiati, ma si dice che l'ex ministro non ha colpe perché c'era stato il via libera di Oms, Ema e Fda. Uno scaricabarile di Stato che regala l'impunità a chi ha gestito la campagna vaccinale anti-Covid.

l'intervista

«Da Meloni parole importanti su noi danneggiati, ora incontrateci»

03_04_2024 Andrea Zambrano

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- Pfizergate, von der Leyen trema, di Luca Volontè

la manifestazione di ascoltami

Danneggiati contro Speranza sotto gli occhi della Procura

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Oltre 300 (erano previsti in 100) al sit-in davanti alla Procura per chiedere di non archiviare l'inchiesta sui vaccini anti-Covid che vede accusati Speranza e l'ex Aifa Magrini. Sotto le finestre del procuratore sfila il dolore di invalidi e madri senza più figli che chiedono ascolto, cure e giustizia.

DOMANI LA MANIFESTAZIONE

Il dramma dei danneggiati sfila davanti alla Procura

11_01_2024 Andrea Zambrano

Domani a Roma la manifestazione promossa dal Comitato Ascoltami e Osa Polizia per chiedere verità e giustizia sull'inchiesta che vede coinvolti Speranza e Magrini (ex Aifa). Molte le testimonianze di danneggiati e mamme coraggio di ragazzi morti improvvisamente dopo il vaccino anti-Covid. Ci sarà anche la Bussola che modererà gli interventi.