Cacciaguida e Dante in missione per la verità
Proseguiamo il nostro viaggio nella Divina Commedia e, in particolare, nella terza cantica, con i dubbi e le paure del poeta di fronte alle parole del suo trisavolo.
Le parole di Cacciaguida fanno crescere in Dante la paura per le insidie che si nascondono negli anni a venire. Dove troverà ospitalità Dante, una volta abbandonati la città natale, la casa, i parenti, gli amici? Se rivelerà tutto quanto ha visto e tutte le anime che ha incontrato all’Inferno e in Purgatorio, chi mai lo accoglierà dal momento che gli sono stati rivelati fatti che avranno per molti il «sapor di forte agrume»? Dante teme, però, che se non sarà testimone sincero della verità che ha visto, perderà la fama presso «coloro/ che questo tempo chiameranno antico» ovvero i posteri.
Ritorna la paura che s’era già impossessata di Dante nei primi tre canti dell’Inferno, di fronte alla proposta di Virgilio di intraprendere il viaggio con lui e dinanzi all’epigrafe della porta infernale. Sentiamo i dubbi del poeta (che rappresentano i dubbi e le paure di tutti noi) e la risposta chiara del trisavolo Cacciaguida.