Ambasciata Usa a Gerusalemme: il sasso nello stagno
“È il momento di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele”. Con questa frase il presidente Usa Donald Trump ha annunciato lo spostamento della sede dell’ambasciata statunitense in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Il provvedimento è rimandato di sei mesi. Ma le reazioni non si sono fatte attendere.
Una sovranità di Dio su Gerusalemme "l'incompresa"
Si è riaccesa la disputa per Gerusalemme con l'annuncio, da parte del presidente Trump, del trasferimento dell'ambasciata statunitense da Tel Aviv alla Città Santa. Ripercorriamo le tappe di una storia intricata, anche per non dimenticare la soluzione della sua internazionalizzazione, chiesta ripetutamente e mai attuata.
AMBASCIATA USA A GERUSALEMME: IL SASSO NELLO STAGNO di Stefano Magni
Partono le querele, il "trucchetto" della Boschi
Dopo la notizia che il padre del Sottosegretario è indagato per lo scandalo Etruria, la Boschi denuncia l'ex Corsera De Bortoli. Per dimostrare la verità, dice lei. In realtà non farà una causa penale, ma civile, che soppeserà gli eventuali danni morali subiti. E non indagherà sulla realtà dei fatti.
Biotestamento, la legge che trasforma il medico in boia
Massima priorità alla legge sulle Dat, il cosiddetto biotestamento. Ora è inserito al primo punto del calendario dei lavori in Senato. Conferenza stampa di Gandolfini: "Il Pd avalla l'istigazione al suicidio", con questa legge, che non prevede obiezione di coscienza, potremo avere tanti Charlie Gard.
Hollywood scarica Spacey ma incensa il film pederasta
Kevin Spacey viene "scaricato" dai produttori di House of Cards dopo le accuse di “molestie sessuali” verso un minorenne. Ma allora perché tutti applaudono il debutto di una pellicola pederasta? Pare una schizofrenia ma la logica è la stessa: eliminare la legge naturale eliminando l'autorità maschile.
Orgoglio gay occupa la Cattedrale, la scusa è l'Aids
Per la giornata mondiale contro l'Aids a Vienna il cardinale Schonborn apre le porte della Cattedrale a una paraliturgia dell'orgoglio gay. Ma si tace sul fatto che la prima causa di contagio è proprio l'amore omosessuale. E il trans Conchita diventa "sacerdote" del nuovo Credo.
-#SALVIAMOLECHIESE dalle paraliturgie omoeretiche di Andrea Zambrano
#salviamolechiese anche dalle paraliturgie omoeretiche
Una veglia di preghiera non è una partita di tennis, ma quanto successo a Vienna era piuttosto un happening che non ha nulla a che vedere con il culto a Dio. E' diventata una provocazione in salsa omoeretica. Anche per queste paraliturgie possiamo invocare il nostro hastag #salviamolechiese.
Dallo Yemen parte la guerra generale fra sciiti e sunniti
L'uccisione dell'ex presidente Saleh, nello Yemen, rischia di scatenare quel che sta covando da anni: una guerra generale fra sciiti e sunniti. Un esito ampiamente prevedibile, che tuttavia diventa sempre più chiaro dopo la successione al trono saudita. E le democrazie occidentali come si posizioneranno?
Chi sono i veri nazisti e perché ce li tiriamo dentro
Italia paradossale: si scatena la caccia al neonazista per una bandiera appesa in camera (che tra l'altro col nazismo non c'entra nulla) e poi si aprono le porte ai "nazisti" islamici che stanno mettendo in fuga gli ebrei dall'Europa e applicano la sharia nelle nostre città.
La Corte Suprema sblocca il travel ban
Il travel ban, il decreto di Donald Trump sul blocco temporaneo dei visti per chi arriva negli Usa da paesi a rischio terrorismo, è stato nuovamente promosso dalla Corte Suprema. Niente visto per chi arriva da paesi a rischio, dopo le sentenze contrarie di altri tribunali federali che avevano sospeso l'applicazione del decreto.
Campus Usa, il grande assalto alla libertà religiosa
Nove college e università su dieci adottano regolamenti interni che impongono la censura, violando il Primo Emendamento della Costituzione americana. A farne le spese sono soprattutto i gruppi cristiani e conservatori, accusati di "discriminazione" o di "abuso" per il loro "linguaggio d'odio".
Uccisione ex presidente getta lo Yemen nel caos
L’ex presidente Ali Abdullah Saleh è stato ucciso nella capitale Sana’a dai ribelli houthi, alleati fino a una settimana fa contro la coalizione sunnita. Il voltafaccia di Saleh, sotto pressione saudita, ha provocato la reazione: migliaia di morti, tragedia umanitaria e futuro incerto.









