La legge naturale, il criterio guida per il voto
Il riferimento generale nella scelta su chi votare è dato dal bene comune e, in particolare, dal rispetto dei princìpi della legge naturale. Non è moralmente lecito votare partiti che propongono soluzioni inique (aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, “nozze gay”, ecc.). Oltre alle proposte programmatiche vanno valutate anche le omissioni, in base ad alcuni criteri. Vediamoli.
Regole Covid, un'arma per boicottare le elezioni
L'obbligo di quarantena per i positivi asintomatici, stabilito dal ministro Speranza, rischia di escludere dal voto del 25 settembre centinaia di migliaia di italiani. Un modo per abbassare ulteriormente la partecipazione e delegittimare i probabili vincitori del centrodestra.
Ruto presidente (contestato) del Kenya
Sull’elezione di William Ruto, annunciata dopo sei giorni dal voto, c’è l’ombra delle «questioni residue» che l’ambasciata Usa invita a superare. 4 membri su 7 della commissione elettorale hanno rifiutato di sottoscrivere l’esito, respinto apertamente dallo sconfitto Odinga.
Il centro (che non c’è) e l’estremismo della sinistra
In vista delle elezioni, si moltiplicano le dichiarazioni dei leader che si dicono moderati e di centro, ma senza avere un’identità granché diversa dai partiti maggiori. Il flop del duo Calenda-Renzi sembra dietro l’angolo. E il centrodestra dovrà vedersela con una sinistra che, saltato l’accordo Calenda-Letta, è sempre più estrema.
Sulla Meloni il cortocircuito del femminismo
La sola ipotesi che la leader di Fratelli d'Italia diventi presidente del Consiglio manda in tilt un certo mondo femminista: sarebbe una conquista, perché donna, o la sconfitta definitiva perché l'unica donna ad emergere è di destra? Qualche considerazione sull'argomentare femminista.
Programmi e candidati, su questo sarà giudicato il centrodestra
Mentre appare evidente la deriva radicale del centrosinistra, si deve ancora dimostrare che nei programmi e nelle intenzioni del centrodestra ci sia attenzione ai princìpi non negoziabili. E in questi giorni in cui si scelgono i candidati sarà importante che i partiti mandino un segnale chiaro in questo senso.
- ELEZIONI, UN'OCCASIONE PER COLPIRE IL SISTEMA, di Stefano Fontana
Elezioni 25 settembre, un'occasione per colpire il sistema
La situazione politica appare confusa, ma in realtà è chiara. Con la caduta del governo Draghi non è caduto solo un governo ma un sistema politico – che unisce partiti , settori della magistratura, intellettuali, media, associazionismo dei "nuovi diritti" e dell'ambiente – che governa da molto tempo l’Italia e che continuerà a governarla in eterno se il 25 settembre non subirà un indebolimento.
Centrodestra: chi avrà più voti indicherà il premier
Dopo il vertice di coalizione, il centrodestra ha fissato le regole per le prossime elezioni. Il prossimo premier, in caso di vittoria, sarà indicato dal partito che prende più voti. Il maggior numero di seggi uninominali andrà a Fratelli d'Italia, seguito da Lega, Forza Italia e centristi. Il Pd dovrà mettere assieme tutti gli altri partiti per farvi fronte.
Salta il voto in maschera. Rimane la figuraccia
Prima una circolare firmata dai ministri Speranza e Lamorgese che sanciva l’assurdo obbligo della mascherina domenica 12 ai seggi. Poi, mentre pendeva il ricorso della Lega al Tar, il dietrofront degli stessi ministri: non più obbligo, ma “forte raccomandazione”. Rimane l’ennesima bizzarria del Governo Draghi, che usa la mascherina per allarmare, contro ogni logica.
Uniche certezze: la sinistra vince, il M5S sparisce
Elezioni amministrative: la sinistra vince dappertutto e si aggiudica già al primo turno Milano, Bologna e Napoli. Va al ballottaggio (ma con grandi probabilità di vittoria) anche a Roma, Torino e Trieste. Unica vittoria del centrodestra è la Regione Calabria. Salvini promette di scegliere meglio i candidati. Cinque Stelle verso l'estinzione.
Repubblica Islamica, l'ascesa del giudice Raisi
Oggi si vota in Iran per scegliere il nuovo presidente. L’unica figura politica che veramente conta nella Repubblica Islamica è la Guida Suprema, ma il presidente è importante in politica economica e interna. Il favorito è Raisi, giudice supremo, khomeinista rivoluzionario della prima ora, responsabile della liquidazione del dissenso.
Islamismo nelle urne, assalto alle elezioni comunali
Il Partito islamico è un progetto che cova da decenni. Lo si vede, periodicamente, nel corso delle elezioni amministrative, dove è più facile, per gli islamisti, trovare un varco per tentare l'assalto. Non si tratta di impedire la candidatura a chi si professa musulmano, ma di stare attenti al progetto dell'islam politico. La Francia già lo sta scontando.