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ABORTO

USA, è ancora caccia ai pro life

Abortisti sul piede di guerra dopo la sentenza della Corte Suprema del 24 giugno che ha annullato la Roe vs Wade. Alle coraggiose decisioni di alcuni governatori repubblicani fanno da contraltare Biden e Harris che moltiplicano gli sforzi per diffondere l’aborto e tacciono sulle violenze contro i pro vita.

Vita e bioetica 09_08_2022
biden

Tra le poche cose chiare e comprensibili dell’attuale amministrazione USA c’è il piglio con il quale si vuole ad ogni costo liberalizzare e federalizzare l’aborto nel paese. La sentenza dello scorso 24 giugno della Corte Suprema che ha ribaltato il diritto all’aborto federale, imposto nel 1973, ha avuto l’effetto di aver reso ancor più determinati il presidente Joe Biden e il vice presidente Kamala Harris nel mantenere i propri impegni presi, con le multinazionali dell’aborto, durante la campagna elettorale del 2020. Dopo la sconfitta dei pro-life nel primo referendum statale svoltosi lo scorso 2 agosto in Kansas, che abbiamo descritto su La Bussola, l’impegno di Biden nel promuovere l’omicidio dell’innocente è proseguito con maggiore intensità nei giorni successivi.

Il 3 agosto, il presidente Biden firmava un nuovo ordine esecutivo e avviava i lavori della costituenda task force sull'accesso all'assistenza sanitaria riproduttiva che è co-presieduta dal segretario alla Salute e ai Servizi Umani, Xavier Becerra e dalla direttrice del Consiglio per le politiche di genere della Casa Bianca, Jennifer Klein, con ha il compito di contrastare le leggi statali pro-life e sostenere, attraverso la collaborazione e gli atti amministrativi di ogni dipartimento dello Stato, i diritti contraccettivi e l’aborto nel Paese.

Per far capire il potere della task force, basti pensare che essa deve coordinare gli sforzi pro-aborto dei Dipartimenti di Salute e dei Servizi Umani, Difesa, Istruzione, Sicurezza interna, Giustizia, Lavoro, Tesoro, Trasporti, Affari dei Veterani, della Commissione federale per le comunicazioni e per il commercio, l’Ufficio di gestione e bilancio e quello per la gestione del personale. Nel presentare alla stampa questo testo, a riprova dell’euforia dell’amministrazione per la vittoria abortista in Kansas, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre si era spinta addirittura a definire la sentenza Dobbs della Corte Suprema come una decisione «chiaramente incostituzionale». Affermazioni che vanno oltre l’abuso di potere. Il 4 agosto incredibilmente l'amministrazione Biden ha bocciato la richiesta del Parlamento dello Stato del Texas che chiedeva di aumentare i fondi per l'assistenza sanitaria federale (Medicaid) alle donne e così ridurre la mortalità materna.

Allo stesso tempo però, giungeva anche una decisione coraggiosa e sorprendente del governatore repubblicano della Florida Ron De Santis, uno dei probabili candidati alle presidenziali del proprio partito per il 2024, che ha deciso di sospendere dall’incarico il procuratore generale dello Stato, il democratico e “sorosista” Andrew Warren, che si è rifiutato sinora di dar seguito e difendere le leggi pro-life e contrarie alla ideologia del gender nelle scuole approvate da Parlamento e Governatore.

Una decisione che potrebbe presto essere emulata da altri governatori repubblicani nei cui Stati il ruolo di Procuratore Generale è ricoperto da un dem eletto con il sostegno di Soros. A Washington, mentre la paladina degli abortisti Kamala Harris incontrava il governatore Baker, i legislatori del Massachusetts e i sostenitori dei diritti riproduttivi, tra cui le multinazionali abortiste, in audizione al Senato il capo dell’FBI Christopher Wray rassicurava sull’impegno nel combattere ogni forma di violenza seguita alla Sentenza del 24 giugno: «Dal nostro punto di vista, non si può usare la violenza o le minacce di violenza per agire in tal senso e noi perseguiremo questa condotta in modo aggressivo e l'ho comunicato con forza a tutti i nostri uffici».

Il giorno seguente,5 agosto, iniziavano ad emergere le prime e forti critiche sulle decisioni prese da Biden per la diffusione dell’aborto, in primis sul pagamento con i soldi pubblici delle spese di viaggio tra Stati diversi per abortire, misura che contrasta con l'emendamento Hyde, emanato per la prima volta nel 1976, mai abolito e che tutt’ora vieta il finanziamento federale del Medicaid per l'aborto. Incurante di questi evidenti limiti di legittimità, la Harris incontrava parlamentari di origine latina degli Stati del Kansas, Utah, Texas, Arizona, New York, Illinois e Nevada, che si battono per i diritti all’aborto per valutarne i problemi e sostenerne gli sforzi. Nessun cenno di riflessione o ripensamento da parte di Biden, purtroppo, nemmeno dopo la durissima dichiarazione della Conferenza Episcopale Usa che, con l'arcivescovo di Baltimora William E. Lorinel (presidente del comitato pro-vita dei vescovi), denunciava come «la continua promozione dell'aborto toglie vite e danneggia irreparabilmente le madri incinte vulnerabili, le loro famiglie e la società... È la direzione sbagliata da prendere in un momento in cui dovremmo lavorare per sostenere le donne e costruire una cultura della vita».

Sabato 6 agosto per l’ennesima volta si è dovuto registrare un assalto a numerosi fedeli cattolici che dalla cattedrale di San Patrizio a New York stavano per compiere il proprio pellegrinaggio di preghiera per la vita del nascituro, con piacere registriamo che diversi malavitosi esagitati sono stati arrestati. Nemmeno questo fatto ha indotto la portavoce della Casa Bianca a stigmatizzare i fatti violenti, piuttosto si è dato sfogo al disappunto di Biden contro la decisione dell’Indiana di approvare e far entrare in vigore la prima legge, dalla Sentenza della Corte Suprema, che limita fortissimamente l’aborto nel proprio Stato.

Ieri 8 agosto, non si è fermato il macabro impegno della Harris che ha incontrato i rappresentanti di diverse università e college del paese per rassicurarli sull’impegno nel rendere disponibili tutti gli strumenti contraccettivi e abortivi. La Vice Presidente veniva dalla votazione sul filo del rasoio al Senato che nella notte di domenica ha approvato un piano anti inflazione assurdo (740 miliardi) e, tra le tante votazioni, con tutti gli altri 51 senatori dem ha bocciato un emendamento in cui si definiva la maternità come unica caratteristica biologica femminile. Sì perché, oltre all’aborto, l’altro punto fermo di Biden è l’ideologia gender.