La Messa antica fa bene alla Dottrina sociale
Il Summorum pontificum aveva dato speranza a molti impegnati sul fronte della Dottrina sociale della Chiesa e che pure hanno continuato a partecipare alla Messa di Paolo VI. La DSC, infatti, non è aliena alla liturgia. Nella Messa antica la centralità di Dio, compresa la Sua regalità sociale, risulta più evidente che nel Novus Ordo. L’ultimo motu proprio di Francesco va invece nel senso di una “nuova” DSC dove il divino arretra e il primato della Chiesa sul mondo va scomparendo.
Messa antica, leggere il divieto nell'ottica della Redenzione
Dopo lo sciagurato Motu Proprio che punisce i fedeli che partecipano alla Messa antica già si vede una divisione tra i vescovi che l'hanno immediatamente vietata nelle loro diocesi e quelli che invece la difendono. In ogni caso questo Motu Proprio non segna la fine della Messa antica, così come la Croce non ha significato la fine di Gesù.
Il Papa decreta la condanna a morte della Messa antica
Con il Motu Proprio Traditionis Custodes, pubblicato ieri, papa Francesco demolisce quanto Benedetto XVI aveva voluto con il Motu Proprio Summorum Pontificum, che riconosceva la legittimità e la bellezza della forma liturgica "antica". Ora quanti frequentano la Messa antica sono disprezzati, ridotti in un ghetto, tollerati a mala pena, impediti di crescere.
- COSÌ VIENE CANCELLATO BENEDETTO XVI, di Stefano Fontana
Non solo la Messa antica, viene cancellato Benedetto XVI
Con il Motu proprio che fa fuori il vetus ordo, papa Francesco cancella lo sforzo di Benedetto XVI di costruire lo sviluppo della Chiesa nella continuità con la Tradizione, di evitare che il Concilio Vaticano II venisse inteso come una rottura.
Müller in difesa della Messa in latino: «Rispetto per i fedeli»
Intervistato dalla Bussola, il prefetto emerito della Cdf Müller ha parlato anche dei timori di una stretta del Papa sul Summorum Pontificum, difendendo l'uso della Messa in forma straordinaria: «Benedetto XVI ha saputo riconciliare, questo invece sarebbe autoritarismo. I fedeli vanno rispettati, non possono essere trattati come bambini di prima elementare. E poi ci vuole prudenza: le sfide oggi sono il secolarismo e il nichilismo, non iniziative come queste che aumenterebbero solo la tensione».
Messa antica, l'assist del Papa a estremisti e lefebvriani
Si intensificano le voci di un ridimensionamento del Summorum Pontificum del Papa, ma a chi gioverebbe? A estremisti di entrambi gli schieramenti, al clericalismo episcopale e ai lefebvriani, che diventerebbero gli unici detentori della tradizione e che hanno sempre osteggiato il motu proprio di Benedetto XVI sulla Messa in latino. Che però in 14 anni ha avuto un merito: mostrare che la tradizione è un diritto e può vivere in equilibrio dentro la Chiesa.
Messe vietate a San Pietro, Sarah: “Una violenza”
Dopo i cardinali Burke, Müller e Brandmüller, anche Sarah protesta contro il divieto - emesso dalla Segreteria di Stato - delle celebrazioni individuali a San Pietro, chiedendo al Papa di ritirarlo. Imporre la concelebrazione può causare «una diminuzione del dono di grazia», va contro il canone e la secolare pratica di tanti santi. E c’è pure il nodo della forma straordinaria.
Fedeli umiliati: quella Messa (in latino) non s'ha da fare
Messa in latino, la sociologia la scopre, ma i vescovi la osteggiano. Come a Cremona, dove da 10 anni un gruppo di fedeli chiede di celebrare in forma straordinaria, ma riceve il no dei vescovi. Un no ingiustificato, che trasforma quelli sotto il Torrazzo in fedeli di Serie B.
"Non siete tradizionalisti, ma cattolici. Uscite dal ghetto"
Il Cardinal Sarah sprona i Gruppi Stabili a continuare la diffusione della forma straordinaria della messa. "La Provvidenza vi ha affidato la missione di beneficiare tanti con l'usus antiquior, uscite dal ghetto tradizionalista perché non lo siete: siete cattolici, come me e il Papa".