• nuovo paradigma

    McElroy e Fernández: oggi l'eresia gode di impunità

    Secondo il diritto canonico chi proclama dottrine eterodosse è automaticamente scomunicato. Attualmente abbiamo invece un vescovo e un cardinale - e forse non solo loro - fautori di una teologia eucaristica che sembra prescindere da pentimento e conversione. E restano tranquillamente ai loro posti. 

    • abusi

    Scandalo Rupnik, le sconcertanti amnesie del Papa

    Mentre emerge un’altra, terribile, testimonianza di una suora vittima di padre Rupnik, papa Francesco in una intervista all’agenzia Ap se ne lava completamente le mani. Non avrebbe saputo nulla, non sarebbe mai intervenuto, e difende la prescrizione dei crimini perché non si tratta di minorenni o “adulti vulnerabili”. Una linea di difesa insostenibile, tante sono le circostanze che lo smentiscono.

    • Il caso

    Rupnik gate: ombre su trasparenza di Chiesa e Gesuiti

    Il superiore dei Gesuiti smentito da se stesso sulla condanna di padre Marko Rupnik finito al centro di uno scandalo dai contorni ancora non chiariti. La vicenda sta gettando sospetti sulla trasparenza della Chiesa e della Compagnia di Gesù. Le zone d'ombra sono ancora tante: non c'è solo l'indagine conclusa con la prescrizione, ma anche la scomunica per assoluzione del complice, come rivelato dal blog "Messainlatino". Una scomunica lampo, revocata perché il celebre artista ha detto di essersi pentito. Ma chi ha revocato la scomunica? Per delitti di questo tipo è riservata a pochi, tra cui il Papa. 

    • scandalo

    Su Rupnik i gesuiti mettono una toppa peggiore del buco

    Errori grossolani di comunicazione da parte della Compagnia di Gesù riguardo alle indagini sull'artista-teologo. Il preposito generale ridimensiona i fatti, ma i malumori non si placano, aggravati semmai dall'indiscrezione sulla scomunica latae sententiae ritirata "motuproprio" dal Papa. 

    • abusi

    Il "caso Rupnik" ferisce anche la credibilità della Chiesa

    Il celebre artista gesuita nell'occhio del ciclone: violenze psicologiche e forse sessuali risalenti a 30 anni fa. In più, la clamorosa indiscrezione su una presunta scomunica per «assoluzione del complice in confessione», poi bloccata dal Papa in persona. Ne esce ammaccata anche la Chiesa.