Honduras: vince il conservatore Asfura, gradito a Trump
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Dopo il riconteggio del 15% delle schede e un’attesa di diverse settimane, il Consiglio Nazionale Elettorale ha decretato l’elezione di Nasry Asfura alla presidenza dell’Honduras. Ma per governare avrà bisogno di scendere a patti con i liberali.
Chi la dura la vince: è il caso di dirlo per descrivere la pazienza con la quale gli scrutatori, gli esponenti e gli elettori del Partito Nazionale hanno atteso, dal 30 novembre scorso, l’esito definitivo dello scrutinio per le elezioni presidenziali, che, lo scorso 24 dicembre, ha finalmente decretato l’elezione di Nasry Asfura alla presidenza dell’Honduras. A ridosso delle celebrazioni natalizie, infatti, il Consiglio Nazionale Elettorale ha dichiarato che Asfura ha ottenuto il 40,3% dei voti, superando il candidato del Partito Liberale, Salvador Nasralla, attuale vicepresidente e parte della coalizione di governo con i comunisti di Libre, che ha ottenuto il 39,5%.
Asfura si è candidato con un ampio programma a favore della libertà di impresa, sostenendo che gli investimenti privati sono necessari per far progredire il Paese, mentre la sua agenda politica si concentra su lavoro, istruzione e sicurezza. A un primo spoglio, come abbiamo descritto nei giorni scorsi, la differenza nel conteggio delle preferenze tra Asfura e Nasralla era così poca e il sistema di elaborazione delle schede elettorali così caotico che circa il 15% delle schede elettorali, ossia centinaia di migliaia di schede, hanno dovuto essere ricontate a mano, in diretta televisiva, per determinare il vincitore. Le proteste e l’invocazione di sommosse di piazza da parte dei perdenti narco-comunisti, sostenitori dell'attuale presidente Xiomara Castro, nelle settimane successive al voto, contro il supposto "colpo di stato elettorale", non hanno avuto l’esito sperato dalle cancellerie di Caracas, L’Avana e Managua.
I risultati finali sono stati approvati da due membri del consiglio elettorale su tre, mentre continuavano le controversie sul voto. «Honduras: sono pronto a governare. Non vi deluderò», ha dichiarato Asfura in un post su X, dopo la conferma dei risultati. L'insediamento è previsto per il 27 gennaio, per il mandato 2026-2030. Il candidato liberale Nasralla, invece, ha respinto la dichiarazione del CNE, affermando che aveva escluso schede che avrebbero dovuto essere conteggiate, ma ha esortato i suoi sostenitori a mantenere la calma e ad astenersi da qualsiasi atto di disturbo o violenza. «Non accetterò un risultato basato sulle omissioni. La democrazia non si spegne per stanchezza, né perché oggi è il 24 dicembre: questo è il Natale più triste per il popolo honduregno», ha dichiarato Nasralla. Tuttavia, proprio il candidato del Partito Liberale ha ben chiara la necessità del vincitore Asfura di scendere a patti con lui per poter contare su una maggioranza parlamentare forte e stabile. Più minacciose invece sono state le parole del presidente del Congresso (il parlamento honduregno), Luis Redondo, del partito al governo Libre, che ha respinto i risultati dicendo che sono «completamente fuori dalla legge. Senza alcun valore». Proprio i numeri del prossimo parlamento devono ancora essere chiariti, perciò nella seduta plenaria di sabato mattina, 27 dicembre, il Consiglio Nazionale Elettorale ha deciso a maggioranza di riprendere lo spoglio speciale a livello di deputati, al fine di garantire che il nuovo Congresso sia costituito nel prossimo mese di gennaio. I risultati parziali vedono, su 128 deputati (con una maggioranza semplice di 68 e una qualificata di 86), solo 49 membri al Partito Nazionale di Asfura, 41 ai liberali di Nasralla, 35 ai comunisti di Libre, uno alla DC e due al partito locale Pinu.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva dato sin dall’inizio della competizione elettorale il suo sostegno ad Asfura, un politico e uomo d'affari di 67 anni, ex sindaco della capitale Tegucigalpa. Trump aveva minacciato di interrompere il sostegno finanziario degli Stati Uniti all'Honduras se Asfura non avesse vinto. Il giorno seguente alla dichiarazione ufficiale che conferma l’elezione di Asfura, in un comunicato ufficiale, il Dipartimento di Stato USA ha sottolineato che, durante un colloquio telefonico, Marco Rubio ha riconosciuto l'impegno di Asfura nel mantenere allineati gli interessi strategici degli Stati Uniti, in particolare la cooperazione in materia di sicurezza e il rafforzamento dei legami economici. «Gli Stati Uniti si congratulano con il presidente eletto Asfura e non vedono l'ora di collaborare con la sua amministrazione per promuovere la prosperità e la sicurezza nel nostro emisfero», ha dichiarato Rubio. A sua volta, la missione degli osservatori e il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani, Albert Ramdin, hanno affermato che si «prende atto» dei risultati, i dati forniti dall'organismo elettorale honduregno «riflettono la volontà del popolo»; e hanno aggiunto che durante il loro processo di osservazione non hanno trovato «determinanti elementi fraudolenti».
Con l’ennesima vittoria di un candidato conservatore in America Latina – dopo la vittoria del 2023 di Javier Milei in Argentina e una serie di candidati conservatori e cristiani che hanno vinto in Paraguay, Ecuador, Bolivia e Cile – si attendono le sfide elettorali del prossimo febbraio in Costa Rica, a marzo in Colombia, ad aprile in Perù e, soprattutto, il prossimo ottobre in Brasile, per valutare l’impatto dell’ondata dei conservatori nella regione e l’influenza degli USA di Trump, dopo che Biden aveva abbandonato in mani cinesi la stessa America Latina.
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