Aborto, a San Marino una legge peggiore della 194
Il parlamento sammarinese ha dato il suo sì definitivo al testo che legalizza l’aborto, consentendolo - in diverse circostanze - fino alla nascita. La nuova legge va oltre il già radicale quesito referendario approvato l’anno scorso. Si inchina all’ideologia Lgbt, esclude il padre, limita gravemente la potestà genitoriale e l’obiezione di coscienza.
Combattere l'indifferenza per fermare l'aborto
Il referendum di San Marino sull'aborto è stato vinto dagli abortisti. Ma sarebbe stato meglio dire: è stato vinto dagli astenuti. Perché il 59% dei cittadini non è andato a votare. La causa dell'indifferenza è lo sdoganamento culturale dell'aborto, che ormai diamo per scontato come un "diritto". Ma la Chiesa non contribuisce a smuovere le coscienze.
«Sammarinesi, difendete la vita nascente»
«Il diritto di vivere precede tutti gli altri, perciò bisogna difendere i bambini non nati» e assicurare alle madri in difficoltà «tutto l’accompagnamento possibile». L’Europa intera sta guardando al referendum di San Marino. «L’indice di sviluppo di una società non si valuta solo con l’economia, ma soprattutto si misura con il rispetto dei veri diritti dell’altro, a partire dal fragile e dal nascituro». La Bussola intervista monsignor Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro.
San Marino, spinta per l'aborto a colpi di menzogna
Aborto legalizzato senza limiti di tempo, aperto anche a cittadine straniere e praticato anche in strutture private. È questo quel che accadrà nella Repubblica di San Marino se domenica 26 settembre dovessero vincere i promotori del referendum, la cui propaganda è fondata sulla sistematica mistificazione della vera posta in gioco.
- C'È ANCHE UN POPOLO CHE DICE NO ALL'ABORTO, di Ermes Dovico
“A San Marino c’è un popolo che dice no all’aborto”
Il 26 settembre i sammarinesi sono chiamati a dire se vogliono o meno liberalizzare l’aborto. Il quesito referendario è perfino più radicale della 194 e condanna la donna «al più totale isolamento», svilendo la figura paterna e ignorando che «a San Marino c’è un welfare molto forte» e una comunità pronta ad aiutare. Le femministe vogliono invece piantare «una bandierina ideologica». Parla alla Bussola lo psicoterapeuta Adolfo Morganti, del Comitato Uno di Noi.