Europa, rifugio mondiale dei contenuti online pedofili
Il nuovo rapporto annuale 2021 della Internet Watch Foundation (IWF) pubblicato martedì (26 aprile) mostra quanto vergognosamente sia proprio l'Europa il "centro globale" per l'hosting di materiale pedopornografico online (CSAM): ne ospita il 59% a livello mondiale. L'Olanda ha il triste primato, fra tutti i Paesi dell'Europa.
Abortire senza aver neppure più il tempo per riflettere
In Olanda è stata votata dalla Camera bassa del parlamento la riforma della legge sull'aborto che abolisce i cinque giorni di riflessione. Sono quei cinque giorni, dalla visita della madre all'operazione vera e propria, in cui molte vite dei nascituri sono state salvate. Eppure adesso passano per "paternalismo".
«Ho ucciso 100 persone», il vanto dello psicologo killer
«Ho ucciso più di 100 persone e non ho nessun problema ad ammetterlo». Wim van Dijk psicologo olandese se ne vanta anche, ne fa una battaglia legale da militante radicale. Benché in Olanda il suicidio assistito sia legale, ma a determinate condizioni, van Dijk ha aiutato più di cento persone ad avvelenarsi fuori dalla legge. Perché non basta mai.
La pavidità dell'Ue di fronte alla piaga della pedofilia
Il nuovo rapporto Onu sulla pedofilia rivela che durante la pandemia l'attività dei pedofili online è aumentata enormemente. C'è chi innova gli strumenti informatici di caccia agli abusatori, come la Child Rescue Coalition americana. E chi, come l'Ue, emette invece leggi deboli che non rafforzano le difese contro questa piaga.
Alluvioni in Germania, una tragedia ma non è senza precedenti
Sebbene sia partita la solita narrazione che imputa al riscaldamento globale eventi atmosferici fuori controllo, le precipitazioni che hanno provocato l'alluvione in Germania, Belgio e Olanda sono tutt'altro che una novità e sono anche tipiche del periodo estivo. E andando dietro al mito dei cambiamenti climatici si trascurano le opere per minimizzare i danni.
Non si sottomette all’islam. Lale Gül è sotto protezione
È stata spedita in una località segreta in attesa che chi la minaccia di morte la dimentichi. Lale Gül, 23 anni, nata in Olanda da genitori turchi, ha detto no al velo e a un matrimonio combinato. Nel suo libro, “Io vivrò”, e nelle interviste denuncia un sistema che non permette alle ragazze musulmane di integrarsi.
Lale Gül, minacciata perché vuole vivere senza velo
Lale Gül, giovane scrittrice turca emigrata in Olanda, nel libro autobiografico Io vivrò esprime tutto il disagio di una comunità segregata dalle sue stesse regole coraniche. Scuole separate, nessuna integrazione, la donna è discriminata come in un regime islamico. Per la sua pubblicazione, la famiglia e la comunità la minacciano di morte.
«Dio vive in Olanda», tra crisi di fede e semi di speranza
L’Olanda di oggi, tra i Paesi più scristianizzati d’Europa, rappresenta una periferia di ciò che resta del cattolicesimo occidentale. Grande il declino della pratica religiosa negli anni successivi al Vaticano II. Ma il seme della fede produce, ancora, frutti che danno speranza. È quanto racconta il cardinale Willem J. Eijk nel libro-intervista con Andrea Galli: «Dio vive in Olanda» (Ares 2020)
Eutanasia su dementi, una sentenza da piano inclinato
Insieme ai problemi morali, alimenta la confusione la sentenza della Corte Suprema olandese di consentire l’eutanasia su pazienti affetti da demenza e incapaci di esprimere il loro parere. La Corte lascia ai medici l’interpretazione delle dichiarazioni scritte, accrescendo i loro dubbi. Comunque, c’è il forte timore che in generale questa decisione non porterà a un declino dei casi di eutanasia e suicidio assistito.
Olanda: sì all'eutanasia dei dementi
Si può procedere con l'omicidio di persone affette da demenza. È lo sconvolgente verdetto della Corte Suprema olandese che è partita da un caso in cui una donna è stata uccisa senza il suo parere mentre la figlia e il marito la tenevano ferma: i giudici hanno confermato che «l'eutanasia si può attuare anche quando il paziente è incapace di esprimere la sua volontà».
Olanda, il virus frena l'eutanasia di Stato
Un'organizzazione di 140 medici e infermieri che praticano l'eutanasia ha sospeso temporaneamente i suoi servizi riconoscendo che in questo momento la priorità è la lotta al Covid-19. Ma attenzione: cosa potrebbero fare quei 140 sanitari così ben motivati, tra i malati di coronavirus?
Dal Belgio al Canada, come si precipita verso il baratro
In Belgio molti neonatologi chiedono di poter praticare attivamente l’eutanasia (con l’iniezione letale) sui neonati. In Olanda la si può chiedere anche per i normali acciacchi dovuti all’età e in Australia si pensa già a limitare l’obiezione di coscienza. E poi c’è il Regno Unito dei piccoli Alfie, Charlie e Isaiah, a ricordare che la mentalità eutanasica si sta diffondendo rapidamente, con tutto il suo carico di morte e disperazione.