Abortire senza aver neppure più il tempo per riflettere
In Olanda è stata votata dalla Camera bassa del parlamento la riforma della legge sull'aborto che abolisce i cinque giorni di riflessione. Sono quei cinque giorni, dalla visita della madre all'operazione vera e propria, in cui molte vite dei nascituri sono state salvate. Eppure adesso passano per "paternalismo".
«Quello che devi fare fallo al più presto». Queste la parole di Gesù rivolte a Giuda durante l’ultima cena. In tal modo fece intendere al traditore che sapeva tutto. Ovviamente non era un invito a tradirlo, bensì voleva significare tutto l’opposto: un ultimo richiamo alla sua coscienza. Nostro Signore usò quindi la figura retorica dell’antifrasi: dire una cosa per intendere il suo opposto.
In Olanda invece non hanno fatto ricorso all’antifrasi quando, qualche giorno fa, la Camera bassa del Parlamento ha approvato una modifica della legge sull’aborto che elimina il tempo di riflessione di cinque giorni prima di poter praticare l’intervento. Il “fallo in fretta” in questo caso significa proprio “affrettati ad abortire”. La proposta di legge, che per diventare legge dovrà passare ancora al vaglio della Camera alta, è stata votata da 101 parlamentari contro 38. Tra gli altri partiti che si sono schierati contro, anche i tre partiti di ispirazione cristiana. Jan Paternotte, presidente del partito Democratici66 che ha proposto questo disegno di legge e che si professa cattolico, ha dichiarato: "È irragionevole pensare che le donne si presentino semplicemente in una clinica per abortire senza pensare prima alla loro decisione". Questo tempo di riflessione sarebbe "sbagliato, paternalistico e obsoleto".
Vero è che le donne che si presentano dal medico perché vogliono abortire hanno già maturato l’intenzione di farlo, pare banale dirlo. Ma anche la legge olandese, come la nostra, prevede obbligatoriamente un colloquio con il medico che, per ipotesi, potrebbe anche persuaderla dall’abortire. Non solo, ma nulla esclude che vi siano donne che si recano dal medico dubbiose in merito alla decisione di abortire. Dunque i cinque giorni successivi al colloquio potrebbe essere utili per salutari ripensamenti e quindi per salvare molte vite umane. Da ciò si comprende che i cinque giorni dopo il colloquio con il medico hanno un valore del tutto particolare, hanno un peso specifico assai maggiore di tutti i giorni precedenti al colloquio. Ciò è vero soprattutto perché dopo il colloquio la donna può maturare con ancor più consapevolezza la scelta drammatica che sta per compiere. Detto in altri termini, l’aborto, da pura ipotesi astratta, dopo il colloquio diventa scelta reale, inizia a realizzarsi, a concretarsi sul serio. Ed è in quel lasso di tempo che ci possono essere inversioni ad U inaspettate.
Questa presa di coscienza da parte della donna dovrebbe essere benedetta soprattutto da parte di coloro che strepitano tanto sul consenso informato, sulla centralità della donna nel processo decisorio, sul principio di autodeterminazione e soprattutto sulla libertà di abortire. Concedere più tempo di riflessione non avvalora tutti questi principi? La risposta non può che essere affermativa. Quindi eliminare questo tempo di riflessione è un’altra prova che al fronte abortista, non solo a quello olandese ma anche a quello internazionale, non interessa nulla dell’autodeterminazione della donna e della sua libertà. Questi sono solo specchietti per le allodole, meri pretesti per promuovere solo ciò che a loro sta veramente a cuore, ossia l’aborto, sempre e comunque.
Più aborti si fanno, più facilmente e con maggior speditezza meglio è. Ecco perché spingere sulle pillole abortive – sempre in Olanda è in discussione un disegno di legge che permetterebbe ai medici di famiglia di prescrivere le pillole abortive – rendendole a seconda dei casi anche non prescrivibili dai medici, oppure prevedendo tempi di ricovero da day hospital (vedi l’Italia con la RU486), ecco la guerra ai medici obiettori ed ecco annullare i tempi di riflessione. Come ormai esiste il divorzio express così in Olanda si promuove l’aborto express per renderlo sempre più easy and fast, anzi smart. Ma anche se ti vendono l’aborto come una passeggiata, perché agevole e comodo, l’aborto rimane sempre un assassinio prenatale che provoca anche la morte dell’anima della madre.
Ai parlamentari della Camera alta del Parlamento olandese, che devono ancora approvare il disegno di legge, Gesù, allora come ora, torna a dire: “Ciò che dovete fare, fatelo al più presto”.