La preghiera, il vero rimedio a un papa vizioso
L’errore del conciliarismo era pretendere che soluzioni umane, contrarie alla costituzione divina della Chiesa, risolvessero i problemi legati al papato. Ma dalle crisi si esce con il mezzo che Dio stesso ha indicato: la preghiera. Riprendiamo la lezione del Caetano.
Il beato Luigi d’Aleman, la conversione di un conciliarista
Durante la crisi ecclesiale della prima metà del XV secolo, tanti cattolici credettero di dover sospendere la struttura divina della Chiesa “per il suo bene”. Tra essi, un capo indiscusso del conciliarismo: Luigi d’Aleman.
Il Concilio di Basilea, un’ecumenicità dibattuta
Passato nella nomenclatura come un tutt'uno con quello di Ferrara e Firenze, l'ecumenicità del Concilio di Basilea è tuttavia ampiamente dibattuta, viste le riserve di papa Eugenio IV. Spieghiamo perché non regge il parallelo storico con il Vaticano II.
Il Concilio di Basilea e il nuovo scisma
Il Concilio apertosi a Basilea nel marzo 1431 si rivelò presto un conciliabolo, dove i vescovi erano pressoché assenti. Eugenio IV lo sciolse, provocando la reazione dei conciliaristi, che infine portò all’elezione di un nuovo antipapa.
Verso un Concilio scismatico
Martino V riuscì, senza esporsi troppo, a evitare di approvare in toto gli atti del Concilio di Costanza e seppe gestire il decreto Frequens, impregnato di ideologia conciliarista. Che però proseguì il suo corso, con la minaccia di un nuovo scisma.
Il conciliarismo
Al Concilio di Costanza fu approvato il decreto Hæc sancta con un paragrafo molto controverso, perché sosterrebbe un’idea eretica, cioè la superiorità dei concili sul papa. Una posizione, il conciliarismo, con sfumature diverse, che affondava le sue radici nei secoli precedenti.