Comunione sulla lingua, Delpini riprende chi la nega
L’Avvocatura dell’Arcidiocesi di Milano chiarisce in una nota pubblica che «non è possibile escludere dalla Comunione Eucaristica i fedeli che non abbiano la mascherina e/o vogliano ricevere la Comunione sulla lingua». Si esplicita così finalmente la possibilità già reintrodotta dal 16 giugno, ma che ha incontrato le resistenze di non pochi sacerdoti. Sia in terra ambrosiana che in altre diocesi.
Anche a Milano torna la Comunione sulla lingua
Oltre al decadimento dell’obbligo della mascherina in chiesa, nell’Arcidiocesi di Milano è di nuovo consentita, dal 16 giugno, la Comunione sulla lingua. La conferma alla Bussola dell’Avvocatura diocesana: «Il Protocollo in vigore non prevede il divieto di ricevere la Comunione sulla lingua che dunque è possibile». Una buona notizia, da accompagnarsi con catechesi a tema.
Sorpresa: la Messa in latino è anche la più anti-Covid
Il Journal of Religion and Health ha ospitato un articolo dell’Università di Bergen, che ha valutato che gli elementi della Forma Straordinaria «riducono il rischio di trasmissione (del virus): una ridotta partecipazione verbale da parte dell’assemblea, il canto di un coro scelto, nessuna concelebrazione, orientamento ad orientem, niente ministri straordinari e Santa Comunione in ginocchio e sulla lingua».
Appello: “Lasciateci prendere la Comunione in bocca”
In questi mesi abbiamo cercato di percorrere le vie ordinarie per il ripristino della modalità universale di distribuzione della Santa Comunione ma senza successo. Abbiamo quindi usato le vie straordinarie senza ottenere risposte. Gli abusi da parte di alcuni vescovi stanno umiliando il popolo e spingendo i fedeli fuori dalla Chiesa. Per questo invitiamo a sottoscrivere la lettera indirizzata al prefetto per la Congregazione del Culto Divino.