Pd-5Stelle, il "campo largo" è già un ricordo
Sulle candidature per le prossime regionali in Basilicata e Piemonte la spaccatura tra i due principali partiti è netta, mentre Renzi e Calenda strizzano l'occhio al centrodestra, possibile anteprima di nuovi schieramenti.
Nel Terzo Polo volano gli stracci: è questione di soldi
C’era da scommetterlo che la convivenza tra Matteo Renzi e Carlo Calenda non sarebbe durata a lungo. Entrambi prigionieri di manie di protagonismo. Ma le motivazioni non sono politiche. Si è capito il vero motivo delle frizioni tra Azione e Italia Viva: i soldi, l’utilizzo delle risorse di partito. In ballo c’erano svariati milioni di euro.
Centrodestra teso, ma a sinistra volano i coltelli
I media puntano sulle tensioni interne al centrodestra, all'unisono con le "cassandre" dell'opposizione. Sono tensioni reali, emerse con il caso Ronzulli (che non ha impedito l'elezione di La Russa a presidente del Senato), ma gli avversari dovrebbero guardare in casa propria, dove ci si scanna su ciò che resta, dal Copasir alla guida del Pd.
Il nostro gas in “regalo” a Slovenia e Croazia
Il governo Renzi aveva imposto il divieto di trivellare l’Adriatico e ne paghiamo le conseguenze, anche in termini di risarcimenti multimilionari a una compagnia petrolifera britannica. Intanto i vicini di mare estraggono il gas naturale a cui noi abbiamo rinunciato.
Democrazia, ma chi va in Parlamento lo decide il "capo"
Chi si candida vuole la certezza di essere eletto, altrimenti preferisce non fare brutte figure. L'ultimo caso della Morani mostra che democrazia vuol dire potere al popolo, ma il popolo in questo caso non ha potere. Non ci sono le preferenze, quindi basta essere nelle grazie del segretario di partito e il gioco è fatto. Ma il segretario è un padre padrone non eletto dal popolo ma votato da una nomenklatura di partito sempre più autoreferenziale. Pd e Letta, Cinque stelle e Conte, Terzo Polo e Calenda. Non c'è differenza a Sinistra.
Politici avanti al centro! Lontano dal Paese reale
Come ogni volta che si avvicinano le elezioni, si torna a parlare di centro. Un gruppo eterogeneo di politici che va da Toti a Tabacci, da Di Maio a Calenda, vuole aggiudicarsi la posizione del centrista. Ma il "centro" è un concetto vuoto. E Draghi, sempre meno popolare, ne ha bisogno? Intanto i problemi degli italiani sono reali e urgenti.
Emma Bonino: piccolo partito, grandi ricatti
Benché sia un partito con pochissimo seguito, +Europa di Emma Bonino si comporta come se fosse l'ago della bilancia. Coglie il pretesto del cavillo della legge elettorale che impedisce di raccogliere firme "in bianco" (senza elenco dei candidati) per inscenare la protesta e ricattare il Pd. E la classe dirigente di sinistra le va dietro.