Il Centrafrica e le mine antiuomo. Padre Pozzi rischia una gamba
Rischia di perdere una gamba padre Norberto Pozzi, il carmelitano saltato in aria su una mina il 10 febbraio. Un rischio diffuso, nella Repubblica Centrafricana, Paese in guerra dal 2013, dove le mine antiuomo e anticarro sono usate da tutti i contendenti. Mentre i missionari diffondono semi di speranza.
Gravi le condizioni del missionario ferito in Repubblica Centrafricana
L’auto su cui viaggiava insieme ad altre cinque persone è saltata in aria passando su una mina lungo la strada che collega Bozoum a Bocaranga
La battaglia di padre Gazzera per fermare i predatori d’oro
Nonostante la guerra, nella Repubblica Centrafricana proseguono le attività di contrabbando delle materie preziose, complice la diffusa corruzione. Dall’inizio del 2019, delle imprese cinesi hanno aperto almeno 17 cantieri per estrarre l’oro nel fiume Ouham, deviandone il corso, inquinando l’acqua e impoverendo la popolazione. A raccontare lo scempio che sta avvenendo, rischiando la sua incolumità, è il missionario carmelitano Aurelio Gazzera.
Il governo ferma le attività di alcune ditte cinesi accusate di provocare danni ambientali
Tre ditte cinesi hanno aperto diversi cantieri lungo il corso di un fiume per estrarre oro, che poi esportano illegalmente, senza curarsi di rispettare le norme in materia di tutela ambientale
Una “fiera della speranza” per dire no alla guerra
A Bozoum, Repubblica Centrafricana, nonostante la guerra e il continuo deteriorarsi della situazione generale, si è svolta anche quest’anno la tradizionale fiera agricola, un forte segnale di speranza e vitalità