Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
Svipop
a cura di Riccardo Cascioli
Repubblica centrafricana

Il governo ferma le attività di alcune ditte cinesi accusate di provocare danni ambientali

Tre ditte cinesi hanno aperto diversi cantieri lungo il corso di un fiume per estrarre oro, che poi esportano illegalmente, senza curarsi di rispettare le norme in materia di tutela ambientale

Svipop 02_04_2019

Si continua a combattere nella Repubblica Centrafricana, in guerra da cinque anni. L’insicurezza rallenta ma non ferma le attività economiche soprattutto se si tratta di materie prime preziose. Dall’inizio del 2019 delle imprese cinesi hanno aperto almeno 17 cantieri per la ricerca dell’oro nei pressi Bouzum, la città del missionario carmelitano padre Aurelio Gazzera. È stato lui a lanciare l’allarme per le conseguenze ambientali delle nuove attività estrattive. Nel suo blog “Bozoum in diretta” ha raccontato che le imprese deviano il corso del fiume Ouham per setacciarne in fondo con ruspe e scavatrici, lasciando ovunque montagne di ghiaia, buche piene d’acqua, il corso del fiume rovinato e acqua inquinata probabilmente con il mercurio che favorisce il ritrovamento dell’oro. “Solo tra macchinari e carburante – scriveva il 29 marzo – ho calcolato una spesa giornaliera di almeno 30.000 euro. E quanto devono guadagnare per spendere così tanto? Le autorità fanno finta di non sapere niente, e l’oro parte verso il Camerun, ogni settimana. E alla frontiera (stranamente) nessun controllo! E nelle casse dello Stato non entra niente!”. In realtà, almeno per una volta, il governo ha reagito reagito alle segnalazioni dei danni ambientali provocati dalle imprese cinese. Sempre nel blog di padre Gazzera si legge infatti qualche giorno dopo: “Lunedì sono sceso a Bangui, per rientrare poi mercoledì a Bozoum, dove trovo una bella sorpresa: il Ministro delle Miniere ha sospeso tutte le attività di estrazione dell’oro a Bozoum! E da tre giorni i cantieri sono fermi! È una prima, piccola vittoria, e speriamo che effettivamente le ditte cinesi siano obbligate a rispettare le regole, e a sistemare i danni che hanno fatto. Vedremo, e controlleremo!” E il giorno successivo: “Nonostante la decisione del Ministro di sospendere le attività di estrazione dell'oro a Bozoum, la ditta cinese continua a scavare, giorno e notte. Complicità? Sfida?”.