Armi agli alleati, il grosso dei fondi USA... resterà negli USA
Il Congresso approva lo stanziamento di 95 miliardi destinati principalmente ad aiuti militari a Ucraina, Israele e Taiwan, con una quota umanitaria per i palestinesi. A favorire il voto bipartisan il fatto che gran parte di questi miliardi rimarrà negli Stati Uniti, alimentando l’industria bellica.
Ucraina, la lunga guerra logora anche la Nato
La guerra di attrito in Ucraina sta mettendo a dura prova gli arsenali delle due nazioni belligeranti. La Russia, nonostante le difficoltà sottolineate dall'intelligence occidentale, ha ancora grandi scorte e si sta preparando alla guerra dal 2014. L'Ucraina non ha più capacità industriali proprie. E la Nato sta iniziando a esaurire le scorte.
Ucraina, sempre più armi dagli Usa. Sulla centrale è scambio di accuse
Autorizzato dagli Stati Uniti il più ingente pacchetto di aiuti militari a Kiev - del valore di un miliardo di dollari - dall’inizio dell’offensiva russa. Gli americani hanno inviato in Ucraina un loro generale per monitorare i flussi di armi in arrivo. Continua la guerra anche sul fronte della propaganda, in particolare attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Che fine faranno le armi fornite all'Ucraina
Il Washington Post, con ben tre mesi di ritardo, si fa una domanda che noi, su queste colonne, ci ponevamo fin da subito: che fine faranno le armi fornite all'Ucraina? I precedenti, in Mali, in Siria e in Afghanistan, non sono incoraggianti. Armi fornite agli alleati di allora sono finite nelle mani dei nemici dell'Occidente. Il rischio è grande.
Sugli aiuti militari all'Ucraina Draghi decide da solo
Tutti i sondaggi sono concordi nel registrare l’incremento del numero di italiani che si dicono contrari all’invio di armi in Ucraina. Il governo italiano, però, tira dritto senza tentennamenti e oggi il premier riferirà in Parlamento. Deputati e senatori sono ormai ridotti a spettatori di una politica estera che sembra avere un copione già scritto.
Le armi prima del cibo ai rifugiati. È un’Ue grottesca
Prosegue il dramma dei rifugiati per i Paesi di confine con l’Ucraina, come Polonia, Ungheria, Moldavia, Romania e Slovacchia. Questi Stati hanno chiesto all’Unione europea un fondo di miliardi di euro per aiutare i rifugiati. Ma da Bruxelles è arrivata fin qui solo una concessione “insufficiente” e i soldi stentano ad arrivare. Mentre sulle armi...
Armi all'Ucraina: una decisione legittima, ma inopportuna
Da un punto di vista costituzionale, l'invio di armi all'Ucraina è legittimo. Ma in termini di opportunità? La reazione ad un male (aggressione ad uno Stato) non deve condurre ad un male più grande (conflitto mondiale), altrimenti la scelleratezza dell’attacco militare russo viene superata dalla scelleratezza di chi provoca un male peggiore.
Quali e quante armi l'Italia ha fornito all'Ucraina
Benché il contenuto del decreto sia segreto, indiscrezioni giornalistiche permettono di ricostruire quali e quante armi l'Italia sta inviando all'Ucraina. Si tratta di armi che avanzavano nei nostri magazzini, o perché eccedenti, o perché tecnologicamente superate. In ogni caso, utili per combattere tank ed elicotteri. Se finissero in cattive mani?
- BARTOLOMEO IN POLONIA di W. Redzioch
Le armi non sono intrinsecamente malvage
Perché lamentarsi se la Chiesa parla sempre dell'aborto e mai sul divieto di portare armi, anche dopo l'ennesima strage in una scuola? L’aborto è intrinsecamente malvagio e quindi opporsi a esso non è una questione di partigianeria politica. Le armi non sono intrinsecamente malvage. E possono anche difendere vite umane.
Quando le armi entravano a scuola. E non c'erano stragi
I millennial potrebbero stupirsi nell’apprendere che la loro è la prima generazione senza armi da fuoco a scuola. Solo trent’anni fa, i ragazzi delle superiori prendevano l’autobus con i fucili e sparavano nei poligoni delle scuole. Perché allora oggi ci sono più stragi nelle aule? La risposta non è nelle "armi", ma nell'insegnamento morale.
In Vaticano convegno sul disarmo nucleare
Il 10-11 novembre un incontro sul disarmo organizzato dal dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Greg Burke dichiara che non è una mediazione tra Usa e Corea