La fuga degli armeni dal Nagorno Karabakh, tragedia annunciata e ignorata
Circa 100mila armeni hanno abbandonato il Nagorno Karabakh appena occupato dall'Azerbaigian. Si è trattato di una tragedia annunciata da molto tempo: fuggono per il timore (fondato) di una pulizia etnica. Ignavia della comunità internazionale e rischio di guerra allargata.
Nagorno Karabakh: Erdogan arriva, gli armeni se ne vanno
A coronamento della vittoria dell’Azerbaigian sull’enclave armena del Nagorno Karabakh, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è recato in visita ufficiale in territorio azero e ha incontrato il suo omologo e alleato Ilham Alyiev. Fuga di massa degli armeni che temono la pulizia etnica.
Chi si ricorda degli armeni del Nagorno-Karabakh
Nel Nagorno Karabakh gli armeni si sono praticamente arresi, se hanno accettato come condizione quella del disarmo. Ora sono una minoranza veramente a rischio. L'Azerbaigian ha esteso la sua rete di interessi nel mondo. Chi difenderà la minoranza cristiana?
Nagorno Karabakh assediato, peggiora la crisi umanitaria
Dopo nove mesi di blocco sempre più stretto, cosa ne è del Nagorno Karabakh? Le poche notizie che trapelano dal suo interno parlano di una grave crisi umanitaria, morti per fame e aumento degli aborti spontanei. L'assedio azero all'enclave armena cristiana continua.
Narsete, il santo armeno che cercava l’unità tra i cristiani
Il 13 agosto di 850 anni fa moriva san Narsete il Grazioso (Nerses Shnorhali), katholikòs e teologo, impegnato per l’unità tra i cristiani, come disse anche san Giovanni Paolo II. A Narsete sono dedicate delle opere musicali.
Armeni e azeri: negoziati in stallo. Nel Nagorno Karabakh si fa la fame
Il Nagorno Karabakh, regione abitata da armeni cristiani, incastonata in mezzo all’Azerbaigian a maggioranza musulmana, da 227 giorni è bloccato e da 42 “assediato”. La denuncia del presidente Harutyunyan.
L'assedio degli armeni nel Nagorno-Karabakh
Gli armeni che vivono nel Nagorno-Karabakh (Artsakh in lingua armena) sono assediati e di nuovo tagliati fuori dal mondo. A causa di una protesta “ecologista” è stato chiuso il corridoio di Lachin, che è l’unica rotta che collega la regione con l’Armenia. La situazione inizia a farsi critica. E nel mondo nessuno può o vuole aiutarli.
La guerra invisibile. Escalation di scontri fra Armenia e Azerbaigian
Scontri a fuoco al confine fra l’Azerbaigian e l’Armenia hanno provocato almeno 150 morti in due giorni. Nel silenzio dei media, la guerra fra Armenia e Azerbaigian sta ricominciando dopo due anni di fragile tregua. Con un gradino di escalation in più: non si è trattato solo di scontri fra azeri e armeni dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), ma di una battaglia diretta fra gli eserciti regolari armeno e azero al confine internazionale riconosciuto fra i due Stati. Baku tasta la debolezza della Russia, protettrice dell'Armenia, e potrebbe sfruttare l'opportunità per un attacco.
- PAPA IN KAZAKISTAN: "NON SI USI IL SACRO PER LA GUERRA" di Nico Spuntoni
Come la guerra in Ucraina agita le acque in Asia
L’invasione russa dell’Ucraina agita le acque internazionali e rischia di creare le condizioni per lo scoppio di nuovi conflitti. In quest’ultimo “tranquillo weekend di paura”, l’Asia, dal Mar Rosso al Mar Giallo, ha assistito alla recrudescenza di alcuni dei conflitti più duraturi della storia contemporanea: Yemen, Nagorno-Karabakh e Corea.
L’Artsakh ci mostra la pasta dell’esercito armeno
Nell’anno 451 l'Armenia combatteva contro la Persia che voleva convertirla al mazdeismo. I soldati armeni pregarono: “Che la nostra morte eguagli la morte dei giusti e l’effusione del nostro sangue quello dei santi martiri. Gradisca Dio il nostro volontario sacrificio e non dia la sua Chiesa in mano ai pagani”. Persero, ma la nazione non si convertì. Oggi in Nagorno-Karabakh accade qualcosa di simile.
Così un popolo lotta con fede mentre c'è chi si converte sotto le bombe
La Bussola incontra l'Armenia: le preghiere del soldato 23enne che si arruola e viene ferito per difendere la patria, quello che si sposa in mezzo alle macerie, i preti che partono per stare coi combattenti. E il giornalista russo ferito nel bombardamento della cattedrale che descrive il miracolo della sua salvezza nella bambina che lo ha medicato: “Ero ateo ma ora credo in Dio”. Testimonianze di un popolo che combatte animato dalla fede in Cristo.
Perché turchi e azeri attaccano il Nagorno-Karabakh armeno?
Il Nagorno-Karabakh è sempre stato armeno, anche se Stalin lo regalò all'Azerbaijan nel 1923. Dopo la caduta dell'Urss la popolazione totalmente cristiano-armena votò per l'indipendenza, ma la Turchia che da sempre mira ad espandere il suo potere (per cui avviò il genocidio del 1915) vuole la nostra terra. La persecuzione non ha fine e se non si pone un freno anche l'Europa ci rimetterà.