- Jihad
Gli al Shabaab hanno decapitato un Pastore in Mozambico
- Cristiani Perseguitati
- 18-12-2021
I jihadisti hanno rapito l’uomo, lo hanno decapitato e ne hanno portato la testa alla moglie perché la consegnasse alle autorità
I jihadisti hanno rapito l’uomo, lo hanno decapitato e ne hanno portato la testa alla moglie perché la consegnasse alle autorità
Oggi gli americani dall'Afghanistan, domani i francesi dal Sahel: le missioni internazionali per combattere il jihadismo si ritirano, vista l'impossibilità di sostituirsi a incompetenti governi locali. E i gruppi jihadisti, in tutta l'Africa, esaltati dalla vittoria dei Talebani, lanciano una serie di attacchi violenti contro civili e militari.
La Chiesa del Mozambico avverte che assistere gli sfollati senza occuparsi anche della popolazione locale genera risentimento e ostilità contro i profughi e può provocare conflitti
La deposizione del dittatore Siad Barre nel gennaio 1991 avrebbe dovuto aprire una nuova era di libertà e sviluppo: invece è scoppiata una guerra fra clan che dura ancora oggi e ha favorito la crescita del terrorismo islamista degli al-Shabaab. Senza contare i miliardi di dollari in aiuti internazionali finiti nelle tasche dei “signori della guerra”.
Imam e maestri delle madrasse, le persone di cui la popolazione si fida di più, costituiranno la “armata anti-corona” incaricata di spiegare le misure sanitarie e smentire le credenze sul virus
Gli aggressori hanno fermato un autobus e ucciso i non residenti nella regione. Secondo l’ICC le vittime sono cristiani individuati perché incapaci di recitare la professione di fede islamica
Il governo del Kenya chiede all’Unhcr e alla Somalia di predisporre in tempi brevi un programma di rimpatrio o riallocazione in paesi terzi degli oltre 200.000 rifugiati ospitati nel campo di Dadaab
Aperto nel 1991 in Kenya per accogliere i somali in fuga dalla guerra, il campo di Dadaab ospita oggi quasi 250.000 rifugiati di diverse nazionalità che vivono in condizioni di crescente disagio
Il Kenya ha sospeso per il momento la prosecuzione dei lavori di costruzione della barriera al confine con la Somalia, un progetto iniziato nel 2016 per motivi di sicurezza
La persecuzine viene sia dai militanti islamisti sia dai loro famigliari. I somali nati a partire dagli anni '90 non capiscono gli anziani che professano il cristianesimo: “La violenza è nelle case e noi, rimasti in pochi, rischiamo la vita ogni giorno”. Molti sono morti di recente anche "uccisi dai figli dei loro figli”.