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Cooperazione internazionale

Se l’Europa riduce gli aiuti umanitari

Europa e Stati Uniti sono i maggiori finanziatori della cooperazione umanitaria e allo sviluppo. La crisi economica conseguenza della pandemia può indurli a ridimensionare gli aiuti

 

Migrazioni 28_04_2020

 

Succede raramente se non mai, ma per una volta, intervistato da “Euronews” il 10 aprile, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha riconosciuto che l’Europa è il continente che “fornisce più aiuti umanitari e di assistenza allo sviluppo nel mondo”. Ne ha parlato in relazione al fatto che in questo momento le grandi economie sono in difficoltà a causa del Covid-19. “Il mio timore – ha detto – è che questi aiuti possano essere messi a repentaglio man mano che la situazione evolverà”. Ha poi spiegato che il rafforzamento dei sistemi sanitari nei paesi poveri è interesse di tutti, non solo dei beneficiari, perché in un paese con un sistema sanitario debole la pandemia può ripresentarsi. “Spero – ha concluso – che, quando i paesi dovranno fare i conti con le conseguenze della crisi sulle loro economie, la pressione sui bilanci nazionali non si traduca in una riduzione degli aiuti umanitari e degli aiuti allo sviluppo di cui beneficiano anche i rifugiati”. L’Alto commissario ha ragione. Ma per l’area euro nel 2020 si teme un tasso di crescita negativo che oscilla tra meno 6 e meno 16. È singolare che in questa situazione all’Alto commissario non venga in mente di esortare i governi dei paesi cosiddetti poveri ad amministrare meglio le risorse nazionali, a mettere un freno al malgoverno e alla corruzione. Ancora più singolare è che non colga l’occasione per sollecitare altre grandi economie mondiali a destinare più fondi agli aiuti umanitari e alla cooperazione allo sviluppo. L’Oms nel biennio 2018-2019 dagli Stati Uniti ha ricevuto 839 milioni di dollari, dalla Gran Bretagna 434 milioni, 292 dalla Germania e via dicendo. La Cina, ad esempio, ha contribuito soltanto con 85 milioni. Quanto alla agenzia di Grandi, l’Unhcr, Stati Uniti, paesi europei e Unione Europea versano ogni anno circa l’87 per cento dei fondi di cui dispone.