San Giovanni Nepomuceno
Camminando sui ponti e lungo i fiumi di vari Paesi europei non è raro imbattersi in una statua di san Giovanni Nepomuceno, martire per la libertà della Chiesa e patrono dei confessori, una «figura grandiosa» che «ha esempi e doni per tutti» (Giovanni Paolo II).
San Giuseppe
Se giustamente l’antico adagio teologico afferma che di Maria non si dice mai abbastanza, similmente si può dire del suo castissimo sposo poiché in nessun altro santo, eccetto la stessa Madre di Dio, la dimensione del mistero è così grande come in san Giuseppe e in nessun altro santo come nel padre putativo di Gesù le logiche divine appaiono del tutto straordinarie e ribaltate rispetto alle logiche del mondo.
San Cirillo di Gerusalemme
Proclamato dottore della Chiesa da Leone XIII, san Cirillo di Gerusalemme (c. 313-387) partecipò alla disputa teologica sull’eresia ariana e ci ha lasciato bellissime pagine sulla preparazione dei catecumeni al Battesimo e sulla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia.
San Patrizio
Considerato il fondatore del cristianesimo in Irlanda e celebrato come suo principale patrono, san Patrizio svolse un’opera missionaria talmente grande da rappresentare uno spartiacque nella storia del Paese.
Sant’Eriberto di Colonia
Sant’Eriberto di Colonia (c. 970-1021) fu un pastore di anime che non smise mai di pensare alle cose di Dio e non perse l’umiltà nemmeno quando l’imperatore lo volle come suo braccio destro nel Sacro Romano Impero.
Santa Luisa di Marillac
Le 15.000 Figlie della Carità oggi diffuse nei cinque continenti sono il più grande lascito dell’incontro tra san Vincenzo de’ Paoli e santa Luisa di Marillac (1591-1660), patrona degli assistenti sociali, la quale passò attraverso dure prove prima di comprendere il progetto di Dio su di lei.
Santa Matilde di Germania
Modello di regina cristiana, definita dai suoi contemporanei «donna di ammirevole pietà», santa Matilde di Germania (c. 895-968) nacque da una famiglia di antica nobiltà e fu educata al monastero di Herford, dove era badessa la nonna. Intorno ai 14 anni fu data in sposa a Enrico di Sassonia e anche da regina visse una vita austera e dedita alla pietà, fondando chiese, monasteri e scuole popolari.
San Leandro di Siviglia
Fratello maggiore di tre santi, tra i quali il più noto è Isidoro di Siviglia, san Leandro (c. 534-599) è ricordato soprattutto per il ruolo avuto nella conversione dall’arianesimo della casa reale visigota, all’epoca regnante sulla Spagna.
San Luigi Orione
«Solo la carità salverà il mondo», era il programma di vita di san Luigi Orione (1872-1940), il fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, l’istituto propagatosi a macchia d’olio in Italia e all’estero e che già nel nome rivela due tratti salienti del sacerdote piemontese: la sua umiltà e la sua incrollabile fiducia nell’operare di Dio nella storia
San Sofronio di Gerusalemme
L’umile teologo e patriarca san Sofronio di Gerusalemme (c. 560-638), che ebbe il grandissimo merito di denunciare l’eresia monotelita e stette accanto al suo gregge durante l’invasione islamica della Città Santa, nacque a Damasco e qui mostrò subito il suo talento negli studi.
San Macario di Gerusalemme
Bastano tre elementi per intuire la grandezza di questo santo. A lui si attribuisce un ruolo importante nella stesura del Simbolo niceno, primo nucleo del nostro Credo. Era vescovo di Gerusalemme quando sant’Elena ritrovò la Croce di Cristo e, con l’aiuto della grazia, fu decisivo nell’identificarla. Terzo, un difensore dell’ortodossia come sant’Atanasio scrisse ai vescovi egiziani e libici definendo san Macario (c. † 335), già morto all’epoca della lettera, un esempio di «stile onesto e semplice degli uomini apostolici».
Santa Francesca Romana
La santa ricordata come madre e sposa devota, ornata di grazie straordinarie, invocata per la liberazione delle anime del Purgatorio, amatissima dal popolo per la sua commovente carità, non voleva il matrimonio, ma proprio il matrimonio divenne la sua via per la santità. Come? Accettando i santi e imperscrutabili disegni di Dio