Santi G. Houghton, R. Lawrence, A. Webster, R. Reynolds
Furono i primi a subire il martirio per aver rifiutato di prestare giuramento all’Atto di Supremazia del 1534, che dichiarò Enrico VIII capo supremo della Chiesa d’Inghilterra.
Santi Filippo e Giacomo il Minore
Sono ricordati con un’unica festa liturgica perché le loro reliquie, traslate rispettivamente da Ierapoli e Gerusalemme, furono deposte insieme nella Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma.
Sant’Atanasio
Cinque volte costretto all’esilio. Perseguitato da eretici e imperatori per la sua indomita difesa della fede cattolica e, in particolare, della divinità di Gesù Cristo, quando tutta la cristianità rischiava di farsi ariana. Non per nulla, venne chiamato «la colonna della Chiesa»
San Giuseppe Lavoratore
Pio XII istituì la festa di «San Giuseppe artigiano» per aiutare i lavoratori a non perdere di vista il senso cristiano del lavoro.
San Pio V
Fu uno dei maggiori personaggi della Riforma cattolica, difese la retta fede dalle eresie e legò il suo nome alla battaglia di Lepanto. Promosse una riforma morale del clero e del popolo. Fu sempre paterno con i poveri e gli ammalati, e si preoccupò di favorire i servizi sanitari.
Santa Caterina da Siena
Compatrona d’Italia e d’Europa, ebbe il dono della scienza infusa e scrisse una gran quantità di lettere alle maggiori personalità del ‘300, avvertendo che «niuno Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia senza la santa giustizia».
San Luigi Maria Grignion di Montfort
Fu autore di grandi testi di spiritualità come il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine. E, due secoli dopo, san Pio X non solo raccomandò di leggere l'opera ma accordò per iscritto la Benedizione Apostolica “a tutti quelli che leggeranno questo Trattato”.
Santa Zita
Per orientarsi nelle sue scelte quotidiane, si chiedeva: «Questo piace a Gesù? E questo gli dispiace?»
San Pascasio Radberto
Difese e spiegò mirabilmente la dottrina sulla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. E intuì l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
San Marco
Come riferisce lo storico Eusebio di Cesarea, san Marco scrisse il secondo Vangelo su diretta esortazione dei primi cristiani di Roma, attratti dagli insegnamenti di san Pietro, di cui l'evangelista era collaboratore. Il suo simbolo è il leone alato perché il suo è il Vangelo in cui Cristo profetizza più volte la propria Risurrezione.
San Fedele da Sigmaringen
«Ai nostri giorni che cos’è che induce i cristiani a tralasciare le imprese facili, a rinunciare alle comodità, a sopportare le prove, a vivere una vita di afflizioni? È la fede che opera mediante la carità», così scriveva san Fedele nel suo testamento, prima di subire il martirio ad opera dei calvinisti, in mezzo ai quali operò molte conversioni.
San Giorgio
Molto prima che si diffondesse l’immagine leggendaria della lotta con il drago, simboleggiante la fede intrepida che trionfa sul male, san Giorgio (c. 275 - c. 303) era già oggetto di un culto esteso e antichissimo, attestato fin dal IV secolo, epoca a cui risale il suo martirio.