Milano, la carestia e la carità di Federigo Borromeo
La carenza di cibo si protrae nella città ambrosiana per un anno intero provocando diverse morti. Ma il cardinale e cugino di san Carlo si prodiga per aiutare il popolo.
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La vicenda de I promessi sposi presenta quattro pilastri storici fondamentali. Manzoni alterna i due pilastri delle figure storiche (la Monaca di Monza e l’Innominato) con i due pilastri costituiti da eventi importanti dell’epoca in cui è ambientato il romanzo (la carestia, la peste).
Prima di affrontare la tragica epidemia della peste bubbonica del 1629-1630, il narratore si sofferma di nuovo sulla carestia per accompagnarci dall’autunno 1628 a quello dell’anno successivo. Per un anno intero la carenza di cibo si diffonde provocando numerose morti. Quali provvedimenti si prendono per aiutare il popolo? Chi si mostra vicino ai bisogni delle persone? Perché la folla non insorge di nuovo?
Il cardinale, don Abbondio e il santo Curato d’Ars
Nel colloquio con don Abbondio, il cardinale Borromeo fa riflettere il parroco sul ministero sacerdotale. Quando Manzoni scrive queste pagine, in una piccola località francese splende la stella di san Giovanni Maria Vianney.