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Il decreto

Madre di Misericordia, riconosciuti i frutti di Pellevoisin

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L’arcivescovo di Bourges, d’intesa con il Dicastero per la Dottrina della Fede, ha riconosciuto la bontà dei messaggi e dei frutti legati alle apparizioni della Madonna, ancora ufficialmente presunte, a Estelle Faguette. Perno della devozione: lo scapolare del Sacro Cuore.

Ecclesia 31_08_2024

Dopo i recenti via libera per Rosa Mistica (Montichiari), la Madonna dello Scoglio (Placanica), la Santissima Trinità Misericordia (Maccio di Villa Guardia) e altri al di fuori dei confini italiani, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha autorizzato un altro decreto di nihil obstat, stavolta in relazione all’esperienza spirituale vissuta da Estelle Faguette e legata a Nostra Signora della Misericordia di Pellevoisin, piccolo comune della Francia centrale.

Anche in questo caso, secondo la prassi ordinaria indicata nelle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (maggio 2024), il DDF non si esprime sulla soprannaturalità delle apparizioni, ma riconosce la bontà dei messaggi e dei frutti spirituali da esse scaturiti. E anche in questo caso il riconoscimento è formalizzato con una lettera del cardinale Víctor Manuel Fernández, recante la data del 22 agosto 2024 ma pubblicata ieri, in cui si dà appunto il benestare al decreto di nihil obstat, come proposto dall’arcivescovo di Bourges, monsignor Jérôme Daniel Beau. La lettera del prefetto del DDF, intitolata “Nostra Signora della Misericordia ci porta al Cuore di Cristo”, contiene diversi apprezzamenti e citazioni dei racconti e dei messaggi trasmessi dalla veggente, affermando in conclusione che nella già fiorente devozione sorta a Pellevoisin si trova «un cammino di semplicità spirituale, di fiducia, di amore, che farà un gran bene».

All’origine ci sono le 15 apparizioni mariane che Estelle Faguette (12 settembre 1843 – 23 agosto 1929) avrebbe avuto nel 1876, dal 14 febbraio all’8 dicembre.

Estelle proveniva da una famiglia molto povera e cercava, con il suo lavoro, di aiutare i genitori. Ma era di salute malferma e, nel 1875, a 32 anni, pativa ormai una grave forma di tubercolosi che si credeva dovesse presto portarla alla morte. Nel settembre di quell’anno la giovane Estelle scrisse una lettera alla Madonna e la fece porre nella riproduzione di una grotta di Lourdes che si trovava a Pellevoisin, nella proprietà dei conti di La Rochefoucauld, presso cui lavorava. Nella lettera, tra l’altro, scriveva: «O mia buona Madre, eccomi di nuovo prostrata ai vostri piedi, non potete rifiutarvi di ascoltarmi. Non vi siete dimenticata che io sono vostra figlia e che vi amo: ottenetemi allora dal vostro divin Figlio la salute del mio povero corpo per la sua gloria. Guardate al dolore dei miei genitori. Voi sapete bene che non hanno che me come loro risorsa. (...) Ricordatevi anche ciò che avete sofferto quando Gesù fu disteso sulla croce. Ho confidenza in voi, mia buona Madre, se voi volete, vostro Figlio può guarirmi (...) ma che sia fatta la sua volontà e non la mia (...). Vi prometto, o mia buona Madre, se mi concederete le grazie che vi domando, di fare tutto ciò che dipenderà da me per la vostra gloria e quella del vostro divin Figlio (...)».

Pochi mesi dopo questa lettera, Estelle, nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1876, passata tra molti dolori, ebbe la prima apparizione della Madre celeste, che, dopo aver scacciato il demonio, le preannunciò che avrebbe sofferto «ancora cinque giorni in onore delle cinque piaghe di mio Figlio e sabato sarai morta o guarita. Però, se mio Figlio ti restituisce la vita, voglio che divulghi la mia gloria». Nei giorni successivi, Estelle ebbe altre apparizioni. Già nella seconda, Maria SS. le assicurò che sabato – il 19 febbraio – sarebbe guarita. La giovane rispose che, potendo scegliere, a quel punto avrebbe preferito morire, perché sentiva di essere ormai ben preparata all’estremo momento. La Madonna la rimproverò dolcemente: «Ingrata, se mio Figlio ti rende la vita, è perché tu ne hai bisogno. Infatti, che cosa ha dato all’uomo sulla terra di più prezioso della vita? Restituendoti la vita, non credere però che sarai esente dalle sofferenze; no, tu soffrirai e non sarai esente da pene. È questo che dà merito alla vita. Se mio Figlio si è lasciato commuovere è stato per la tua grande rassegnazione e la tua pazienza. Non perderne il frutto con la tua scelta. Non ti ho forse detto: se Lui ti restituisce la vita, tu renderai pubblica la mia gloria?».

Una gloria, quella di Maria, che riflette quella di Gesù, termine di riferimento di tutte le apparizioni. Non per nulla, nel prosieguo del ciclo, stando sempre al resoconto di Estelle, la Madre celeste le dirà: «Ciò che più mi affligge è la mancanza di rispetto che si ha per mio Figlio nella santa Comunione e l’atteggiamento nella preghiera quando la mente è occupata da altre cose. Lo dico per quelli che pretendono di essere pii».

Nella nona apparizione (9 settembre 1876) la Santa Vergine parlò per la prima volta di una nuova pia pratica, peculiare proprio della sua venuta a Pellevoisin: la diffusione dello scapolare del Sacro Cuore di Gesù. «Da molto tempo i tesori di mio Figlio sono aperti: che preghino!», avrebbe detto la Madonna, mostrando lo scapolare del Sacro Cuore che Lei stessa indossava sul petto: «Mi piace questa devozione. È qui che sarò onorata».

Nel complesso, nelle 15 apparizioni descritte da Estelle emerge la straordinaria premura materna di Maria verso la Chiesa e verso la Francia, teatro in quegli anni di idee e sconvolgimenti portatori di una diffusa scristianizzazione. Centrale, qui come a Lourdes, è il richiamo alla conversione e il valore salvifico della sofferenza vissuta in unione al Signore. Ed è evidente il ruolo di Maria – la «tutta misericordiosa», come si presentò nella terza apparizione del ciclo – quale Mediatrice di tutte le grazie, che Lei ottiene da Gesù e quindi dispensa ai suoi figli. È la stessa Madre celeste a esplicitarlo, come ad esempio riporta Estelle nel racconto dell’ultima apparizione, dopo aver visto spargersi una pioggia di grazie (devozione, salvezza, fiducia, conversione…) dalle braccia aperte di Maria: «Queste grazie sono di mio Figlio. Io le prendo dal Suo Cuore. Lui non può rifiutarmele».

Sebbene fin qui la Chiesa non si sia spinta a riconoscere ufficialmente le apparizioni di Pellevoisin, già prima dell’attuale nihil obstat sono arrivati significativi riconoscimenti ecclesiali di singole richieste e fatti legati a Nostra Signora della Misericordia. Riconoscimenti provenienti anche da alcuni papi.

Ad esempio Leone XIII, dopo aver ricevuto per due volte Estelle in udienza privata (il 30 gennaio e il 17 febbraio 1900), approvò il 4 aprile 1900, attraverso un decreto della Congregazione dei Riti, lo scapolare del Sacro Cuore di Gesù secondo il modello di Pellevoisin (eccetto due lievi modifiche), avente sul retro un’immagine di Maria, con la scritta “Madre di misericordia”. Poi, come ricorda la lettera di Fernández, Benedetto XV, ricevendo lo scapolare, affermò che «Pellevoisin è stata scelta dalla Beata Vergine come luogo privilegiato dove diffondere le sue grazie».

Nel 1983, l’allora vescovo di Bourges, Paul Vignancour (1908-1987), riconobbe come miracolosa la guarigione di Estelle. E a conferma della credibilità di quest’ultima, nel 2020 la Conferenza episcopale francese ha votato a favore dell’apertura della sua causa di beatificazione. Una causa che ora, come sottolinea la stessa arcidiocesi di Bourges, potrà essere favorita dal nihil obstat concesso da Roma.



SULLE TRACCE DI MARIA/19

Nostra Signora della Misericordia di Pellevoisin

03_05_2015 Diego Manetti

La Madonna appare agli occhi della veggente francese Estelle Faguette, a Pellevoisin, nel 1876. Malata terminale, di famiglia poverissima, Estelle si rivolge alla Vergine con una lettera. La risposta consiste in 15 apparizioni, durante le quali Estelle guarirà miracolosamente.