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Il decreto

Via libera alla Madonna dello Scoglio, “la Lourdes calabrese”

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D’intesa con il Dicastero per la Dottrina della Fede, il vescovo di Locri ha concesso il nulla osta alla devozione della Madonna dello Scoglio, sorta a Placanica. Dopo Rosa Mistica, è il secondo giudizio positivo sotto le nuove Norme del DDF. Con la differenza che qui il presunto veggente è in vita.

Ecclesia 17_07_2024
Madonna dello Scoglio a Placanica (foto by Fondazione Madonna dello Scoglio)

E siamo a due. Il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, d’intesa con il Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF), ha pubblicato ieri il decreto che concede il nulla osta alla devozione alla Madonna dello Scoglio, sorta a Placanica (in provincia di Reggio Calabria) e legata all’esperienza spirituale di Cosimo Fragomeni.

Dopo il nulla osta per il culto e i messaggi di Rosa Mistica, a Montichiari (Brescia), si tratta del secondo giudizio positivo (il più elevato in via ordinaria) con il benestare di Roma da quando, lo scorso 17 maggio, sono state pubblicate le Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali. Anche in questo caso, il decreto vescovile non implica il riconoscimento delle apparizioni di cui parla il presunto veggente: riconoscimento che sulla base delle nuove Norme richiede una previa autorizzazione a procedere, concedibile – in via eccezionale – solo dal Papa. La peculiarità, per quel che riguarda quella che è chiamata anche “la piccola Lourdes calabrese”, è che in questo caso il veggente è ancora in vita. E pure di questo aspetto il decreto, recependo le indicazioni della Curia romana, tiene conto. Infatti, nel documento della Diocesi di Locri si legge: «Tale determinazione di Nihil obstat non implica alcun giudizio – né positivo né negativo – sulla vita delle persone coinvolte nel caso concreto. Ogni eventuale ulteriore messaggio da parte di queste ultime sarà reso noto solo dopo il giudizio dell’Ordinario».

Allo stesso tempo, è chiaro che anche qui il comportamento del veggente, intanto divenuto terziario francescano, ha avuto il suo ruolo. Lo si evince dalle parole del comunicato stampa con cui lo stesso monsignor Oliva presenta il decreto di Nihil obstat: «Fratel Cosimo s’è lasciato illuminare dallo Spirito e in collaborazione ed obbedienza ai Vescovi che si sono succeduti nel tempo s’è fatto strumento di Dio in una missione di ascolto delle umane sofferenze che ha presentato al Signore per le mani di Maria. D’ora in poi possiamo frequentare lo Scoglio con la certezza di essere in un luogo sacro toccato dalla Grazia di Dio».

Il decreto di mons. Oliva è stato preceduto da una lettera firmata dal prefetto del DDF, Victor Manuel Fernández, che a sua volta fa seguito alla richiesta di nulla osta inviata a Roma a giugno dallo stesso vescovo di Locri. La lettera del cardinale Fernández, che riporta la controfirma ex audientia di papa Francesco, è datata 5 luglio 2024, come nel caso di quella al vescovo di Brescia sulla devozione di Rosa Mistica. Anche qui si riscontra una similitudine per talune precisazioni del prefetto, che chiede al vescovo di Locri di continuare a vigilare sui frutti; e gli ricorda in particolare che il retto culto a Maria deve «escludere inappropriate forme di venerazione e l’uso di impropri titoli mariani», manifestando invece una «chiara prospettiva cristologica». Una sottolineatura in linea generale giusta, sebbene vada letta alla luce di certi titoli a cui si può riferire Fernández: si ricorderà ad esempio che lo stesso cardinale, nella lettera su Rosa Mistica, aveva espresso preoccupazioni sull’uso del titolo di Maria Mediatrice, che pure è accolto e chiarito dal magistero della Chiesa.

All’origine del culto della Madonna dello Scoglio ci sono le apparizioni che Cosimo Fragomeni, figlio di contadini poveri e dalla fede semplice, afferma di aver avuto per quattro giorni consecutivi, dall’11 al 14 maggio 1968, all’età di 18 anni. Il primo giorno, mentre si apprestava a tornare a casa dopo il lavoro nei campi, Cosimo si sarebbe sentito dire queste parole dalla Madre celeste: «Non aver paura, vengo dal Paradiso, io sono la Vergine Immacolata, la Madre del Figlio di Dio; sono venuta a chiederti di costruire qui una cappella in mio onore. Io ho scelto questo luogo, qui voglio stabilire la mia dimora e desidero che da ogni paese si venga qui a pregare». Maria Santissima sarebbe apparsa su uno scoglio di pietra arenaria, all’interno del quale, poi, Cosimo ha ricavato una nicchia, in cui ha riposto una statuetta della Madonna.

Negli anni il luogo è diventato meta di pellegrinaggi, di conversioni e ritorno ai sacramenti – in primis la Confessione – e anche di guarigioni fisiche. Cosimo, secondo il suo racconto, ha continuato ad avere altre apparizioni ed esperienze mistiche. Il 7 dicembre 2008 l’allora vescovo di Locri, Giuseppe Fiorini Morosini, ha riconosciuto il culto alla Madonna dello Scoglio, ponendolo sotto la cura pastorale della Diocesi. E l’11 febbraio 2016 il suo successore, mons. Oliva, ha fatto un altro passo ufficiale, erigendo il Santuario diocesano Nostra Signora dello Scoglio.

Nel corso della storia della devozione alla Madonna dello Scoglio «non sono emersi elementi critici o rischiosi», come si legge nel decreto diocesano, né elementi contrari all’insegnamento della Chiesa cattolica in materia di fede e di morale. Piuttosto, alla frequentazione del Santuario, in origine una semplice cappella, è legata un’abbondanza di frutti. Tra di essi – scrive il vescovo – «l’esistenza dello spirito di preghiera, conversioni, qualche vocazione sacerdotale e alla vita religiosa, testimonianze di carità, nonché una sana devozione ed altri frutti spirituali, segnalati costantemente, mediante lettere scritte, e-mail, testimonianze dirette di persone che si recano nel Santuario Nostra Signora dello Scoglio, per raccontare la loro esperienza di grazia, di conversioni dopo lunga assenza da cammini spirituali, di riscoperta della pratica sacramentale, di guarigioni spirituali e fisiche, di liberazioni da situazioni correlate all’aderenza a forme di criminalità organizzata, alla magia ed allo spiritismo, o da varie forme di dipendenza». Tutte grazie per le quali si riconosce l’intercessione della Vergine Maria.



riconoscimento

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