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spiritualità

Le grotte di Lourdes nel cuore di Roma

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In alcune chiese della Città Eterna troviamo fedeli riproduzioni del luogo dove l’Immacolata Concezione apparve a santa Bernadette Soubirous, per compiere un pellegrinaggio dell'anima non meno significativo di quello sui Pirenei.

Ecclesia 10_02_2024

Le distanze non contano quando si parla di fede. Le distanze non contano quando si parla della Vergine Maria perché il tempo e lo spazio sembrano quasi annullarsi. Avviene così che i quasi 1500 chilometri che distanziano Roma dalla piccola cittadina dei Pirenei, Lourdes, sembrano svanire in un istante. La domanda, allora, nasce più che spontanea: come è possibile essere di fronte alla grotta di Massabielle senza spostarsi dalla Capitale? La risposta è semplice: alcune chiese romane presentano al loro interno fedeli riproduzioni del luogo dove l’Immacolata Concezione apparve a santa Bernadette Soubirous. È un tour tutto romano quello che La Nuova Bussola propone ai suoi lettori alla vigilia della memoria di domani che vede protagonista la Vergine di Lourdes. Un tour alla scoperta di questi luoghi così speciali e densi di spiritualità.

Nel famoso rione Trevi, a pochi passi dall’omonima fontana, meta di migliaia di turisti di tutto il mondo, sorge una piccola chiesa dedicata a santa Rita da Cascia, gioiello del barocco romano.  Appena si entra si è catturati subito dall’altare maggiore: piccolo sì, ma riccamente e finemente decorato. Ma un ancor più piccolo “tesoro” si nasconde appena entrati: è posto a sinistra della porta di accesso. È una cappellina davvero eccezionale e preziosa, dove è possibile vivere intensi momenti di preghiera e di profondo raccoglimento: riproduce la grotta di santa Bernadette. Appena entrati, una targa spiega: «Con animo pio e generoso il cardinale Augusto Silj volle aperta al culto questa cappella in onore della Madonna di Lourdes e ne curò l’ornamento. La confraternita di santa Rita a ricordo del venerato primicerio. Anno Domini 1912».                      

Dopo una preghiera e dopo aver contemplato la statuetta della Madonna di Lourdes, percorriamo la famosa via del Corso, via principale del centro storico capitolino. Arriviamo vicino a piazza del Popolo, davanti al monumento dell’Ara Pacis: in questo luogo si erge la chiesa di San Rocco all’Augusteo. La storia di questo luogo sacro è profondamente intrecciata con Lourdes: infatti, dopo la definizione del dogma dell’Immacolata (1854), San Rocco all’Augusteo sarà la prima chiesa a dare inizio a Roma al culto in onore della Vergine apparsa nella grotta di Massabielle. La chiesa, tra l’altro, all’epoca delle apparizioni a Bernadette, aveva già un legame profondo con la Vergine Maria: molti fedeli, infatti, vi accorrevano per venerare l’immagine miracolosa della Madonna delle Grazie posta nella ricchissima cappella (tuttora esistente) che si trova a fianco dell’altare maggiore. Dopo il dogma del 1854, il parroco di allora, tale don Frediani, fece addirittura dipingere una preziosa pala dell’Immacolata dal pittore romano Pietro Gagliardi per presentarla alla venerazione dei fedeli. Successivamente a don Frediani giunse poi don Romolo Allegri che costruì, in occasione dell’anno santo del 1900, una vera e propria grotta-cappella che riproduceva la grotta di Massabielle. Al suo interno farà collocare, in una nicchia, la pala del Gagliardi. Nel 1956, il rettore, monsignor Fiorenzo Romita, al posto della pala in legno, posizionò poi una statua della Madonna di Lourdes, copia di quella francese. Negli anni ‘80, questa copia (ormai deteriorata dal tempo) verrà poi sostituita da un’altra statua.

Altro quartiere romano: il quartiere Trieste. Qui sorge la chiesa di Sant’Agnese fuori le Mura. Nel 1945 davanti al piazzale antistante l’entrata della chiesa venne fatta costruire una delle più suggestive grotte “romane” dedicate alla Vergine di Lourdes. L’elemento più impressionante di questa costruzione è la muraglia che costeggia la grotta: incastonate tra le pietre vi sono tantissime testimonianze di grazie ricevute. Queste lastre ci parlano di tante storie di grande devozione verso la Vergine Maria. Fra le tante colpisce, la prima: «Per grazia ricevuta a te innalzai questa grotta. La tua Ines. 1945».

Altra grotta romana è quella che si trova al santuario del Divino Amore, fatta costruire da don Umberto Terenzi, rettore del santuario omonimo dal 1931. La grotta (nella foto di apertura) venne eretta nel 1958, a ricordo del centenario delle apparizioni della Madonna a Lourdes. Don Umberto aveva visto questa grotta naturale in profondo degrado. Fu così che gli venne l’idea di adibirla a cappella di preghiera, posizionando al suo interno le statue della Madonna di Lourdes e di santa Bernadette in ginocchio.

Certamente i luoghi di Lourdes sono altra cosa. Alla grotta di Massabielle si è di fronte alla preghiera di un popolo di Dio devoto alla Vergine riunito in un solo luogo dove tutto è pervaso dall’incanto, dalla bellezza della Madonna; e poi, vi è la lunga sequela di persone, soprattutto malate nel corpo e nello spirito, che davanti alla famosa grotta riescono a trovare finalmente la serenità, la pace, una carezza amorevole di Dio. Attorno, splende il verde dei Pirenei e sussurra il fiume Gave tra le preghiere dei fedeli. Tutto ciò è qualcosa di non riproducibile, perché irripetibile. Tuttavia, queste riproduzioni romane sono la testimonianza di una fede popolare viva e offrono a coloro che per vari motivi non possono recarsi a Lourdes, un’oasi di preghiera. Chiudendo gli occhi, lì davanti, la preghiera si unisce a quella di Lourdes: il tempo e lo spazio si annullano.



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