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POSSIBILI SORPRESE

La questione del papa emerito sullo sfondo del concistoro

I venti nuovi porporati riceveranno la berretta in un clima di pre-conclave, secondo le speculazioni della stampa estera. L’imminenza della visita papale a L’Aquila, dove è sepolto Celestino V alimenta le ipotesi su una definizione canonica dello status del pontefice dimissionario e di una possibile riforma delle norme per l’elezione del successore.

Ecclesia 27_08_2022
concistoro

Tutto è pronto per il concistoro che vedrà la creazione di venti nuovi cardinali così come annunciato dal Papa il 29 maggio scorso. In origine sarebbero dovuti essere ventuno, ma qualche settimana dopo le polemiche per la non incisiva gestione su alcuni casi di abusi commessi da religiosi della sua diocesi avevano indotto il designato Lucas Van Looy a fare un passo indietro. I cardinali designati arrivati dall'estero sono già a Roma e già in questi giorni stanno girando i vicoli di Borgo, spesso in compagnia delle delegazioni delle loro diocesi.

Questa mattina alcuni di loro si presenteranno alla stampa nel corso di una conferenza organizzata dalla Sala Stampa della Santa Sede. Nell'elenco figurano i curiali Arthur Roche, Lazzaro You Heung-sik, l'arcivescovo di Manausa Leonardo Ulrich Steiner, il titolare della cattedra di San Diego Walter McElroy, il primo est-timorese Virgilio do Carmo da Silva, il primo dalit Anthony Poola, l'arcivescovo di Brasilia Paulo Cezar Costa, il giovanissimo prefetto apostolico in Mongolia Giorgio Marengo e il colombiano Jorge Enrique Jiménez Carvajal.

Il concistoro è atteso con grande entusiasmo in alcuni dei Paesi nativi dei nuovi cardinali. Ad esempio a Singapore dove la berretta rossa a monsignor William Goh rappresenta una prima volta assoluta nella storia. L'arcidiocesi locale, molto attiva sui social, ha persino indetto un concorso tra i fedeli che scriveranno i loro auguri e verrà sorteggiato un vincitore che riceverà una cartolina ed un rosario benedetto dall'arcivescovo.

Sarà un Concistoro particolarmente partecipato per la presenza di molti membri del Sacro Collegio, già atterrati a Roma per partecipare alla riunione sulla costituzione apostolica Praedicate Evangelium convocata da Francesco lunedì e martedì 29 e 30 agosto. Si susseguono le speculazioni a proposito di quest'appuntamento che i media esteri stanno presentando come una sorta di pre-conclave. Nonostante la motivazione ufficiale della convocazione, è probabile che ci sarà poco di cui discutere in merito alla riforma della Curia dal momento che essa è già entrata in vigore lo scorso 5 giugno e che, come riportato dal sito Dagospia la scorsa settimana, il segretario del cosiddetto C9, monsignor Marco Mellino avrebbe avvisato i porporati che non saranno previsti interventi durante la riunione con il Papa.

Specialmente sulla stampa estera si riportano rumors che vorrebbero la questione delle dimissioni papali – più volte affrontata da Francesco nelle ultime interviste – al centro dell'incontro col Sacro Collegio con lo scopo di preparare il terreno a quella regolamentazione dello status del papa emerito da lui stesso evocata nell'intervista a Televisa. Ne ha scritto pochi giorni fa anche Alberto Melloni su Repubblica, rilevando che «tutti sanno che è pronta la legge sulla rinuncia che definirà lo status del vescovo emerito di Roma, peraltro già esemplata dalla prassi ratzingeriana». Una prova di ciò sarebbe la visita lampo – programmata per domenica e quindi subito dopo la creazione dei nuovi cardinali e subito prima la riunione – a L'Aquila, lì dove è sepolto Celestino V e dove Benedetto XVI pose il pallio della sua elezione sulla teca con le spoglie del santo.

L'ipotesi che possa essere vicina una legge per disciplinare la condizione di un pontefice dimissionario trova riscontri anche sulla rivista dei gesuiti statunitensi, America Magazine, che ha riportato anche le dichiarazioni fatte poco tempo fa sull'argomento da uno dei nuovi venti cardinali, il canonista Gianfranco Ghirlanda secondo cui il fatto che ci siano due persone con il titolo di “papa”, anche se uno ha aggiunto “emerito” , «non si può dire non possa generare confusione nell'opinione pubblica». Il gesuita romano, peraltro, viene indicato come uno dei principali ispiratori della Praedicate Evangelium su cui, ufficialmente, i cardinali di tutto il mondo sono stati convocati a Roma.

Ma c'è anche chi fa balenare l'ipotesi che lunedì e martedì potrebbe esserci un'ulteriore sorpresa: Melloni, infatti, nel già citato articolo di Repubblica ha sostenuto che «è noto che Francesco sta facendo scrivere una riforma del conclave». C'è da ricordare che con l'infornata di porpore di oggi, più della metà dei cardinali elettori sono stati creati nel pontificato in corso: il 63%, mentre il 29% si devono a Benedetto XVI e il restante 8% a San Giovanni Paolo II.