«È No vax». Così Aifa censurò l'allarme fondato dello scienziato
Ascolta la versione audio dell'articolo
Aifa ricevette segnalazioni di effetti avversi sui vaccini tramite studi scientifici. Ma la reazione fu sprezzante: «Nessun peso alle segnalazioni dei No vax». Il libro di Marianna Canè svela uno sconcertante caso di censura ai danni del patologo Bellavite.
La notizia della censura ordinata da Biden ai social di Mark Zuckerberg in materia di vaccini Covid, almeno stando alle sensazionali rivelazioni del patron di Meta e di cui parliamo oggi nell’articolo di Daniele Ciacci, trova una sponda al di qua dell’oceano in un’altra censura operata, stavolta da Aifa, ai tempi della campagna vaccinale.
Una vera e propria censura scientifica, avvenuta nei primi mesi del 2021 ai danni degli scienziati, che segnalavano le problematiche che stavano emergendo in ordine agli effetti avversi e che vede protagonista l’agenzia nazionale del farmaco, le cui omissioni abbiamo già abbondantemente documentato grazie all’inchiesta sugli Aifaleaks rivelata dalla trasmissione Fuori dal coro e alla denuncia promossa dal Comitato Ascoltami presso il Tribunale di Roma e che vede ancora un fascicolo aperto per la posizione dell’allora direttore generale Nicola Magrini.
Nel pieno della campagna vaccinale, uno scienziato con alle spalle numerose pubblicazioni scientifiche, segnalò ad Aifa il meccanismo di azione della proteina spike e di come stesse causando (come poi è stato abbondantemente dimostrato) danni cardiovascolari importanti. E che cosa fece l’agenzia del farmaco di fronte a questa preziosa segnalazione? Archiviò tutto con una scrollata di spalle perché l’autore della segnalazione veniva definito non un patologo da prendere in considerazione, ma un esponente del movimento no vax. Quella che poteva essere una preziosa pista di indagine per il principale organo di controllo del nostro Paese in materia di somministrazione di farmaci, venne liquidata sprezzantemente come materiale di scarto senza nemmeno leggerla o indagarne le possibili conseguenze.
I protagonisti di questa vicenda, che dimostra ancora una volta come tutta la campagna vaccinale sia stata condotta da parte delle istituzioni sanitarie del Paese (Ministero della Salute, Aifa e Iss in primis) con le lenti dell’odio ideologico e della mistificazione, sono da un lato il professor Paolo Bellavite, firma autorevole della Bussola e che i lettori conoscono per i suoi articoli scientifici, che hanno trovato spazio sul nostro giornale e raccolti nel libro “Non ci ha salvato il vaccino”, e Anna Rosa Marra, allora dirigente dell’area vigilanza post marketing e direttrice dell’ufficio gestione dei segnali, praticamente il ruolo apicale più importante, dopo quello del direttore generale, nell’avallare gli effetti avversi dei vaccini che si stavano somministrando.
Nel libro della giornalista Mediaset Marianna Canè Effetto avverso, perché con pandemia e vaccini non è andato tutto bene (Edizioni Byoblu, con prefazione di Mario Giordano) l’autrice degli scoop di Fuori dal Coro a pagina 165 dedica un paragrafo anche a questo caso clamoroso di censura scientifica.
E racconta della segnalazione datata 22 febbraio 2021 che Bellavite fece ad Aifa inviata con urgenza, anticipando il lavoro di studio che aveva condotto e che era in via di pubblicazione, cosa poi avvenuta nei giorni seguenti (leggi QUI lo studio di cui la Bussola diede notizia).
Scriveva Bellavite ad Aifa: «…Invece questi “vaccini” non sono come gli altri perché fanno produrre delle proteine spike che interagiscono non solo con il sistema immunitario, ma anche sul sistema cardiovascolare». Nello scritto del patologo veronese, si riportavano le testimonianze di parecchi casi di reazioni sistemiche gravi ed anche mortali in persone fragili e anziane. E in conclusione diceva: «Negare il nesso causale tra l’evento avverso cardiovascolare e il vaccino sembrerebbe pericoloso e forse colpevole».
Una collaboratrice di Aifa sottopose all’attenzione della Marra quello scritto, ma la risposta della dirigente fu sprezzante e tranchant, senza alcuna motivazione scientifica. Scrive infatti la Marra nella mail di risposta alla collega: «Il prof Bellavite è già da tempo noto come eminente esponente del movimento No Vax. Pertanto, credo opportuno non dare seguito né peso a queste comunicazioni».
Una «inaccettabile censura della scienza, con un’incredibile e assurda motivazione», ha commentato Bellavite sul suo canale Telegram rendendo noto come finì il suo accorato appello. Appello di cui la Bussola diede conto nel corso di questa intervista fatta al professore in quello stesso anno e al quale non venne mai data risposta. Dal libro della Canè ora sappiamo perché quella risposta non arrivò mai. Semplicemente perché era stata cestinata prima ancora di andare a fare quegli approfondimenti e quelle verifiche che ci si aspetterebbe da un organismo di controllo.
«Ringrazio per avermi qualificato “eminente” – ha proseguito Bellavite - (chi credete di prendere in giro?) ma non sono esponente di alcun movimento. Ho solo “esposto” le ragioni scientifiche del rischio cardiovascolare. Se non presero in considerazione quanto da me esposto, dovranno renderne conto non a me, ma a chi avrebbero potuto salvare con un po’ di prudenza, con indagini prevaccinali e con misure diagnostiche e terapeutiche adeguate».
Questo episodio mostra ancora una volta come le valutazioni che Aifa faceva in merito alle tante segnalazioni di effetti avversi fossero fortemente condizionate da elementi politici e viziate da un pregiudizio: quello che vedeva come “nemici del popolo” quei medici e quegli scienziati che, dati e prove alla mano, hanno gridato nel vuoto per fermare una campagna vaccinale, che stava già mostrando un aumento vertiginoso di danni collaterali semplicemente ignorati senza giustificazione.
Anche questo, come molto altro, sarà materiale utile per la Commissione bicamerale di indagine che riprenderà i lavori delle audizioni domani sera con l’ascolto dei rappresentanti dell’Inail e giovedì con l’audizione di Domenico Arcuri.
«Aifa taroccava i grafici sui danneggiati da vaccino»
Aifa taroccava i grafici sulle reazioni avverse per minimizzarle. Ancora una volta è Fuori dal Coro a far emergere un dato sconcertante relativo al sistema di farmacovigilanza dell’ente governativo. Dalle carte dell'inchiesta Mediaset emerge che l'ente governativo del farmaco decise di minimizzare il corretto rapporto rischi/benefici come invece richiesto dall'Ema. E chi decideva il taroccamento oggi è il neo direttore generale. Con premesse di questo tipo si comprende perché la farmacovigilanza della campagna vaccinale sia stata un fallimento.
- LE CAPRIOLE DI PALU' SULL'EFFICACIA DEL SIERO, di Paolo Gulisano
Effetti avversi, “battaglia navale” a caccia della Spike
Team internazionale di ricercatori, tra cui gli italiani Bellavite e Donzelli, mostra il meccanismo di azione della Spike prodotta con i vaccini covid che innesca reazioni autoimmuni. «Così cuore e cervello incorrono nella produzione della proteina Spike e provoca risposte infiammatorie». E chiedono di sospendere la somministrazione per scoprire quali tessuti possono essere danneggiati.
Indagine sulla spike, la proteina "killer" che causa le reazioni avverse
Conoscere i meccanismi che portano allo sviluppo di reazioni avverse da vaccino anti-Covid è compito della vera scienza. Lo hanno fatto due patologi generali che hanno studiato la proteina spike e illustrato come sia in grado di scatenare un’infiammazione eccessiva nell'organismo. La Bussola intervista il professor Paolo Bellavite.
Falle nell'algoritmo "assolvi" vaccino, ma Aifa le ignora
Anche nell'ultimo report Aifa, le reazioni avverse gravi vengono facilmente liquidate come "non correlabili" al vaccino. Tutto dipende da un algoritmo dell'Oms del 2018 che esclude in partenza una correlazione nel caso in cui siano presenti altre possibili cause forti. In questo modo il vaccino è quasi sempre assolto. A contestare questa metodologia sono diversi scienziati, tra cui il patologo Bellavite che pubblicò prima della pandemia uno studio in cui si criticava il metodo e si avanzava invece la necessità di considerare i fattori di rischio che si aggravano con l'aggiunta del vaccino. In aprile avvertì anche il direttore dell'Aifa Magrini. Non ha ancora ricevuto risposta.
Chi soffia per spegnere Aifa leaks e inchiesta Speranza
La grande stampa ignora del tutto l'indagine della magistratura su Speranza. Dal Colle ai media fino ai partiti di sinistra: tutti gli ostacoli di un'inchiesta che potrebbe aprire un capitolo nuovo nel giudicare gli errori e gli orrori della campagna vaccinale.
Aifa leaks, danneggiati sull'orlo di una crisi di nervi
La rabbia dei danneggiati da vaccino per le reazioni avverse taciute nei report Aifa. La storia di Rocco, 18 anni, affetto da pericardite da oltre un anno: «Non posso fare sforzi né sport, vivo a metà, con la paura di un infarto. Che ne è stato della segnalazione che ho fatto?». Per le vittime dell'inoculo arriva anche il conto delle ricadute psicologiche: «Traumi acuiti dal non sentirsi accettati socialmente. C'è anche chi valuta la morte assistita».
L'ammissione di Aifa riscrive la storia: «Il vaccino non ferma il contagio»
Nel rispondere all'associazione Arbitrium PSG, Aifa ammette ciò che era già emerso dalle case farmaceutiche e da Ema: «Nessun vaccino Covid-19 previene la trasmissione del Sars cov-2». Il decreto che obbligava al vaccino i sanitari si basava su assunti falsi e così anche l'imposizione del Green pass. E lo Stato lo sapeva.
- Vaccini e menzogne: il libro di Bellavite con la Bussola
«Così Aifa e Speranza alteravano i dati sui decessi da vaccino»
Insabbiate le segnalazioni delle regioni sugli effetti avversi, manomessi i grafici sui danneggiati da vaccino. E i decessi "correlabili" diventano "indeterminati" perché generano «ansia». La 2^ puntata dell'inchiesta della Bussola con le accuse di falso ideologico a carico di Speranza e Magrini.
1- Tutte le accuse a Speranza e Magrini
- L'ex ministro offende il danneggiato di Paolo Gulisano
«Hanno taciuto su effetti avversi e efficacia»: tutte le accuse ad Aifa e Speranza
L’ex ministro Speranza è indagato con Aifa per svariati reati. L’accusa è aver omesso i dati su fallimenti vaccinali e reazioni avverse. La Bussola ha letto in esclusiva i pesanti capi di imputazione all’ex ministro che nascono dall'inchiesta di Fuori dal Coro. E su cui il Tribunale dei ministri dovrà pronunciarsi.
2- Così alteravano i dati sui decessi da vaccino
Tutti i motivi per non archiviare l'inchiesta su Speranza e Aifa
L'indagine sulle omissioni di Aifa e Speranza è al Tribunale dei ministri. Gli avvocati dei querelanti (Ascoltami e Osa) hanno depositato una memoria con ampia documentazione che prova la responsabilità dell'ex ministro e dei vertici Aifa nel sovrastimare i benefici e sottostimare i rischi dei vaccini.
- In Procura il sit in dei danneggiati di Andrea Zambrano
Aifa ammette in tribunale: non ha dati su efficacia e benefici dei vaccini
Al momento della messa in commercio dei vaccini, Aifa non aveva dati su efficacia, trasmissione del virus e rapporto rischi/benefici perché erano tutti in possesso dell'Ema e lo sono tuttora. Una sentenza del Tar apre interrogativi inquietanti sull'approvazione al buio dei vaccini. Eppure è stato ripetuto come un mantra dai governi che i dati Aifa erano decisivi.
«Così Aifa classificava non gravi anche gli effetti gravi»
Il modulo di segnalazione degli effetti avversi da vaccino aveva delle falle e non contemplava la reazione "grave". Infatti, successivamente è stato modificato. Ecco spiegato perché durante il clou della campagna vaccinale nei report periodici di Aifa gli effetti gravi erano così bassi: erano classificati tra i non gravi. La denuncia di una danneggiata di Ascoltami, il comitato che domani torna in piazza con i banchetti per dare voce agli invisibili.
«Denunciamo Aifa e Speranza: hanno taciuto gli effetti avversi»
Svolta dopo la pubblicazione degli Aifa leaks: approda in Procura la battaglia del comitato Ascoltami. I danneggiati da vaccino, assieme ad altre sigle, tra cui sindacati di finanzieri e polizia, ha deciso di passare all'azione dopo la pubblicazione da parte di Fuori dal Coro dei documenti Aifa in cui si nascondevano i danni da vaccino. Denunciati Speranza e l'ex di Aifa Magrini. Molteplici i reati ipotizzati: dal falso ideologico alla corruzione. Indagherà la Procura di Roma.
Aifa ha nascosto anche gli effetti avversi sui lattanti
Dai nuovi dati pubblicati da Fuori dal Coro emerge che Aifa ha nascosto gli effetti avversi sui neonati in allattamento dopo il vaccino delle mamme. Come la storia raccontata alla Bussola da Laura, la cui figlia ancora oggi convive con dolori e spasmi inspiegabili. E a decidere sui prezzi dei vaccini l'Italia ha messo il direttore di Aifa, Magrini, che aveva invece il compito di controllarli.