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PAROLA DI CARDINALE

Burke: «Lo scisma è un male. Viganò? Va ascoltato»

Il cardinal Burke ha affermato che la nostra era «è tra le peggiori se non la peggiore» per la Chiesa, simile a quella in cui san Pier Damiani denunciò l'omosessualità nel clero: se McCarrick ha vissuto una vita di abusi è perché è stato «protetto». Viganò «si è sentito obbligato in coscienza a parlare: la legge di Dio in queste materie è più alta del segreto pontificio». L'ultimo sinodo? «Problematico, ma non è magistero».

 

Ecclesia 10_11_2018

«C'è un pericolo, c'è un vero pericolo» di scisma nella Chiesa cattolica, ha detto il cardinale Raymond Burke, intervistato il 22 ottobre da The Wanderer, durante l'ultima settimana del Sinodo su Giovani, Fede e Discernimento vocazionale. L’intervista è apparsa solo qualche giorno fa sul sito americano. Il porporato ha incoraggiato i cattolici a «rimanere fedeli a ciò che è la volontà di Cristo» - anche quando le circostanze non sembrano favorevoli, neanche nella Chiesa. «Capisco quanto i fedeli stiano soffrendo», ha detto. «Ma lo scisma non può mai avere ragione».

«Penso che i laici debbano comunicare con i loro sacerdoti e i loro vescovi [circa] le loro profonde preoccupazioni». Alla base di questa minaccia di scisma ci sarebbe un reale sentimento da parte di molti cattolici di stare vivendo il peggior periodo della storia della Chiesa, secondo The Wanderer. Alla domanda se fosse d'accordo con questa valutazione, il Cardinale Burke ha affermato che la nostra era «è tra le peggiori se non la peggiore...Questo periodo ha dimensioni che sembrano uguali se non superiori» agli altri periodi di scandalo che la Chiesa ha subito.

Il riferimento era all’ex cardinale TheodorecMcCarrick, l’uomo che incarna il ruolo principale nello scandalo attuale. Secondo «è chiaro che è stato in grado di vivere questa vita di abusi perché è stato protetto e promosso». Alla domanda su quale periodo della storia della Chiesa sia più simile a quello che stiamo attraversando, il card. Burke ha detto che «si potrebbe pensare al Rinascimento», che ha comportato sia scandali finanziari che sessuali che hanno colpito il clero. Burke ha ricordato anche il trattato dell'XI secolo di San Pier Damiani sulla piaga del dilagare dell’omosessualità nella Chiesa della sua epoca. Ora, ai nostri giorni,  «questo deve essere affrontato in modo molto completo ed efficace».

L'arcivescovo Carlo Vigano, ex nunzio negli Stati Uniti che ha rilasciato tre testimonianze dichiarazioni di denuncia della corruzione. «I mali che ha denunciato sono di natura molto seria», rispose, e se fossero veri, allora «si è sentito obbligato in coscienza» a comportarsi come ha fatto. «La legge di Dio in queste materie è più alta, ad esempio, del segreto pontificio».

«Dovremmo prendere molto sul serio tutto ciò che ha detto», dal momento che Viganò afferma di avere prove. «Fare diversamente sarebbe essere negligenti. Non penso ci sia alcun dubbio» che lo abbia fatto per il bene della Chiesa, ha commentato il cardinale relativamente alla denuncia. Burke ha poi descritto l'ex nunzio in lotta come «una persona della massima integrità» e ha ricordato che un buon numero di vescovi statunitensi hanno rilasciato dichiarazioni a favore di Viganò, definendo gli attacchi ad hominem a Viganò «del tutto inappropriati».

Al cardinale, ex presidente della Segnatura Apostolica, il più alto tribunale della Santa Sede, The Wanderer ha chiesto se il documento finale del Sinodo possa diventare Magistero ordinario semplicemente perché il Papa lo dichiara tale: «Tutta la costituzione [apostolica] sul sinodo è problematica - deve essere completamente rivista e criticata», ha detto Burke a proposito di Episcopalis Communio, promulgato dal Papa il 15 settembre.

Né il sinodo né il Papa da soli possono creare il Magistero ordinario. Rivendicare qualche cosa del genere è «semplicemente falso». Il porporato non ha partecipato al Sinodo, ma ha detto di avere qualche preoccupazione sul documento finale, a causa di voci che indicavano che «una bozza del documento era già stata scritta», e che queste voci «sono molto preoccupanti».

Burke è uno dei quattro firmatari dei Dubia relativi ad Amoris Laetitia e all’ammissione alla comunione dei divorziati risposati. Come è noto, non c’è stata nessuna risposta del Pontefice. «A questo punto è altamente improbabile che risponda», ha detto il cardinale Burke, ma «i fedeli meritano una risposta a queste importanti domande». L’assenza di una risposta «non cambia il fatto che sono dubbi reali» e che riguardano «la salvezza delle anime». «I Dubia rimangono».