Biden nella parte del presidente irlandese e cattolico
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In occasione del 25mo anniversario dell'accordo di Venerdì Santo, che pose fine alla guerra civile nordirlandese, Joe Biden si è recato in visita in Irlanda. Un viaggio in cui è risalito anche alle origini della sua famiglia. Ma resta un presidente divisivo, in questo caso accusato di essere anti-britannico.
Una visita di quattro giorni del presidente Biden in Irlanda, per celebrare il 25mo anniversario dell'Accordo del Venerdì Santo (che pose fine alla guerra civile nell’Irlanda del Nord), per tornare alle proprie origini familiari e per dire la sua sulla Brexit e l’accordo sulla frontiera di terra fra Nord e Sud dell’isola. Una visita iniziata con una gaffe, come spesso accade con l’anziano presidente.
Al Windsor Pub di Dundalk, nel primo giorno del viaggio, il presidente americano ha citato e ringraziato un suo lontano parente, Rob Kearney, giocatore di rugby della nazionale che nel 2016 aveva partecipato alla partita in cui era stata battuta la Nuova Zelanda. Mostrando la sua cravatta, ha detto: “Questa mi è stata data da uno di questi ragazzi, proprio qui. Era un gran giocatore di rugby. Ha pestato a sangue i Black and Tans...”. Gaffe: avrebbe dovuto dire All Blacks, come viene chiamata la squadra della Nuova Zelanda. Invece ha detto Black and Tans, il nome che era stato dato ai paramilitari britannici, reclutati tra i veterani della Prima Guerra Mondiale, che fra il 1919 e il 1921 vennero impiegati nelle operazioni più sporche contro gli indipendentisti irlandesi.
La gaffe ha diviso inglesi e irlandesi. Questi ultimi hanno riso di gusto, sia mentre veniva detta, sia dopo. La pagina Wikipedia sui Black and Tans è stata cambiata per l’occasione: “la nazionale di rugby irlandese ha posto fine al loro regno del terrore”. La stampa internazionale, che avrebbe massacrato Bush o Trump se fossero stati loro gli autori dell’errore, con Biden è invece sempre molto clemente.Gli unici ad essersi offesi sono stati invece i commentatori inglesi che hanno parlato di una “gaffe sfortunata” o di “incidente”.
In generale, ad essere stati veramente scontenti della visita del presidente americano di origine irlandese sono stati soprattutto gli unionisti del Dup, che tuttora boicottano l’Assemblea del Nord, dopo la vittoria elettorale del Sinn Féin, partito repubblicano irlandese. Non si sono “piegati” ad un presidente che considerano apertamente “anti-britannico” che chiedeva loro di interrompere il boicottaggio e di tornare a partecipare alla vita politica attiva nord-irlandese. “La pressione di un’amministrazione americana che è così platealmente pro-nazionalista, non esercita alcuna influenza su di noi – ha dichiarato Nigel Dodds, a nome del partito unionista – Le nostre decisioni saranno prese pensando agli interessi dell’Irlanda del Nord. Non quelli che interessano agli americani, specialmente a Joe Biden”. E Sammy Wilson, altro deputato del Dup ha rincarato la dose: “È anti-britannico, pro-repubblicano (irlandese, ndr) ed ha ostentato la sua antipatia per i protestanti, in particolare”. Sulla Brexit: “Ha sempre appoggiato l’Ue durante tutta la trattativa sul protocollo (sulla frontiera interna irlandese, ndr). Si sta rifiutando di venire ad assistere all’incoronazione. Penso che nessuno di noi correrà a dargli il benvenuto”. Altre polemiche sono scoppiate, quando il presidente americano ha scattato un selfie con Gerry Adams, leader storico del Sinn Féin. Che però era anche l’interfaccia politica dell’Ira, ai tempi della guerra civile.
Le impressioni degli unionisti, da sempre più estremisti rispetto ai Conservatori britannici, sono state abbastanza confermate nell’incontro fra Biden e il premier Sunak. Questi è stato rimproverato per non aver lavorato a più stretto contatto con Dublino per superare il nodo della frontiera irlandese. Nel suo discorso a Dublino, Biden ha anche aggiunto: “Centinaia di imprese americane sono pronte ad investire, ma si trattengono perché le nuove istituzioni non sono ancora funzionanti”, riferendosi soprattutto al nuovo regime doganale.
L’amministrazione Obama (di cui Biden era vicepresidente) è sempre stata molto critica sulla Brexit. Come da tradizione dei Democratici americani, anche il primo presidente nero mostrava la sua chiara preferenza per un’Europa unita, per un’unione sempre più stretta, così da negoziare con una sola voce di riferimento. Prima ancora del voto, l’allora inquilino della Casa Bianca aveva avvertito Londra che in caso di uscita dall’Ue sarebbe passata “in fondo alla coda” nell’attesa di un accordo di libero scambio con gli Usa. È stata una pressione sull’elettorato che i governi britannici successivi non hanno mai dimenticato, anche se, pur dopo la Brexit, non si è mai interrotto il rapporto speciale fra le due potenze anglosassoni. Alla preferenza per un’Europa sempre più unita, dunque alla diffidenza per la Brexit, Biden aggiunge la sua origine irlandese, che in questo viaggio è stata particolarmente enfatizzata. Tanto che gli unionisti lo accusano di voler “unificare l’Irlanda” sotto Dublino.
I bisnonni di Biden erano partiti da Ballina, alla volta dell’America nel lontano 1851, quando l’Irlanda subiva ancora le conseguenze della catastrofica carestia. Due sono state le tappe del presidente per risalire alle sue origini, la al santuario di Knock, per incontrare il sacerdote Frank O’Grady che ha dato l’estrema unzione al figlio Beau Biden, quando questi è morto di cancro nel 2015. Nel santuario, il rettore Richard Gibbons e Biden hanno toccato la pietra dell’antica chiesa, dove apparve la Madonna nel 1879. La seconda tappa famigliare è stata direttamente Ballina, dove il presidente americano ha tenuto un discorso presso la cattedrale di San Muredach. E da quando tutta questa fierezza di essere cattolico, da parte di un presidente che in patria ostenta laicismo in ogni occasione? Per marcare la sua identità, appunto. Anche se non è stato ricambiato da Misneach, il cane del presidente Higgins, che non si è fatto accarezzare dall'illustre ospite.