La Chiesa in Germania collassa e la cura è peggiore del male
Le defezioni tra i fedeli teutonici raggiungono picchi allarmanti, ma lo è ancor di più il rimedio proposto dei vertici cattolici locali: sinodalità. Una terapia di cui proprio quei dati mostrano il fallimento e che pare fatta apposta per uccidere il "paziente".
Sinodalità, espressione di una Chiesa “liquida”
Presentato ieri l’Instrumentum Laboris per il Sinodo che inizierà il prossimo 4 ottobre, all’insegna del “cammino” ma senza mèta. L’unica cosa certa è che si tratta di un “processo” aperto a qualsiasi conclusione, anche la più rivoluzionaria. Alla verità si sostituisce la relazione.
- La conferenza stampa: Sinodalità conta più della verità, di Luisella Scrosati
Instrumentum laboris: la sinodalità conta più della verità
Il testo preparatorio per la prossima Assemblea sinodale «non dà risposte, ma pone solo domande», ha detto il card. Hollerich. Salvo irrigidirsi quando qualcuno le domande le fa sui contenuti: guai a ricordare l'insegnamento della Chiesa, il bene supremo è "camminare insieme".
Prove di Sinodo all'insegna del "vietato vietare"
Superare le divisioni e le contrapposizioni nella Chiesa creando uno spazio dove tutti possano trovare il loro posto. È questo l'approccio che viene proposto con insistenza in preparazione al Sinodo, come dimostra la recente conferenza a Bologna di padre Timothy Radcliffe, il domenicano pro-LGBT chiamato a predicare gli esercizi spirituali di apertura. Ma è anche la posizione più vicina al ritratto dell'Anticristo tratteggiato da Vladimir Solov’ev.
Torna Radcliffe, la Sinodalità è sempre più arcobaleno
A predicare gli esercizi spirituali ai padri sinodali il prossimo ottobre è stato chiamato padre Timothy Radcliffe, noto per le sue posizioni omosessualiste. È l'ennesimo tassello che spinge il Sinodo sulla Sinodalità verso la deriva LGBT.
Il mito della sinodalità è un ritorno a Babele
Il documento di preparazione parla di un sinodo finalizzato a un nuovo umanesimo e a far nascere sogni e profezie, totalmente assente il richiamo alla conversione e alla missione. Il focus si sposta così dalla fede (e dalla ragione) alle riforme “democratiche”. È il crollo della cultura cattolica.
Ma quale cammino? Con queste premesse è un calvario sinodale
Un nuovo lungo calvario sinodale ci attende. Tre anni sinodali: prima i sinodi nazionali, poi i sinodi continentali e infine il sinodo universale, il tutto da qui al 2023. Questa nuova Chiesa democratica c’è già: l'abbiamo vista all'opera negli ultimi sinodi. Ma è una democrazia imposta con la forza e l’inganno, una democrazia pilotata dal centro. Sarà una “democrazia totalitaria”.
Tre conversioni non ne fanno una
Da tempo sono apparse all’orizzonte del cattolicesimo tre nuove conversioni. Si tratta della conversione pastorale, della conversione sinodale e della conversione ecologica. La parola conversione la Chiesa l’aveva sempre adoperata per indicare il volgersi a Cristo, unico Salvatore. Ora la parola cambia significato.
Parola d'ordine: sinodalità. Ma è una "non soluzione"
Ormai è diventata una parola magica che si usa come soluzione per qualsiasi problema: sinodalità. Ne ha parlato a lungo il cardinale Cupich, è chiaramente lo scopo che si vuole raggiungere. Come al Sinodo dei giovani. Ma si tratta di metodo, e non di contenuti.
- IL RITORNO DI O'MALLEY, di Nicola Spuntoni
Il ritorno di O'Malley: «Alla trasparenza non c'è alternativa»
Collegialità e sinodalità. Sono queste le due parole più utilizzate nel corso del secondo giorno di Summit in Vaticano sulla tutela dei minori. E intanto si rivede il cardinale O'Malley: «La trasparenza rappresenta il futuro, la strada da seguire è sempre quella della denuncia».