In Vaticano è strategia della confusione
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Sinodo, risposte (o presunte tali) ai Dubia, Esortazione apostolica sul clima: tanti eventi importanti sparati tutti insieme per impedire dibattito e valutazioni approfondite. E intanto intorno al Sinodo si prospetta uno scontro aperto.
Gli eventi di questo ultimo periodo riguardo ai temi che emergeranno al Sinodo, ma che più in generale riguardano la natura stessa della Chiesa e il suo posto nel mondo, suggeriscono alcune considerazioni. Due in particolare. La prima: l’avvento del neo-cardinale Victor Manuel Fernandez alla guida del Dicastero per la Dottrina della Fede ha aperto chiaramente una nuova fase del pontificato di Francesco, ovvero la scelta di una guerra aperta contro chi osa soltanto avanzare dubbi o perplessità su questa o quella affermazione del Papa o, peggio, sulla direzione presa dal Pontificato attuale.
Non solo Fernandez ha parlato e sparlato in lungo e largo ancor prima di assumere ufficialmente l’incarico di prefetto, ma una volta insediatosi ha immediatamente fatto capire di non avere intenzione di “fare prigionieri”. In una intervista al National Catholic Register, l’11 settembre, ha bollato come «eretici e scismatici» quei vescovi che pretendono di «giudicare la dottrina del Papa», inventandosi un mai esistito carisma per cui solo il Papa ha «un dono vivo e attivo» che gli permette di interpretare lo «statico» deposito della fede. Detto in altre parole, il Papa può decidere quello che vuole e nessuno può obiettare, una sorta di Marchese del Grillo. E il 2 ottobre, lo stesso Fernandez ha pensato bene di pubblicare in rapida successione la risposta del Papa ai primi Dubia di luglio dei 5 cardinali (spacciandoli per risposta attuale e definitiva) e le risposte all’arcivescovo emerito di Praga, cardinale Dominik Duka, sulla questione della comunione ai divorziati risposati (in primo piano pubblichiamo l’analisi di queste risposte), seguita alla confusione generata dall’Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia.
Se lo scopo era quello di chiudere certi argomenti e regolare i conti con chi resiste al sovvertimento della Chiesa, per poi procedere tranquillamente, secondo i piani, con l’agenda già pronta per il Sinodo, probabilmente i calcoli sono stati sbagliati. Lo dimostra la reazione vigorosa del cardinale Raymond Leo Burke, che nel convegno organizzato il 3 ottobre a Roma dalla Bussola, ha risposto a tono alle dichiarazioni di Fernandez, rivendicando il dovere di difendere «la perenne dottrina e disciplina della Chiesa», e smontando le invenzioni teologiche di Fernandez: «Si deve riflettere – ha detto Burke - sulla gravità della situazione ecclesiale quando il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede accusa di eresia e scisma quelli che chiedono al Santo Padre di esercitare l’Ufficio Petrino per salvaguardare e promuovere il depositum fidei».
E il cardinale Burke non parla solo a titolo personale, né con lui ci sono soltanto gli altri quattro cardinali che hanno firmato i Dubia. Proprio il convegno di Roma “La Babele sinodale” ha dimostrato che c’è una importante parte della Chiesa che è sulla stessa lunghezza d’onda e si prepara a “resistere”. Anche il cardinale Gerhard Ludwig Müller e altri vescovi hanno espresso pubblico sostegno ai Dubia e certamente molti altri pastori seguiranno.
Quello che si profila dunque è uno scontro aperto, dopo anni di logoramento e tattiche subdole per cambiare la Chiesa. Ma è bene comprendere che non si tratta di un semplice conflitto di potere tra gruppi. È vero che la stragrande maggioranza dei cattolici o, per meglio dire, di quanti frequentano le chiese è sostanzialmente indifferente a quanto sta accadendo, ma in gioco c’è la natura stessa della Chiesa, come ha spiegato magistralmente il cardinale Burke nella sua relazione al convegno del 3 ottobre: è uno scontro tra chi pensa di dover creare una «nuova Chiesa» usando il vago concetto di sinodalità per rendere “elastica” la Divina Rivelazione e chi invece difende ciò che la Chiesa ha sempre annunciato in questi duemila anni.
Un secondo elemento riguarda la strategia perseguita dal Papa e dalla sua corte di consiglieri. Nell’arco di appena tre giorni, la Santa Sede ha concentrato eventi e decisioni che potrebbero bastare per diversi mesi: le già citate risposte ai primi Dubia dei “5 cardinali” e quelle al cardinale Duka, poi l’apertura del Sinodo e contemporaneamente, ancora ieri, la pubblicazione dell’Esortazione apostolica Laudate Deum, un’integrazione dell’enciclica Laudato Si’ pubblicata otto anni fa.
Tutti eventi importanti che richiedono approfondimento e discussione, ma che vengono sparati in rapida successione, non per un mancato coordinamento dei diversi uffici o per un disordine organizzativo, ma avendo un preciso obiettivo: aprire diversi fronti contemporaneamente per impedire il dibattito. È impossibile riflettere seriamente su un argomento, coglierne tutte le implicazioni, valutarne il senso se ci si deve occupare di più cose contemporaneamente. Chi si sofferma sul Sinodo, si lascerà scappare la questione climatica. Chi porrà l’attenzione sull’imbarazzante – per quanto è scandalosa - Laudate Deum e sul demenziale parterre di testimonial che la presenteranno oggi, perderà di vista la comunione ai divorziati risposati e i tentativi di imporre una «nuova Chiesa». Nella confusione è più facile far passare la maggior parte delle novità, alzando un polverone si rende più difficile individuare l’obiettivo da parte di chi si vuole opporre. E comunque tutto rimane a livello superficiale.
Per questo motivo abbiamo deciso di non dedicare oggi articoli alla Laudate Deum, non ci lasciamo distrarre da questa strategia. Stiamo continuando ad affrontare in profondità i temi dei Dubia e del Sinodo; nei prossimi giorni, con calma ma con argomenti ponderati, affronteremo anche i nodi legati all’Esortazione climatica. Del resto, chi segue la Bussola sa benissimo che affrontiamo spesso il tema dei cambiamenti climatici e della questione ambientale basandoci sulla vera scienza. E chi volesse intanto rinfrescarsi le idee può andare a rivedere i video del convegno “Custodire l’ambiente custodendo l’uomo” che abbiamo organizzato a Milano lo scorso 25 marzo.
Burke: «La sinodalità contraddice la vera identità della Chiesa»
«Il Sinodo che apre oggi cela un’agenda più politica che ecclesiale e divina. La volontà di modificare la costituzione gerarchica della Chiesa è chiara, con un conseguente indebolimento dell'insegnamento in materia morale. Lo stesso processo usato in Germania».
- La photogallery del convegno
Le pecore al posto dei pastori, il Sinodo sovverte la Chiesa
Il Sinodo è stato snaturato con l’apertura a membri non-vescovi. Nella nuova Chiesa sinodale è il popolo che istruisce i vescovi sul significato della Fede. È il progetto liberale denunciato da Newman, con grave pericolo per le anime.
Sfida al Sinodo. Una raffica di Dubia si abbatte su Francesco
Cinque cardinali di cinque continenti - Burke, Brandmüller, Sarah, Zen, Sandoval – rendono pubbliche le cinque domande di chiarimento dottrinale poste a papa Francesco e che non hanno ricevuto una risposta. I temi: immutabilità della dottrina, benedizione delle coppie omosessuali, natura della Chiesa, sacerdozio femminile, sacramento della riconciliazione. La Bussola pubblica in esclusiva i testi
- La lettera ai fedeli II La prima versione dei Dubia II I Dubia riformulati