Zingaretti si dimette. Ma non si sente affatto sconfitto
Zingaretti si dimette dalla carica di segretario del Pd. Ma stando al suo comunicato e al tono in cui è scritto, non si ritiene sconfitto, né chiede scusa. La mossa mirerebbe a stanare i suoi nemici di partito che si stavano coalizzando per disarcionarlo e che ora devono uscire allo scoperto. Il centrodestra vuole approfittare della debolezza del Pd per portare il governo Draghi dalla sua parte.
Che vinca o perda, il Pd governa
Chi farà parte del prossimo esecutivo? Quale sarà il partito che se ne avvantaggerà? Finora, dal 2011 ad oggi, il Pd è sempre stato al governo, indipendentemente dai suoi risultati elettorali. E le poche volte che non lo è, si scatena l'inferno mediatico-giudiziario contro i suoi avversari.
Palamara vuota il sacco: i magistrati dominano l'Italia
Nel bel mezzo della crisi di governo, l'ex magistrato Luca Palamara si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E pubblica Il sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana, una storia in presa diretta di come la magistratura interviene direttamente nella politica, eliminando chiunque provi a contestarne il potere.
Renzi vuole una rivincita. Ma l'Italia vuole un governo
Mentre i negoziati fra partiti e Quirinale non riescono a produrre alcun governo, si consuma l'ennesimo psicodramma in casa Pd. Renzi vuole una rivincita nella direzione Pd di oggi, è convinto che lo stallo attuale sia prodotto della mancata riforma costituzionale che lui avrebbe voluto. Intanto si avvicina l'ipotesi del governo tecnico. E il voto.
"Ahi, serva italia!" Il voto e le ingerenze straniere
L’Italia anche questa volta appare ostaggio di condizionamenti stranieri e manipolazioni di centri di potere che congiurano contro la libertà di voto. Il nostro Paese si conferma prigioniero delle strumentalizzazioni del passato, che finiscono per distruggere i sogni del futuro.
Larghe intese, Renzi e Berlusconi alla scuola tedesca
L'accordo di governo tra centrodestra e socialdemocratici in Germania potrebbe diventare il modello di riferimento anche in Italia, ma è ben difficile che Forza Italia e Pd abbiano da soli i numeri per una operazione del genere.
- DIBATTITO: LEGGI INGIUSTE, PERCHÈ DIMENTICARE LA 194?, di Marisa Orecchia
Il prezzo di un sacchetto, la tassa sulle piccole spese
Rivolta per i sacchetti della frutta e della verdura, a pagamento dal 1 gennaio. Ci sono ragioni per indignarsi? Certamente sì, almeno per Codacons, che punta il dito contro una vera e propria tassa occulta, che graverà sulla nostra spesa quotidiana. E il conflitto di interessi, pur non esplicito, si vede.
Emma Bonino: piccolo partito, grandi ricatti
Benché sia un partito con pochissimo seguito, +Europa di Emma Bonino si comporta come se fosse l'ago della bilancia. Coglie il pretesto del cavillo della legge elettorale che impedisce di raccogliere firme "in bianco" (senza elenco dei candidati) per inscenare la protesta e ricattare il Pd. E la classe dirigente di sinistra le va dietro.
Al voto tra 75 giorni: ecco per chi non voterò
"A titolo personale, vorrei comunicarti una mia prima dichiarazione relativa a chi certamente, in coscienza, non potrò votare: no a quanti hanno votato unioni civili, divorzio e eutanasia, soprattutto se cattolici".
Antifascismo, una maschera del fallimento della sinistra
In Italia c'è un pericolo di ritorno del fascismo? A giudicare dal tam tam mediatico, parrebbe di sì. Ma al di là di pochi gruppi extraparlamentari, il pericolo non c'è. Perché tanta retorica antifascista? Per la sinistra è un modo di mascherare i suoi insuccessi.
Gli arbitri che giocano: Grasso e Boldrini candidati
La seconda e terza carica dello Stato, cioè il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini, sono scesi in campo con loro partiti di sinistra, alternativi al Pd. E hanno, per ruolo, l'ultima parola sulla gestione del parlamento.
Per il voto, Renzi punta ai giovani e Silvio ai vecchi.
In vista delle prossime elezioni, che forse si terranno il 4 marzo, Matteo Renzi corteggia i giovani e Silvio Berlusconi gli anziani. Una spartizione per fasce d'età che forse è concordata in vista di (sempre negate) larghe intese contro il Movimento 5 Stelle. In mezzo, gli alfaniani sono spaccati e arrancano.