Vescovi USA contro le misure arcobaleno di Biden
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La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti reagisce al regolamento che limita le sovvenzioni a chi non si adegua all'ideologia transgender nei servizi sociali e caritativi. Libertà religiosa a rischio.
La Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB) ha presentato una forte e formale protesta all'amministrazione Biden negli scorsi giorni perché si vogliono limitare le sovvenzioni del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) a coloro che non accettano né implementano l'ideologia transgender nelle proprie opere di carità e servizi. All'inizio dell'estate, nel luglio scorso, l'HHS aveva pubblicato una proposta di regolamento (NPRM) che, secondo il dipartimento, avrebbe lo scopo di «affermare i diritti civili e le pari opportunità per le persone a livello nazionale nei programmi e nei servizi finanziati dall'HHS».
La nuova politica, in particolare, vuole proteggere «le persone LGBTQI+ dalla discriminazione in importanti programmi di salute e servizi umani… chiarendo e riaffermando il divieto di discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere», soprattutto per i beneficiari delle sovvenzioni pubbliche. Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani aveva dichiarato, nell'annunciare la proposta, che avrebbe permesso di commentarla e inviare critiche o miglioramenti ad essa per 60 giorni successivi all'annuncio, periodo che si conclude oggi 11 settembre.
L'HHS non ha sinora commentato le critiche ricevute né voluto anticipare la sua disponibilità a correzioni o cambiamenti modificativi della nuova regolamentazione amministrativa, prima che venga approvata definitivamente ed entri in vigore. Forse anche per queste ragioni e perché si dia conto delle preoccupazioni espresse pubblicamente, scrivendo a nome dell'USCCB, il consigliere generale per gli affari legali dell’organismo dei vescovi, William J. Quinn, ha denunciato la contrarietà verso le nuove regole che obbligherebbero i servizi sociali e caritatevoli cattolici ad «appoggiare una visione dell'incarnazione umana e della differenza sessuale contraria all'insegnamento cattolico».
La nuova regolamentazione proposta dall'Amministrazione Biden, «ponendo condizioni incostituzionali alla partecipazione ai programmi governativi», minaccia la capacità della Chiesa di svolgere il proprio servizio, finendo per danneggiare soprattutto ma non solo i più vulnerabili, ossia «le vittime di violenza domestica, i rifugiati e i nuovi arrivati, i bambini, i senzatetto, i malati e i poveri».
La lettera prosegue mettendo in evidenza come «qualsiasi ente di beneficenza che abbia servizi igienici o spogliatoi separati per uomini e donne, potrebbe essere obbligato a permettere agli uomini di usare le strutture per le donne e viceversa» e «qualsiasi ente di beneficenza potrebbe essere obbligato a rivolgersi a un dipendente o a un beneficiario con pronomi che non corrispondono al suo sesso biologico». Inoltre, nella lettera si fa notare che sono moltissime le opere cattoliche caritative che forniscono rifugi di emergenza per le vittime di violenza domestica, alcuni dei quali sono strutture solo per donne e bambini che hanno subito abusi da parte dei propri partner o genitori.
La nuova misura della Amministrazione Biden anche in questi casi molto «probabilmente imporrebbe di ospitare uomini biologici che si identificano come donne». Queste ipotesi non sono per nulla repentine, visto la polemica feroce che ha coinvolto sia la scrittrice J.K.Rowling sia alcuni deputati scozzesi contro la decisione di ospitare ad Edimburgo, in case rifugio per donne che hanno subito violenza, non solo uomini ma anche notissimi e pluricondannati stupratori dichiaratisi transgender donne. Non senza ironia e spiccato buon senso, la lettera spedita dagli uffici della Conferenza dei vescovi americani ricorda all'Amministrazione Biden alcuni fatti biologici fondamentali, elementi della realtà oggettiva e naturale ancor prima che interpretazioni di fede: «Così come ogni persona umana ha necessariamente un corpo, anche i corpi umani, come quelli degli altri mammiferi, sono sessualmente differenziati come maschi o femmine».
Si ricorda infine che, sebbene la proposta della Amministrazione apprezzi e valorizzi, a parole, la libertà religiosa e le esenzioni di coscienza, in realtà le nuove regole sono state predisposte con lo scopo di favorire «applicazioni arbitrarie e capricciose delle protezioni della libertà religiosa» e metteranno nelle mani della Amministrazione di Biden e dei giudici la decisione di annullare ogni possibile finanziamento alle opere di carità sociale ed educative della Chiesa Cattolica in tutti gli Stati Uniti d’America. «Esortiamo l'HHS a riconsiderare la reinterpretazione dell'NPRM di queste disposizioni sulla discriminazione sessuale per includere i requisiti [dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere]», si legge a conclusione della lettera, «e ad attuare un'esenzione religiosa che rispetti adeguatamente i diritti statutari e costituzionali delle associazioni religiose».
Le preoccupazioni della Chiesa Cattolica sono più che fondate, ad esempio la proposta approvata in California nei giorni scorsi, intima ai giudici, nei casi di custodia dei figli, di considerare se un genitore ha promosso la «transizione di genere» di un figlio, diversamente il genitore perde la sua patria potestà per sempre. Se i Dems si appropriano dei figli e aboliscono il ruolo di genitori, volete che il "devoto cattolico" Biden e la sua "cricca", non siano capaci di assalire le opere della Chiesa cattolica per piegarla al giogo, limitarne la libertà e annacquarne la dottrina?
Permettete, il Papa che ha accusato negli ultimi giorni la maggioranza dei vescovi americani di essere «arretrati» perché avrebbero sostituito la fede con l'ideologia, non ha nulla da dire davanti a questo pericolo di grave abuso dello Stato guidato da Biden contro la Chiesa?
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