Vandalismo sull'altare di San Pietro
Ieri mattina il gesto compiuto in Basilica da un 40enne rumeno, poi denunciato a piede libero. L'ennesimo incidente che ripropone la questione sicurezza in Vaticano.
Nemmeno due anni fa, nel giugno 2023, la Basilica di San Pietro divenne teatro della dissacrante protesta di un uomo salito completamente nudo sull'altare della Confessione. E pochi giorni prima un altro aveva forzato in auto il varco di Sant'Anna arrivando fino al Cortile di San Damaso. Ieri un nuovo gesto eclatante di uno squilibrato, ancora una volta salito sull'altare principale della Basilica.
Il 40enne rumeno protagonista dell'atto vandalico, in piedi sull'altare della Confessione, ha gettato via i candelabri e la tovaglia prima di essere fermato. La scena inevitabilmente immortalata dagli smartphone dei pellegrini presenti ha fatto il giro del web (qui Michael Haynes su X). Infine è stato fermato da cinque agenti della Gendarmeria, identificato e denunciato a piede libero per danneggiamento. «Non sono chiari i motivi del suo gesto, se si sia trattato di un’azione dimostrativa dettata da qualche ragione o un momento di follia», scrive il Corriere della Sera.
Si ripropone ancora una volta e in pieno Giubileo la questione sicurezza in Vaticano. «La domanda è una: è possibile salire sull'altare maggiore della Basilica di San Pietro, costruito sulla tomba dell'apostolo e primo pontefice eludendo la sicurezza e senza venire fermati prima di calpestare il luogo sacro? La risposta è: sì, è possibile», scrive Il Nuovo Sismografo. Effettivamente non si capisce se sia più surreale il gesto avvenuto ieri o la possibilità di eludere così facilmente la sorveglianza.