Tutto quello che c'è da sapere sul colloquio orale
Ascolta la versione audio dell'articolo
A partire dal 2019 ad attendere i maturandi è una prova orale in quattro parti molto diversa da quella affrontata a suo tempo dai loro genitori. Vediamone lo svolgimento per poi esaminarne i punti critici nella prossima puntata.

Dopo le temute prove scritte, da questa settimana sono al via i colloqui orali, che anche quest’anno mantengono la struttura introdotta nell’ultima riforma. Una prova orale molto distante da quella che verosimilmente hanno sostenuto i genitori degli attuali maturandi: dal 1969 al 1997 chi conseguiva il diploma portava agli Esami due sole discipline di fronte ad una commissione tutta esterna con la presenza di un solo commissario interno.
Dal 1999 con la Riforma Berlinguer entrarono in scena la terza prova (su quattro o cinque materie scelte dalla commissione al momento dell’esame) e il colloquio orale su tutte le discipline a partire da una tesina proposta dal candidato. Per vent’anni proseguì questo esame fino a quando nel 2019 scomparvero la terza prova e la tesina e fu introdotto un colloquio orale che prevedeva quattro parti: l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (con la valutazione delle competenze nella lingua straniera), la discussione dell’esperienza del PCTO, la verifica delle conoscenze di Cittadinanza e Costituzione, la visione e la correzione delle prove scritte.
Solo nel 2019 i candidati dovettero sorteggiare la busta con il documento-materiale da cui partire per il colloquio. Gli anni successivi caratterizzati dalla pandemia videro uno stravolgimento dell’Esame fino al graduale ritorno alla normalità.
Nel colloquio orale, dunque, la parte principale (davvero collegata alle discipline studiate durante l’anno) è la prima. Il colloquio parte dall’analisi del materiale (un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema) scelto dalla commissione prima di ogni giornata e comunicato al candidato al momento della prova, non più sorteggiato. La scelta del materiale dovrebbe tener conto del percorso didattico di ciascun candidato e dovrebbe favorire la trattazione di argomenti caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare.
Supponiamo che al candidato venga proposta una poesia di Ungaretti, come Veglia (oppure l’immagine di una trincea o ancora versi di Wilfred Owen o la formula del fosgene COCl2). Il percorso sintetico che qui proponiamo è funzionale a tanti altri punti di partenza attinenti alla Grande guerra e alle trincee.
Collocata come quarta poesia nell’edizione de Il porto sepolto del 1916, Veglia racconta il battesimo del fuoco del soldato Ungaretti, appena arrivato al fronte, dinanzi alla dura esperienza della morte di un commilitone.
Con termini anche colloquiali («buttato») e forti («massacrato», «digrignato») Ungaretti descrive la sua esperienza a fianco di un compagno morto, con le mani che si stanno indurendo, ma col volto ancora rivolto al plenilunio, cioè alla luce, quasi a voler indicare che l’uomo desidera la vita fino all’ultimo, anche in punto di morte. Anche il poeta, che assiste a massacri pressoché quotidiani, sente che il suo animo aspira alla vita e all’amore. La morte non provoca in lui il desiderio di vendetta, ma l’aspirazione alla vita, tanto che scrive «lettere piene d’amore», perché non è mai stato «tanto/ attaccato alla vita».
Ungaretti si contrappone, così, alla retorica, alla prosopopea e all’eloquenza militare che esaltano la guerra, i combattimenti e la morte in battaglia. La guerra non crea eroi, temprati dalle battaglie e dalle stoiche rinunce, ma porta solo distruzione e annientamento. La speranza di vita che alberga nell’animo del poeta non può, però, essere annientata. I versi diventano un monito universale, promosso da un testimone che ha vissuto in prima linea l’orrore della guerra. Lo studente potrà riflettere sull’attualità di Ungaretti e della sua poesia che si propone come testimonianza di un cammino, di un percorso umano, di una scoperta della realtà che matura nell’esperienza, possibile in un confronto costante con la propria umanità. La poesia di Ungaretti è grande ancora oggi, proprio perché è uno scavo nella profondità dell’animo umano.
Dopo aver commentato i versi, lo studente esporrà il suo percorso nel modo più coerente e coeso possibile. Collocherà i versi di Ungaretti all’interno della Grande guerra, del fronte del Carso e della vita in trincea (Storia), confronterà la sua esperienza con quella dei poeti inglesi (The war poets), presenterà gli artisti futuristi in guerra (Arte), potrà mostrare come Freud riveda la sua teoria sul piacere affrontando i due principi di Eros e Thanatos (Filosofia), spiegherà i gas (cloro, fosgene, ecc.) utilizzati nel conflitto (Scienze) e il contributo dei fisici e di altri scienziati per l’uso dei radar, per i calcoli balistici, ecc. (Fisica).
Negli anni scorsi le Commissioni sono state invitate, ascoltando il percorso, a intervenire solo nel caso in cui vi fossero errori nell’esposizione o lo studente faticasse a trovare collegamenti nelle discipline. Lo studente potrebbe anche non collegare tutte le discipline. Se non si avvalesse della lingua straniera, però, la Commissione dovrà comunque valutare le competenze da lui raggiunte.
Nella seconda parte del colloquio il candidato presenta una breve relazione o un elaborato multimediale dell’esperienza di PCTO (quella che fino a poco tempo fa era la ASL, ovvero l’alternanza scuola lavoro, ora chiamata con una sigla che indica Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso di formazione (proponiamo qui una scheda che può aiutare lo studente nella realizzazione della relazione del PCTO).
Sarà particolarmente apprezzato che lo studente mostri consapevolezza del percorso affrontato in relazione alle sue scelte future, ai talenti scoperti, all’orientamento universitario e/o lavorativo. Il candidato dovrà mostrare di conoscere le abilità che si richiedono negli ambienti lavorativi. Le hard skills (competenze specifiche e tecniche legate alla tua professione come i linguaggi di programmazione, la conoscenza delle lingue straniere, la sicurezza delle reti informatiche, i fondamenti di SEO, l’utilizzo di macchinari specifici) si devono accompagnare alle soft skills (come le capacità organizzative e di gestione del tempo, le competenze comunicative, le capacità di adattamento, il problem solving, il lavoro di squadra, la creatività, la leadership, ecc.).
Nella terza parte del colloquio la commissione accerterà le conoscenze e le competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione. Ogni anno scolastico il Consiglio di Classe deve prevedere almeno trentatré ore dedicate a questa educazione civica, distribuite nel monte orario complessivo, senza creare nuove discipline ma coinvolgendo più insegnanti. In base alle nuove linee guida i suoi nuclei tematici fondamentali sono: Costituzione, istituzioni dello Stato e legalità; sviluppo sostenibile, educazione ambientale e conoscenza del patrimonio; cittadinanza digitale.
Nella quarta e conclusiva parte il candidato prende visione delle prove scritte ed è invitato eventualmente a correggere. Come viene valutata la prova orale? La commissione deve considerare l’acquisizione dei contenuti propri delle singole discipline, la precisione lessicale, le capacità di rielaborazione e di argomentazione, il giudizio critico e personale, le eventuali competenze nella lingua straniera, la capacità di saper analizzare in maniera critica l’esperienza svolta nell’ambito del PCTO, la maturazione delle competenze di Cittadinanza e Costituzione. Questo tipo di prova orale presenta molti punti deboli e contradditori: ne parleremo nella prossima puntata.
Saba e l’inestirpabile esigenza di appartenere
A distanza di 25 anni dall’unica volta in cui è stata scelta una sua poesia per l’Esame di Stato, l’autore triestino potrebbe essere riproposto. Diamo uno sguardo alla sua produzione e a come l’incontro con il padre rappresentò la prima tappa del suo percorso di ricerca di un’appartenenza.
Maturità, buona la prima: nei temi esperienza e riflessione
Nei temi della prima prova dell'esame di Maturità il Ministero ha offerto ai candidati questioni attuali e di riflessione universale per ogni età rapportandole alle domande e alle esperienze dei maturandi.
- Noi che gli esami erano una cosa seria, di Rino Cammilleri
Gli ultimi consigli per un buon tema
Dalla morte di Pasolini e Calvino alla fine della seconda guerra mondiale: quest'anno sono molte le ricorrenze per il tema d'italiano. Ma ciò che più conta è prepararsi bene alla prova. Come se fosse una partita di briscola. Ecco perché.
-ESERCITAZIONE 1
Fuori dalle ideologie, un altro Calvino per gli studenti
A scuola si propone solitamente una parte di produzione di Italo Calvino che non è la sua parte migliore. C’è invece un altro Calvino da proporre agli studenti, come quello de La formica argentina o della Giornata di uno scrutatore.
La posta in gioco per mezzo milione di studenti
La tappa conclusiva della vita scolastica non può limitarsi al voto finale, poiché esiste un metro di giudizio interno al cuore, che coincide con la coscienza del proprio impegno e della propria crescita, e offre l'opportunità di un nuovo cammino.
Esami di Stato, le poche novità riguardano la condotta
Tra poco più di un mese, circa mezzo milione di studenti delle superiori di secondo grado affronteranno gli Esami di Stato. Si troveranno di fronte a un esame identico nell’impianto a quello dell’anno scorso. La novità del voto in condotta: due errori comuni da evitare.