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San Bonifacio a cura di Ermes Dovico

VERSO GLI ESAMI DI STATO / 5

Esercitazione 2

Cultura 02_06_2025

TIPOLOGIA A. ANALISI DI TESTO

Italo Calvino, La giornata di uno scrutatore (capitolo conclusivo)

Gli erano tutti intorno, a chiedergli come faceva, come aveva imparato.
L'uomo rispondeva brusco: aveva una grossa faccia sanguigna da operaio
anziano, ferma, senza espressione. - Io so fare tutto, - diceva. - Ho
cinquant'anni. Sono cresciuto al «Cottolengo» -. Parlava a mento alto, con
una dura aria quasi di sfida. Amerigo pensò: l'uomo trionfa anche delle
maligne mutazioni biologiche; e riconosceva nelle fattezze dell'uomo, nel
suo vestiario e atteggiamento, i tratti che contraddistinguono l'umanità
operaia, anch'essa orbata - il simbolo e la lettera - di qualcosa della sua
completezza, eppure atta ad autocostruirsi, ad affermare la parte decisiva
dell'homo faber.

- Io so fare tutti i lavori da me, - diceva l'omone col berretto. - Sono le
suore che mi hanno insegnato. Qui al «Cottolengo» facciamo tutti i lavori
da noi. Le officine e tutto. Siamo come una città. Io ho sempre vissuto
dentro il «Cottolengo». Non ci manca niente. Le suore non ci fanno
mancare niente.

Era sicuro e impenetrabile: in quella specie di sussiego della sua forza, e
della sua adesione a un ordine che aveva fatto di lui quello che era. La città
che moltiplicherà le mani dell'uomo, si chiedeva Amerigo, sarà già la città
dell'uomo intero? O l'homo faber vale proprio in quanto non considererà
mai abbastanza raggiunta la sua interezza?

- Gli vuol bene, eh, alle suore? - domandò all'omone la scrutatrice con la
blusa bianca, ansiosa di sentire una parola consolante, al termine di quella
giornata.
L'uomo continuava a rispondere secco, quasi ostile, come il buon
cittadino delle civiltà produttive (Amerigo pensava all'uno e all'altro dei due
grandi paesi). - Grazie alle suore sono riuscito a imparare. Io senza le suore
che mi aiutavano sarei niente. Ora io posso fare tutto. Non si può dire niente
contro le suore. Come le suore non c'è nessuno.

La città dell'homo faber, pensò Amerigo, rischia sempre di scambiare le
sue istituzioni per il fuoco segreto senza il quale le città non si fondano né le
ruote delle macchine vengono messe in moto; e nel difendere le istituzioni,
senza accorgersene, può lasciar spegnere il fuoco.

S'avvicinò alla finestra. Un poco di tramonto rosseggiava tra gli edifici
tristi. Il sole era già andato ma restava un bagliore dietro il profilo dei tetti e
degli spigoli, e apriva nei cortili le prospettive di una città mai vista.
Donne nane passavano in cortile spingendo una carriola di fascine. Il
carico pesava. Venne un'altra, grande come una gigantessa, e lo spinse,
quasi di corsa, e rise, e tutte risero. Un'altra, pure grande, venne spazzando,
con una scopa di saggina. Una grassa grassa spingeva per le stanghe alte un
recipiente-carretto, su ruote di bicicletta, forse per trasportare la minestra.

Anche l'ultima città dell'imperfezione ha la sua ora perfetta, pensò lo
scrutatore, l'ora, l'attimo, in cui in ogni città c'è la Città.

 

Italo Calvino, Le città invisibili

[Polo, infatti, spiega a Kublai Khan]: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Comprensione complessiva
1. Sintetizza in un testo breve (massimo 10 righe) l’argomento del capitolo tratto da La giornata di uno scrutatore.

Analisi di testo
2. Analizza e spiega i contenuti dei due brani.
3. Lo stile dei testi di Calvino è improntato alla sintesi e alla precisione. Esemplifica avvalendoti dei due brani. Evidenzia altre caratteristiche della scrittura di Calvino.

Approfondimenti
4. Esprimi le tue considerazioni personali sul brano.

5. Calvino si muove nei suoi romanzi tra fantasia e realtà cercando la verità sulla vita, sul mondo e sull’uomo all’interno della sua scrittura. Approfondisci queste considerazioni soffermandoti sulle opere che conosci o in alternativa affronta il tema della carità e della gratitudine attraverso le opere letterarie italiane o straniere che hai incontrato nei percorsi di questi anni.