San Domenico e l'Ordine dei Frati Predicatori
Domenico è uno dei protagonisti della difficile vita religiosa del Duecento segnata dall'eresia catara, che facendo leva sulla povertà giunge a scardinare i principi della dottrina e dell'ordine sociale. Al santo si deve la reazione più efficace, grazie a un ordine di frati che difendono e promuovono la fede con le armi della povertà e dello studio.
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San Domenico e l’importanza del «dire»
Dopo averci presentato san Francesco, la terza cantica della Divina Commedia prosegue con la presentazione di san Domenico, fatta da san Bonaventura, che illustra con due verbi la differenza tra i due grandi ordini religiosi nati nel XIII secolo.
San Domenico in-canta il web
Il postconcilio ha condannato all’oblio insieme al gregoriano anche il repertorio musicale dei vari ordini religiosi, compreso quello domenicano. La sua riscoperta non è un lavoro da “indietristi” e passa anche attraverso i social grazie a due giovanissimi frati.
Domenico, un richiamo per la Chiesa “di fronte” al mondo
Le fonti storiche ci restituiscono un quadro ben distante dall’immaginario creato dalla formula “A tavola con san Domenico” usata per il giubileo del 2021. I suoi pasti erano molto sobri, silenziosi. Spesso si addormentava a mensa a causa delle veglie in preghiera. Il fondatore dei Frati predicatori era pieno di compassione per gli uomini ingannati dall’errore, denunciava l’opera del demonio, piangeva per i peccati altrui.
“Ascoltare san Domenico ci aiuta all’incontro con Dio”
«San Domenico predicò il Cristo come via perché l’uomo potesse essere pienamente uomo in quanto figlio di Dio». E questa predicazione, oggi più che mai, è un’urgenza perché «l’uomo è smarrito al punto da rinnegare persino se stesso». La Bussola intervista il domenicano fra Davide Pedone, in occasione dell’Anno Giubilare di san Domenico di Guzmán († 6 agosto 1221), per l’VIII centenario della morte del grande fondatore dell’Ordine dei Predicatori.
Quando san Tommaso scrisse di san Domenico, balivo nel cielo
San Tommaso d’Aquino scrisse poche righe in memoria di San Domenico, accostato a San Francesco, come "balivo" (alto funzionario) medio fra l'uomo e gli angeli, santi che misero a frutto i loro talenti e scelsero castità e povertà, non per odio del creato o per pauperismo, ma per non possedere nulla che non serva alla causa del Vangelo
La Madonna e il Rosario, l’arma per vincere ogni battaglia
È considerata tra i capolavori di Lorenzo Lotto la monumentale pala della “Madonna del Rosario” che il maestro veneziano realizzò, nel pieno della sua maturità artistica, per la chiesa di san Domenico, a Cingoli. La Vergine, rivestita di un manto azzurro e con il Bambino sulle ginocchia, è al centro di una composizione piramidale. San Giovannino, davanti al trono, indica Gesù, suggerendoci di guardare a Cristo attraverso Maria