Vescovo arrestato, il Papa rompe il silenzio
Dopo gli arresti e le deportazioni di sacerdoti e prigionieri politici, in Nicaragua tocca a mons. Rolando Alvarez, condannato a 26 anni di carcere. Anche in Vaticano si sono accorti che con Ortega non si può più dialogare: Papa Francesco all'Angelus condanna duramente la persecuzione in atto.
Monsignor Alvarez condannato in Nicaragua a 26 anni di carcere
Ha rifiutato di andare in esilio ed è stato condannato insieme ad altri quattro sacerdoti, due seminaristi e un diacono ai quali sono stati inflitti dieci anni di carcere
Nicaragua: Chiesa perseguitata, ma Roma tace
Continua l'escalation del regime di Daniel Ortega e di sua moglie, che si accanisce soprattutto contro sacerdoti, vescovi e fedeli cattolici. Il vescovo di Matagalpa è in carcere in attesa di processo, altri sono stati costretti all'esilio. In molti auspicano una reazione forte dalla Santa Sede, che continua a farsi attendere.
Papa e Nicaragua, dove stanno le radici del problema
Le parole pronunciate ieri dal Papa all'Angelus sulla situazione in Nicaragua, le prime in 4 anni di persecuzioni, sono gravemente inadeguate e coerenti con l'atteggiamento tenuto verso tutti i regimi comunisti, non solo latinoamericani. Ma il vero problema è piegare la presenza e l'intervento della Chiesa a logiche politiche.
Nicaragua, ex capi di Stato chiedono al Papa una posizione
Mentre il dittatore Ortega intensifica le vessazioni contro la Chiesa cattolica in Nicaragua (domenica è stato arrestato un altro sacerdote), 26 ex capi di Stato e di Governo del forum internazionale non governativo IDEA lanciano un appello a papa Francesco chiedendo «una ferma posizione di difesa del popolo nicaraguense e della sua libertà religiosa». Tra i firmatari anche Aznar (Spagna), Macri (Argentina), Piñera e Frei (Cile), Calderon (Messico) e Chinchilla (Costa Rica). «La dittatura Ortega-Murillo vuole distruggere le radici culturali e spirituali del popolo nicaraguense per lasciarlo nell'anonimato e renderlo facile preda del dominio».
Aggiornamento: la Polizia sequestra il vescovo Álvarez
“Nicaragua, mons. Álvarez rischia la vita. Il Papa parli”
Trascorsi 7 giorni dal sequestro di Álvarez e altre 11 persone. Il vescovo di Matagalpa, tra le voci più critiche del regime di Ortega, rischia “che un fanatico lo uccida”. In generale “in Nicaragua i sacerdoti sono in pericolo”. La Bussola intervista Emiliano Chamorro, giornalista in esilio negli Usa, che chiede a papa Francesco di rompere il silenzio.
Crescono le persecuzioni contro la Chiesa in Nicaragua
Ha fatto il giro del mondo la foto di mons. Alvarez Lagos in ginocchio, circondato da poliziotti armati. Il vescovo di Matagalpa, oggi ai domiciliari con 5 sacerdoti, paga le critiche contro la dittatura di Ortega. Non è un caso isolato: dalle proteste del 2018 le persecuzioni si sono intensificate. La Chiesa risponde con la preghiera.
Chiuse in Nicaragua cinque radio cattoliche
Si intensifica nel paese la repressione del regime del presidente Ortega contro la Chiesa, colpevole di non assecondare il potere
Attentato contro la cattedrale di Managua
Una cappella e il prezioso crocifisso ligneo “Sangue di Cristo” che vi era esposto sono stati gravemente danneggiati da un incendio appiccato da un uomo che è riuscito a darsi alla fuga
Nicaragua, la “strega” ferma la Chiesa
Contro il coronavirus monsignor Alvarez, vescovo di Matagalpa, voleva avviare un programma di informazione e servizi alla popolazione, ma il ministero della sanità lo ha proibito
Cresce in Nicaragua la repressione della Chiesa cattolica
Il 14 novembre a Masaya decine di agenti hanno impedito alla maggior parte dei fedeli l’accesso alla chiesa di San Miguel dove il parroco, padre Edwin Roman, celebrava la messa
Il regime sandinista intensifica la persecuzione contro la Chiesa cattolica
In Nicaragua, spiega il cardinale Brenes parlando degli attacchi del governo, la Chiesa cattolica paga per il suo tentativo di mediazione tra governo e opposizione e per la protezione ai dimostranti