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America Latina

Ortega espelle altre suore dal Nicaragua

Il presidente Ortega e il suo regime continuano a confiscare istituti religiosi e a espellere dal paese suore e sacerdoti cattolici

 

 

 

Continua in Nicaragua la persecuzione della Chiesa da parte di Daniel Ortega, il presidente, e del suo regime. Fonti locali indipendenti hanno appena diffuso la notizia che le suore della Congregazione Hijas de Santa Luisa de Marillac sono state allontanate dalla polizia dall’Istituto tecnico de Santa Lucia del Marillac di San Sebastian de Yali, nel dipartimento di Jinotega, nel nord del paese. Le suore erano responsabili dell’amministrazione dell’istituto che adesso è stato occupato dalla polizia. Quelle nicaraguensi sono state confinate nei rispettivi conventi. Quelle straniere sono state private della residenza e contro di loro è stato emesso un ordine di espulsione che però al momento non è ancora stato eseguito. Pochi giorni prima anche la scuola Susana Lopéz Carazo, nel dipartimento meridionale di Rivas, gestito dalle suore Domenicane dell’Annunciazione, è stata rilevata dalle autorità. Ad aprile il governo ha confiscato anche il monastero delle monache trappiste a San Pedrodel Lovago, Chontales, che è stato consegnato all’Istituto nicaraguense di tecnologia agricola. Sono diverse ormai le congregazioni religiose che sono state costrette a lasciare il paese e anche diversi sacerdoti sono stati espulsi. L’agenzia Fides nel dare queste notizie riporta che durante la celebrazione della festa di Pentecoste, il 28 maggio, l’arcivescovo di Managua, sua eminenza Leopoldo Brenes, ha esortate i fedeli a non avere paura e li ha invitati a “vivere nella speranza che porta la venuta dello Spirito Santo di fronte a situazioni avverse”. “La Chiesa è nelle mani dello Spirito Santo – ha aggiunto – vi invito a non perdere la calma”.