L’Artsakh ci mostra la pasta dell’esercito armeno
Nell’anno 451 l'Armenia combatteva contro la Persia che voleva convertirla al mazdeismo. I soldati armeni pregarono: “Che la nostra morte eguagli la morte dei giusti e l’effusione del nostro sangue quello dei santi martiri. Gradisca Dio il nostro volontario sacrificio e non dia la sua Chiesa in mano ai pagani”. Persero, ma la nazione non si convertì. Oggi in Nagorno-Karabakh accade qualcosa di simile.
Così un popolo lotta con fede mentre c'è chi si converte sotto le bombe
La Bussola incontra l'Armenia: le preghiere del soldato 23enne che si arruola e viene ferito per difendere la patria, quello che si sposa in mezzo alle macerie, i preti che partono per stare coi combattenti. E il giornalista russo ferito nel bombardamento della cattedrale che descrive il miracolo della sua salvezza nella bambina che lo ha medicato: “Ero ateo ma ora credo in Dio”. Testimonianze di un popolo che combatte animato dalla fede in Cristo.
I soldati armeni che cantano in guerra hanno già vinto
Abbiamo raccontato come i soldati del Nagorno-Karaback stanno combattendo mostrando il valore di una virilità che il nichilismo ha buttato via. Ma vale la pena vederlo con i propri occhi attraverso un video. Un gruppo di giovani si prepara a difendere dagli Azeri la propria terra e mentre lo fa canta parlando di patria, nemico, morte, sofferenza: i vocaboli proibiti dell'Occidente disperato.