Corso per giornalisti censurato. L’Odg Lombardia cede al diktat Lgbt
Il 23 settembre doveva tenersi un corso per giornalisti dedicato al tema della disforia di genere. Tra i relatori Massimo Gandolfini. Ma dopo un articolo dell’Espresso, che lamentava la presenza del neurochirurgo leader del Family Day, l’Ordine della Lombardia ha cancellato il corso. Una decisione inquietante.
Corsi gender per giornalisti per scordare la natura umana
A Milano e a Roma sono programmati corsi per la formazione professionale dei giornalisti sulla comunicazione e i temi della transessualità. La direzione è ovviamente a senso unico: far passare il concetto, tipico dell'ideologia gender, che la differenza fra maschile e femminile sia solo culturale.
Corso pro gay, l'Ordine ferma gli insulti
Dopo l'articolo della Bussola sulle lezioni ai cronisti del pedagogo gay, che insulta chi non la pensa come lui, l'Ordine ha cancellato l'evento per inadeguatezza del relatore. Il quale ieri è sparito da Twitter, tribuna sulla quale diffamava giornalisti, ecclesiastici e politici. Ma la battaglia non è finita: altri seminari sul linguaggio gay da imporre ai giornalisti sono ancora nell'agenda dell'Ordine.
Il campione dell'insulto dà lezione ai cronisti sul linguaggio da usare per gay e omofobia
Prosegue la marcia dell'imposizione ai cronisti di un giornalismo gay friendly, ma stavolta il relatore del corso dell'Ordine sui linguaggi rispettosi da usare verso le minoranze sessuali è un campione dell'insulto: le Sentinelle in piedi? “Decerebrati, maniaci e pervertiti”; i giornalisti non allineati? “Miserabili”. E ce n'è anche per il Papa che condanna la teoria gender.
Come l'Ordine rieduca i professionisti dei media
Fra i corsi di formazione obbligatori per giornalisti, ce n'è stato uno, a Milano, dal titolo "Il diritto di essere omosessuale", tenuto da Marsilia D'Amico, docente alla Statale e legale di riferimento della comunità Lgbt. Si è trattato di un momento di propaganda a favore del matrimonio gay.
Gender, inizia la rieducazione dei giornalisti
Nei nuovi corsi obbligatori per gli operatori dei media, organizzati dall'Ordine, viene spiegato ai giornalisti come l’informazione «deve essere» fatta e, cioè, piegandosi alle “Linee guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT”.