Polonia verso le urne, le pressioni sinistre di Soros e Ue
Domenica 15 ottobre in Polonia si vota per il nuovo Parlamento. Si espande nel Paese l’impero mediatico di Soros e nell’Ue si violano le regole del gioco, per favorire i progressisti. La posta in gioco è alta per l’intera Europa.
- Soros compra i giornali polacchi per condizionare le elezioni, di W. Redzioch
Elezioni in Polonia, un voto che contrappone due visioni d’Europa
Il 15 ottobre i polacchi eleggeranno il nuovo parlamento. Da un lato c’è la coalizione dei conservatori oggi al governo, dall’altro quella guidata da Donald Tusk e sostenuta da lobby pro Lgbt e aborto, nonché da un’Ue accentratrice.
La Polonia di Duda, speranza per l’Europa che resiste
È stato un testa a testa al cardiopalma quello tra il presidente uscente Andrzej Duda (51% dei voti), cattolico e conservatore, e Rafał Trzaskowski, sostenuto da tutti i partiti di centrosinistra. Una sfida simile a quella di Davide contro Golia, che tra il 28 giugno e il 12 luglio ha visto scatenarsi l’establishment politico-mediatico internazionale per tentare di ribaltare l’esito del primo turno. Ma malgrado la propaganda contro Duda, ha vinto la Polonia cosciente della crescita economica di questi anni, del ruolo della famiglia e della propria identità. Ultimo baluardo europeo contro l'imperante relativismo.
- UNA SCELTA DI CIVILTÀ, di Wlodzimierz Redzioch