Cardinale Zen condannato, una vergogna per la Santa Sede
La prima condanna inflitta al cardinale Zen dal tribunale di Hong Kong è lieve ma con un grande significato politico e religioso. E a breve ci sarà un secondo processo per "cospirazione" che metterà ancora più in imbarazzo una Santa Sede che continua a mantenere un ingiustificabile silenzio per salvare l'Accordo con Pechino.
- VIDEO: VATICANO-HONG KONG, I DUE VOLTI DELLA CHIESA, di Riccardo Cascioli
Processo al cardinale Zen, un'umiliazione per la Santa Sede
Il processo al cardinale Zen per il suo sostegno alla causa democratica si farà dal 19 al 23 settembre, proprio mentre Cina e Santa Sede staranno per annunciare il rinnovo dell'accordo segreto sulla nomina dei vescovi. Ma il volto di Zen in tribunale starà lì a dimostrare il tradimento della Santa Sede per i cattolici perseguitati.
Onu, Bachelet lascia. Paga la connivenza con la Cina
Non chiederà un secondo mandato l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Fatale, per Michelle Bachelet, il viaggio di maggio in Cina, durante il quale aveva esaltato il rispetto dei diritti umani da parte del regime comunista, scatenando le proteste di una sessantina di gruppi internazionali. Lascia così una nota abortista.
Il capo dei vescovi asiatici è con Zen: «Hong Kong è uno stato di polizia»
Il cardinale birmano Charles Maung Bo, presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, affida alla Bussola un messaggio di vicinanza al confratello cardinale Zen dopo l'arresto e denuncia: «Hong Kong era una delle città più libere e aperte dell'Asia, oggi è stata trasformata in uno Stato di polizia. È spaventoso che il governo abbia infranto le promesse siglate in un trattato internazionale». L'appello a tutti i cristiani: «Il 24 maggio tutte le Chiese preghino Maria Ausiliatrice e facciano Messe votive per la libertà religiosa».
I martiri cinesi ci giudicano
Oggi la Chiesa ricorda i 120 martiri cinesi, vescovi, preti, suore, laici: una storia scomoda per chi oggi ha ribaltato i valori in campo e indica come modello il compromesso anziché il martirio. E quanto accade nel rapporto tra Santa Sede e Cina riguarda ognuno di noi.