San Sebastiano
La prima traccia scritta a noi nota dell’antichissimo culto di san Sebastiano si trova nella Depositio martyrum del 336, un calendario in uso nella Chiesa di Roma con i giorni di sepoltura dei martiri, da cui si ricava la data del 20 gennaio
San Macario il Grande
Discepolo di sant’Antonio abate, è stato tra i Padri del deserto che più hanno contribuito alla diffusione del monachesimo. Alcuni monaci lo chiamavano «La lampada del deserto» non solo per le sue virtù ma perché il suo volto risplendeva nel buio
Santa Margherita d’Ungheria
La sua fu una famiglia fuori dal comune. Sua zia era la celebre sant’Elisabetta. La beata Iolanda e santa Kinga di Polonia erano sue sorelle maggiori. Lei scelse la vita religiosa, svolgendo in monastero i lavori più umili e meditando in particolare sulla Passione di Gesù
Sant’Antonio abate
Già popolarissimo nel corso della sua esistenza terrena, la fama di sant'Antonio fu resa imperitura dalla Vita scritta da sant’Atanasio, che lo conosceva bene e poteva perciò affermare: «Uomini come lui, pur operando nascosti, pur desiderando di non essere visti, sono mostrati dal Signore a tutti come una lampada»
Santi protomartiri francescani
San Francesco li aveva inviati per annunciare Gesù ai musulmani in Spagna, allora in buona parte sotto il dominio dell’islam, e Marocco. Quando poi il santo d'Assisi fu raggiunto dalla notizia del loro glorioso martirio, commentò: «Ora posso dire con certezza che ho cinque veri frati minori»
San Mauro
Fu uno dei discepoli più celebri di san Benedetto. In suo onore sorse in Francia, nel 1618, la Congregazione di San Mauro, i cui membri, detti «maurini», si distinsero per l’erudizione e diedero un grande contributo alla cultura storica e filologica, all'archeologia e allo studio della patristica. I fautori della Rivoluzione francese soppressero poi la congregazione, uccidendo i religiosi
San Felice di Nola
In virtù della vita esemplare, san Felice di Nola morì già in fama di santità e la sua tomba, posta nella vicina Cimitile e fonte di miracoli, fu detta Ara Veritatis per la sua efficacia nel trionfo della verità contro la falsa testimonianza
Sant’Ilario di Poitiers
È stato chiamato l’Atanasio dell’Occidente perché, in spregio delle persecuzioni, sant’Ilario di Poitiers (ca 310-367) consacrò tutta la sua vita religiosa alla difesa di Cristo, vero Dio e vero uomo, contrastando l’arianesimo che negava la divinità del Figlio. Il beato Pio IX, nel 1851, lo proclamò Dottore della Chiesa
Battesimo di Gesù
Il Battesimo nel Giordano è un’altra epifania perché Gesù si manifesta come il Messia atteso e Figlio di Dio, Uno e Trino, glorificato dallo Spirito Santo (che scende come una colomba e «rimane» su di Lui) e dal Padre che gli rende testimonianza: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»
Sant’Igino
Durante il suo pontificato, sant'Igino si trovò a fronteggiare lo gnosticismo. Secondo la tradizione si deve a lui l’istituzione della figura del padrino e della madrina per il Battesimo
San Gregorio di Nissa
Al Concilio di Costantinopoli (381) il contributo di san Gregorio - che sull'esempio del fratello san Basilio parlava della Trinità come «una sostanza in tre persone» - fu tra i più importanti perché aiutò a integrare il Credo niceno. Per questo motivo il santo si meritò l’appellativo di «colonna dell’ortodossia»
San Marcellino di Ancona
Nei suoi Dialoghi san Gregorio Magno (540-604) lo definì «uomo di venerabile virtù» e ne ricordò il miracolo dello spegnimento di un incendio che stava devastando Ancona