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IN PARADISO CON DANTE / 8

Piccarda Donati e la felicità dei santi

Entrata nelle Clarisse, Piccarda venne costretta dal fratello a lasciare il convento per sposarsi. Nella Divina Commedia, Dante la incontra nel primo cielo e si fa delle domande su ciò che provano in Paradiso le anime come Piccarda.

Cultura 25_11_2022

Piccarda entrò nel convento delle Clarisse, ma venne strappata al chiostro dal fratello Corso Donati, capo dei Guelfi neri, che volle darla in sposa a Rossellino della Tosa (in una data imprecisata tra il 1283 e il 1293) probabilmente per strategie politiche. La dannazione di Corso è già stata preannunciata nel canto XXIV del Purgatorio.

L’aneddotica orale racconta che Piccarda si ammalò e morì prima che si consumassero le nozze. Secondo Pietro di Dante è «morta vergine, non toccata dal suddetto marito, essendo sopravvenuta una febbre mortale nel giorno stesso delle nozze».

Dante incontra Piccarda nel primo cielo, quello della Luna, ove sono collocati i santi che hanno mancato ai voti per costrizione altrui. Il poeta si chiede se la felicità che queste anime provano sia totale e se le anime possano in Paradiso essere invidiose. Che cosa provano e sperimentano i santi nel terzo regno? Di questo tratteremo in questa puntata.