Piccarda Donati e la felicità dei santi
Entrata nelle Clarisse, Piccarda venne costretta dal fratello a lasciare il convento per sposarsi. Nella Divina Commedia, Dante la incontra nel primo cielo e si fa delle domande su ciò che provano in Paradiso le anime come Piccarda.
Piccarda entrò nel convento delle Clarisse, ma venne strappata al chiostro dal fratello Corso Donati, capo dei Guelfi neri, che volle darla in sposa a Rossellino della Tosa (in una data imprecisata tra il 1283 e il 1293) probabilmente per strategie politiche. La dannazione di Corso è già stata preannunciata nel canto XXIV del Purgatorio.
L’aneddotica orale racconta che Piccarda si ammalò e morì prima che si consumassero le nozze. Secondo Pietro di Dante è «morta vergine, non toccata dal suddetto marito, essendo sopravvenuta una febbre mortale nel giorno stesso delle nozze».
Dante incontra Piccarda nel primo cielo, quello della Luna, ove sono collocati i santi che hanno mancato ai voti per costrizione altrui. Il poeta si chiede se la felicità che queste anime provano sia totale e se le anime possano in Paradiso essere invidiose. Che cosa provano e sperimentano i santi nel terzo regno? Di questo tratteremo in questa puntata.