Per la gente Benedetto è "Santo subito"
Numeri molto al di sopra del previsto e un grido unanime: un popolo intero ha percepito la santità di Ratzinger dimostrando ben più fiuto di troppi opinion maker.
In attesa di dati ufficiali e incontrovertibili, si parla "a spanne" di 50 mila persone presenti in Piazza San Pietro per i funerali di Benedetto XVI. Nei tre giorni precedenti a rendere omaggio alla salma esposta in basilica sono giunti circa il doppio dei 35 mila (giornalieri) previsti. A cui bisogna aggiungere un numero incalcolabile di impossibilitati a raggiungere il feretro, ma presenti col cuore da ogni parte del mondo.
Un popolo intero si è stretto intorno al Papa emerito (fisicamente o con la preghiera) prima nei giorni dell'agonia e quindi per gli omaggi funebri. Niente male per un pontefice considerato – a torto – freddo, rigido e magari pure antipatico. Se davvero fosse stato così, la gente lo avrebbe sepolto e dimenticato già dieci anni fa, lasciando che ne serbasse memoria solo un pugno di intellettuali (o di... "indietristi"). E invece era ancora ben vivo il ricordo di un uomo mite, semmai timido ma sempre gentile e persino premuroso, come testimoniano gli abitanti di Borgo Pio (non questo blog, ma il rione romano) che lo hanno avuto come "vicino di casa" per lunghi anni prima del pontificato.
Infine un grido: "Santo subito", al termine dei funerali come all'udienza generale di mercoledì. Non era solo, genericamente, un brav'uomo, ma un uomo di profonda fede e addirittura santo per la folla che ha ripetuto lo stesso grido levato a suo tempo per San Giovanni Paolo II. Come un vaso di aromi che rompendosi sparge il suo profumo con intensità insospettata, ora che Joseph Ratzinger ha concluso la sua esistenza terrena sembra percepirsi più forte il «bonus odor Christi», il profumo di Cristo da lui sparso. La gente lo ha percepito "a naso", dimostrando ben altro fiuto di tutti quegli opinion maker che per anni gli avevano dato persino del nazista... e solo oggi scoprono che SS non stava per "Schutzstaffel", ma per "Santo Subito".
Ne sorriderà anche lui da lassù, affacciato «alla finestra della casa del Padre», come disse durante le esequie del santo predecessore, l'8 aprile 2005. Quella dell'allora decano Ratzinger fu un'omelia memorabile che in ogni parola lasciava trasparire la profonda amicizia spirituale tra lui e il pontefice polacco che ora ha raggiunto in Cielo.