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REGINA COELI

Papa Francesco e la Divina Misericordia

Al regina Coeli della seconda domenica di Pasqua, papa Francesco ha commentato il Vangelo odierno e partendo dall'episodio dell'incredulità di San Tommaso, ha voluto mettere in risalto il significato della Divina Misericordia.

Borgo Pio 28_04_2019

Nella seconda domenica di Pasqua, Papa Francesco ha recitato il Regina Coeli dal Palazzo Apostolico. Prima della preghiera rivolta a Maria, il pontefice ha commentato il Vangelo odierno e partendo dall'episodio dell'incredulità di San Tommaso, ha voluto mettere in risalto il significato della Divina Misericordia: "Gesù - ha detto il papa - viene incontro all’incredulità di Tommaso, invitandolo a toccare le sue piaghe. Esse costituiscono la fonte della pace, perché sono il segno dell’amore immenso di Gesù che ha sconfitto le forze ostili all’uomo, il peccato, la morte. Lo invita a toccare le piaghe". "Da quelle piaghe - ha continuato - scaturisce la misericordia" ed è da lì che "escono la pace, la gioia e la forza per la missione".

Al termine della riflessione sul Vangelo e dopo la recita della preghiera mariana, Bergoglio ha ricordato le recenti beatificazioni di Enrique Angel Angelelli, Carlos de Dios Murias, Gabriel Longueville e Wenceslao Pedernera; per quanto riguarda Angelelli, La Nuova BQ ha dedicato nei giorni scorsi un'inchiesta in due puntate (clicca qui e qui) a firma di Andrea Zambrano.

Il papa ha chiesto poi una preghiera per i profughi presenti nei centri di detenzione governativi in Libia, facendo un appello affinché "specialmente le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari". Un pensiero anche per le vittime delle alluvioni che hanno colpito la parte sud orientale del Sud Africa nella scorsa settimana. Domenica prossima Francesco sarà impegnato in un viaggio apostolico di tre giorni che lo vedrà atterrare prima in Bulgaria e poi in Macedonia del Nord. Tra i vari impegni inseriti nel programma ufficiale, prevista anche la visita di un campo profughi a Sofia. (Nico Spuntoni)